Resistenza, arte e passione “Noi due brillanti di rosso”

Presentazione del libro di Serena D’Arbela martedì 5 dicembre ore 17,30 alla Casa della Memoria, via S. Francesco di Sales, 5.

Un libro sulla memoria ambientato a Venezia negli anni della II Guerra Mondiale, raccontata da chi era troppo giovane per poter partecipare alla Resistenza, ma che ardeva dal desiderio di farne parte. Un libro sulle memorie pre-adolescenziali di due giovanissime gemelle, appartenenti ad una famiglia borghese, coltissima e liberale, circondata da parenti ed amici, importanti per la scienza e la cultura del nostro Paese, ma estremamente sensibile al sociale, come nella citata massima di Spinoza – “Non ridere né piangere sulle azioni umane, ma comprendere” appresa da uno stimato amico della madre, Guido Vernoni patologo di fama, e fatta propria dalle due ragazze, già “brillanti di rosso”.

Serena D’Arbela, che ha scritto oggi, anche a nome della sorella gemella Valeria, (la metà di Noidue) che da poco ci ha lasciato, descrive il percorso di quegli anni con le parole “coloravamo il presente di gioia ed eternità” data la loro immersione totale e corroborante nella letteratura, nell’arte, nel teatro. Un’immersione così totalizzante da fornire paragoni esistenziali alle persone reali, che si confondevano quindi coi personaggi che scaturivano dalle loro letture, onnivore dei classici ed altro, ma anche dalle loro osservazioni dei quadri del Rinascimento, dell’Ottocento. Le due sorelle, che realizzavano insieme quasi un unico sentire, riuscivano infatti non solo a guardare le figure, ma anche a frequentare direttamente gallerie d’arte ed esplorare le calli, costruendo comunicazioni soprattutto in modo virtuale, con opere e persone, mentre incombeva la paura … – “Quei viaggi indeterminati erano le nostre traiettorie che rispondevano all’ansia di sperimentare. Intorno a noi la cornice della Repubblica di Salò incombeva come un brutto sogno … I passi chiodati delle SS e il suono gutturale degli Achtung! Achtung! risuonavano nelle calli.” –

Poi finalmente qualcosa di nuovo e fondamentale accade …

 E’ il 28 aprile 1945 a Venezia. Passa un motoscafo per il Canal Grande. Uomini con l’impermeabile salutano col pugno chiuso. Protagonisti emblematici di una grande storia. Il gesto s’imprime nella mia mente e in quello di Valeria, inseparabili gemelle. “Sono quelli del comitato di Liberazione” dice la mamma. E aggiunge esitante “Sono comunisti”. Noidue affacciate al balcone del nostro palazzo vicino all’imbarcadero di San Silvestro cominciamo a brillare di rosso. Settant’anni fa. Noidue. Il vero protagonista nell’ombra era l’utopia che ci catturava in un’epoca di scelte totali. Non mirava all’avere ma all’essere. Solo un filo separava la vita dalla morte.-

Le due gemelle che guardano nella stessa direzione, restano come magnetizzate da quell’evento. Pur nella condivisione di tutto, questo tutto viene poi visionato da angolature diverse. Valeria si dedicherà alla pittura e Serena alla letteratura ed al giornalismo, ma per entrambe sarò forte l’impegno politico e culturale in nome della Sinistra.

Il libro è sorprendentemente ricco di emozioni e di ambientazioni storiche, a Venezia, Firenze ed altrove, ma anche di riferimenti dettagliati a personaggi che hanno lasciato un segno indelebile nella nostra cultura, come Giovanna Bemporad, Arnaldo e Sara Momo, Lia Finzi, Gigetta Pagnin e Fioravante, Luigi Nono. Da ricordare che Serena e Valeria frequentarono a Venezia il gruppo “Corrente” con Birolli, Santomaso, Cassinari, poi Vedova e Pizzinato. Questi, ad un anno dalla liberazione, esposero le Tempere partigiane sulla Resistenza alla Galleria dell’Arco, dove si inaugurò anche la prima mostra di pittura di Valeria D’Arbela, che aveva solo 15 anni.

Maria Teresa Sega, in appendice, descrive alcune di queste figure in dettaglio. Al centro del libro foto ed immagini, dall’avventuroso avo Gregorio D’Arbela, che fu anche medico del sultano a Zanzibar alla fine dell’800, alle nonne Malvina Schwarz e Ida Mattei Savorgnan, poi la mamma Marcella Mei Gentilucci, il padre Felice, medico all’ospedale Santi Giovanni e Paolo. Infine loro due, le gemelle Valeria e Serena, in braccio alla loro madre, poi giovani donne impegnate nell’arte e nella politica. Serena sposò Primo De Lazzari in Campidoglio, testimone Enrico Berlinguer, poi partì per Roma, Valeria sposò Ligi Ferrante e partì per Milano.

SERENA D’ARBELA Laureata in Scienze politiche a Padova, traduttrice, giornalista, studiosa dell’immagine filmica e poetica, collabora con quotidiani e numerose riviste d’arte e di cinema, fra le quali ArteCultura e Filmcritica. Ha curato rassegne d’arte cinematografica, monografie, presentazioni di registi e di artisti di arti figurative a Venezia, Roma, Montecatini, Milano. Ha pubblicato: Port Royal di Augustin de Sainte Beuve (ed Sansoni, Firenze 1964 Traduzione); Nuovo cinema polacco: l’inquietudine e lo schermo, da Wajda a Zanussi, Ed Napoleone,Roma, 1981; Messaggi dallo schermo: cinema cecoslovacco degli anni ottanta, Editori Riuniti, Roma; 1986; I Maestri di Praga, Ed ISCA, Milano 1989. Raccolte di poesie: Cercare altre mani, Ed Forma Spazio Pensiero, Avezzano 1979; Variazioni, Grafiche Di Censo, Avezzano 1995; Serenissima, Ed Pangloss Iasillo Grafica srl Roma 1999; Vetro soffiato, selfediz Roma. Nel 2000; Il romanzo Siete proprio veri?, Ed Tracce Pescara. Dal ‘75 collabora come critica cinematografica al periodico dell’ANPI Patria indipendente (anche on line) – web: je ne regrette rien: la vita è sogno – serenadarbela blogspot.com. Ha partecipato con due poesie alla pubblicazione I poeti incontrano la Costituzione, (Ediesse Roma gennaio 2017).

PRIMO DE LAZZARI – Nato a Mestre (Venezia) il 23 giugno 1926, giornalista e dirigente della FGCI e dell’ANPI. Col nome di battaglia di “il Bocia” era stato giovanissimo partigiano combattente nella Brigata Garibaldi “Erminio Ferretto”. Dopo la Liberazione ha fatto parte della Direzione della Federazione Giovanile Comunista Italiana e fu segretario regionale della FGCI per il Veneto. È stato anche vicepresidente dell’ANPI di Venezia. Redattore capo della rivista culturale “Conoscersi”, è stato uno dei redattori della rivista dell’ANPI “Patria indipendente”. Ha scritto numerosi saggi sulla guerra di Liberazione in Italia e all’estero: Resistenza cecoslovacca (1977), “Eugenio Curiel. Al confino e nella lotta di liberazione” (1981) “Storia del Fronte della Gioventù nella Resistenza” (1996) “Le SS italiane”, prefazione di Arrigo Boldrini (2003) “Ragazzi della Resistenza”, prefazione di Massimo Rendina (2008)

 

Presentazione del libro di Serena D’Arbela “NOI DUE BRILLANTI DI ROSSO” (Cierre edizioni, Verona 2016) – martedì 5 dicembre ore 17,30 alla Casa della Memoria, via S. Francesco di Sales, 5 – Roma. Presenta la FIAP. Ne parlano Carla Guidi giornalista e scrittrice, Mino Vianello Sociologo doc. Università Roma 1, Maria Teresa Sega Presidente Ass. “rESISTENZE”. Sarà presente l’autrice Serena D’Arbela. Moderatore Italo Pattarini Presidente Fiap Roma-Lazio.

FOTO – Copertina del libro, Foto storica – Primo De Lazzari, “Bocia”, in tenuta da partigiano – Le foto di Serena D’Arbela nel suo studio romano sono di Valter Sambucini.

Carla Guidi


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