Categorie:
Cronaca
Quadraro: 79 anni dal rastrellamento del 17 aprile 1944
Oggi, 17 aprile, ricorre il settantanovesimo anniversario del rastrellamento del Quadraro. Voglio ricordarlo con il film (22 minuti circa) realizzato dagli studenti del Liceo Benedetto da Norcia in occasione della visita al campo di concentramento-smistamento di Fossoli nel maggio del 2004. Insieme agli studenti vi erano alcuni dei reduci sopravvissuti al rastrellamento, i quali ritornavano in quel campo a distanza di 60 anni. Tra loro vi erano i carissimi amici Sisto Quaranta e Giorgio Giovannnini, che vennero intervistati dagli studenti al loro ritorno a Roma.
Oltre al film, venne scritto e pubblicato un volume, “Quadraro, una storia esemplare”, edito da Ediesse, oggi introvabile perchè esaurito. Un successivo viaggio a Fossoli venne organizzato ed effettuato nel 2007, anch’esso con la partecipazione di reduci del rastrellamento e studenti.
Il rastrellamento del Quadraro, come è ormai noto (grazie alle ricerche storiche che, a partire dalla metà degli anni novanta, sono state condotte per ovviare all’oblio nel quale questo episodio era caduto), venne organizzato dal famigerato Herbert Kappler, il boia delle Ardeatine, per punire il quartiere che si era distinto tanto per la presenza di varie formazioni combattenti antifasciste, quanto per la protezione e il sostegno che i lavoratori del Quadraro (da Kappler stesso definito “nido di vespe”) davano ai partigiani. Un altro motivo fu quello della necessità di manodopera, da parte delle industrie belliche tedesche, da catturare e destinare a varie fabbriche nel Nord della Germania. Furono quindi rastrellati, nella mattina del 17 aprile 1944, circa 1.500 lavoratori di sesso maschile, dai 16 ai 60 anni. Di questi, però, solo 745 (oppure, secondo altre fonti, 947), furono deportati in Germania, dopo aver sostato, per circa un mese, nel campo di smistamento di Fossoli di Carpi (in provincia di Modena). Di questo episodio della Resistenza romana, per molti anni dopo la fine della guerra, non se ne parlò. Solo a partire dagli anni ottanta del XX secolo, e grazie alla tenacia dei reduci (tra questi il più noto, vero animatore dei sopravvissuti al rastrellamento, fu Sisto Quaranta, scomparso nel 2018), finalmente venne portato alla luce e consegnato alla memoria del quartiere e della capitale d’Italia. Nel 2004 il Quadraro fu insignito, a causa del rastrellamento subito e per il suo impegno nella lotta di Resistenza, della Medaglia d’oro al merito civile da parte dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Oggi al Quadraro si svolgono varie manifestazioni (una, al Giardino di Monte del Grano, è in corso in questo momento, con la presenza del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e dei Presidenti del V e del VII Municipi, Caliste e Laddaga, nonché dei rappresentanti di ANPI e ANFIM) in ricordo di quel rastrellamento, manifestazioni che, insieme a quelle in ricordo del 25 aprile, si inseriscono in un contesto in cui il revisionismo storico e i tentativi di riscrivere la storia, con l’intento di sminuire le responsabilità e le colpe del fascismo, un fascismo che si mise al servizio dei nazisti invasori in tutte le circostanze nelle quali, a Roma e in tutta l’Italia, i nazisti organizzarono e attuarono rastrellamenti, deportazioni, stragi.
Per non dimenticare e per trasmettere la memoria di ciò che è stato alle giovanni generazioni.
Sostieni Abitarearoma è importante! ↙
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.