Quell’ira ignorante – Interessi e ambizioni – L’Istat del “che c’azzecca” – Il futuro pesante di “Forza Italia” – Imperfezioni

Fatti e misfatti di settembre 2016
Mario Relandini - 10 Settembre 2016

Quell’ira ignorante

“L’Unione europea – ha ribadito con forza, nell’incontro fra i “leader” dei Paesi mediterranei ad Atene, il nostro “premier” Renzi – non può dessere solo regole, tecnicismi, finanza e austerity”.

Più che giusto. Ma, quando l’eco di queste parole è giunto alle orecchie del Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, questi se n’è uscito, irosamente, tacciando i “leader” mediterranei – e, quindi, anche il nostro – di irresponsabilità e di stupidità. Povero Matteo. Adesso anche i “gufi ignoranti”.

Interessi e ambizioni

“La guerra sul referendum è assurda – è intervenuto, in una intervista al “Corriere della sera”, l’emerito Presidente Giorgio Napolitano – ma l’ “Italicum” va cambiato”.

L’emerito Presidente, così, ha ufficialmente aperto le porte al suo personale obiettivo. E, cioè, l’ “Italicum” va cambiato non perché a lui interessi minimamente davvero, ma perché, cambiandolo, tanti “no” si trasformerebbero in “sì” a quelle riforme costituzionali che a lui, invece, interessano davvero moltissimo. Di qui, dunque, la sua intervista al “Corriere della sera” per parlare a nuora perché suocera intenda. E suocera Renzi sembra avere cominciato a muoversi come l’Emerito desidera. Aprendo, seppure ancora vagamente, alla revisione dell’ “Italicum” e continuando a spostare, verso tempi più favorevoli, la data del referendum costituzionale. Forse i due ritengono che l’Italia non sia un Paese da governarsi nell’interesse dei cittadini, ma una scacchiera sulla quale giocare le loro ambizioni.

L’Istat del “che c’azzecca”

“Giorgio Alleva – presidente dell’Istat – ha nominato Valerio Florespino, in questi giorni, direttore del “Dipartimento per la raccolta dei dati e lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell’informazione statistica””.

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Un esperto di metodi matematici applicati ai vari aspetti della realtà? Nemmeno un po’. Il nuovo direttore del Dipartimento viene da un ruolo e da una esperienza di ben altra natura. E’ stato, infatti, direttore dell’ufficio “Risorse umane” alla Rai e ha trascorso tutta la sua precedente vita lavorativa occupandosi, soprattutto, di contratti di lavoro di giornalisti e gente di spettacolo. Uno dunque, per dirla alla Tonino Di Pietro, che non si capisce “che c’azzecca”. Ma tant’è. E tant’è, infatti, che l’Istat, da qualche tempo, sta dando i numeri non statistici, ma proprio i numeri. Perché magari, accanto all’ex direttore delle “Risorse umane” alla Rai, potrebbero essere stati assunti – tanto per dire – un ex direttore della “Birra Peroni”, un ex direttore dei giocattoli “Lego” o un ex direttore della “Roccacannuccia calcio”. Buone statistiche.

Il futuro pesante di “Forza Italia”

“Silvio Berlusconi – nel messaggio inviato al Convegno organizzato a Fiuggi dal vicepresidente al Parlamento europeo, Antonio Tajani – ha tra l’altro scritto: “Il mio obiettivo è valorizzare al meglio chi, nella storia di “Forza Italia”, ha dimostrato di saper lavorare bene e di aggregare il consenso””.

Proprio quello che, non avendo dimostrato di lavorare bene e di aggregare il consenso, i colonnelli e i sottotenenti di “Forza Italia” non avrebbero voluto mai sentire. E che non sarà tanto facile far loro digerire. Troppo pesante, troppo amaro.

Imperfezioni

“Noi “5 stelle” – ha detto, riferendosi a quanto stanno facendo a Roma, Beppe Grillo – non siamo perfetti”.

Nessuno lo aveva preteso perché – come si sa – non c’è alcun essere umano che sia perfetto. Beppe Grillo, però, dovrebbe rendersi conto che c’è un limite all’imperfezione.


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