Parlare di futuro, considerando il presente

Una riflessione sociologica su opportunità e insidie. Ipotesi futuribili su come saremo o potremo essere. Appuntamento 4 febbraio ore 16,30 alla Sala Rossa del VII Municipio

Pietro Zocconali, in qualità di Presidente Associazione Nazionale Sociologi (ANS) e giornalista ha organizzato, in collaborazione con il VII Municipio del Comune di Roma, il Convegno con titolo – “All’alba dell’imminente Futuro” Una riflessione sociologica su opportunità e insidie.

Appuntamento martedì 4 febbraio 2025, alle ore 16.30, presso il VII Municipio di Roma, in Piazza di Cinecittà 11, IV Piano, “Sala rossa” (Metro A – fermata “Subaugusta”).

Presiede e modera i lavori Antonio Polifrone, sociologo. Con la preziosa presenza dell’Assessore alla Cultura Riccardo Sbordoni, e della Consigliera del Municipio Pasqualina Cocciolo. Riguardo le istituzioni, sono stati invitati ai lavori: Il Presidente del VII Municipio, Francesco Laddaga; Il Presidente della Commissione Cultura del Municipio, Emiliano Cofano; Il Consigliere del Municipio, Marco Poli.

Presentazione dei lavori, Anna Maria Coramusi, sociologa, giornalista. Interventi di Massimo De Simoni, Presidente “Associazione Etica”; Carla Guidi, giornalista, curatrice di eventi culturali; Pietro Zocconali, Presidente nazionale Associazione Nazionale Sociologi, giornalista.

Nel corso dei lavori verrà presentato, in presenza dell’autore, Pietro Zocconali, il libro: “Nel Futuro tra Futuro e Futuro, ovvero quando diventeremo stelle”, testo che vanta la prefazione di Franco Ferrarotti e l’Introduzione di Annella Prisco. In copertina: dipinto di Maria Lucia Biasini, Kairòs editori – 2024. 

L’autore del libro che introduce l’argomento ed il dibattito sul futuro che potremo aspettarci è Pietro Zocconali, nato a Roma nel 1948 e una vita animata da curiosità culturali e sociali, visitando quasi tutte le nazioni europee, il nord e centro America, il nord Africa e l’Estremo Oriente. Negli anni ‘80 è stato docente di Cartografia e Topografia. Laureato in Sociologia presso l’Università “Sapienza” di Roma, dal 2004 è Presidente dell’ANS Associazione Nazionale Sociologi. Da anni partecipa a trasmissioni radio-televisive, collaborando con numerose testate giornalistiche. La sua precedente pubblicazione è “Nel Presente, tra Presente e Presente, ovvero: i fusi orari e la linea di cambiamento di data” (BookSprint Edizioni 2014)

Franco Ferrarotti, prefatore del libro, è stato deputato, professore ordinario, Presidente Onorario dell’Associazione Nazionale Sociologi ANS, il primo e più noto dei sociologi italiani anche all’estero. Purtroppo da poco ci ha lasciato, ma la sua opera non ci ha abbandonato, avendo scritto ricerche e riflessioni sui problemi del mondo del lavoro e della società industriale e postindustriale, dei temi del potere e della sua gestione, della tematica dei giovani, della marginalità urbana e sociale, delle credenze religiose, delle migrazioni.

Nel libro infine segue l’introduzione della giornalista Annella Prisco, scrittrice e manager della cultura, Vice Presidente del “Centro Studi Michele Prisco”, figlia di Michele Prisco (uno dei più importanti scrittori della scena letteraria italiana del Novecento, insignito di svariati e rilevanti premi letterari tra cui due “Strega”).

Personalmente ritengo questo libro stimolante alla riflessione ed in qualche maniera prezioso poiché, come l’autore stesso lo definisce, contiene il desiderio di trasmettere la passione ai lettori sul suo oggetto di studio e approfondimenti di svariati anni anche di insegnamento: sull’astronomia, la geografia, la cartografia e la topografia. Tutto questo allo scopo …

«di informare o rinfrescare la mente degli stessi su argomenti di base e descrivere a livello scientifico o fantascientifico alcune mie teorie scaturite dall’amore per la materia e dalla mia brillante immaginazione, insomma, il fatto è che mi piace sentirmi come un anello mancante tra i super informati e coloro che non conoscono la differenza tra una stella e una stella cadente, che non sanno cosa significa la frase, resa famosa dai Pink Floyd, “the Dark Side of the Moon”».

Mi collego volentieri e sottoscrivo quanto scrive Giuseppe Chitarrini, scrittore, saggista su questo testo (“Newsletter ANS Associazione Nazionale Sociologi”, del 15/06/24, p.65)

E’ dalla fine degli anni 60 che la futurologia è assurta al rango di vera e propria specializzazione professionale e intellettuale, diventando anche una disciplina di carattere più o meno scientifica. Futurologi ad indirizzo matematico-statistico, altri indirizzati invece verso i modelli fisici o economici, altri ad indirizzo più socio umanistico ecc. F. Ferrarotti nella sua illuminante prefazione a questo libro ricorda che una sezione della International Sociological Association – un tempo fiorente – è tutt’ora denominata ‘futurologia’. E, con questo volume, Pietro Zocconali (Sociologo e presidente dell’ANS: Associazione Nazionale Sociologi) “dovrebbe esserne chiamato in qualità di membro ad honorem” (F. Ferrarotti, Prefaz. p. 5); e forse, chissà, questo testo potrebbe rappresentare un po’ il battistrada di una auspicabile disciplina o sottodisciplina delle Scienze sociali che si occupa di futuro, tipo: Sociologia del futuro, o fantasociologia, sociofuturologia o altro (a Zocconali piace il termine “astrosociologo”, adottato da Maurois quasi cento anni fa).

Un libro sorprendente da leggere e consultare poiché pieno di informazioni trasversali su storia e memoria. Oltre agli argomenti sopra elencati, si passano in rassegna e si citano brani di musica, filmografia, letteratura metabolizzabili anche da chi non appartiene alla generazione BabyBoomers, scritto da parte di chi, con grande modestia, si ritiene solo un divulgatore, ma è un collezionista attento e innamorato di riviste epocali di fantascienza e non solo. Attraverso autoironia, poesia ma anche una critica impietosa delle nostre idiosincrasie ed inguaribili anomalie, aiuta a fare un esame di coscienza, lasciandosi trasportare da una fiction narrante che non ha niente da invidiare all’allegoria di George Orwell della “Fattoria degli animali” e, come ha sottolineato Ferrarotti, con un ottimismo da far impallidire il volterriano dottor Pangloss.


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