Tensostrutture e assistenza sanitaria: il progetto di Roma Capitale e Asl Roma 1

Medici e infermieri effettueranno un primo screening agli ospiti segnalati dagli operatori sociali

C’è chi entra per una visita, ma ne esce con un sorriso. C’è chi si siede su una sedia pieghevole, stringendo il giubbotto sul petto, e viene accolto da uno sguardo umano, prima ancora che da un fonendoscopio.

È il nuovo volto dell’accoglienza a Roma: nei rifugi d’emergenza allestiti per il Giubileo, arrivano ora anche i medici e gli infermieri.

Non solo pasti caldi e letti per la notte: nelle tensostrutture distribuite tra Ostiense, San Lorenzo e San Pietro, si prende in carico anche la salute di chi non ha più nulla.

Il progetto – nato dalla collaborazione tra l’Assessorato alle Politiche sociali di Roma Capitale e la Asl Roma 1 – porta la sanità nei margini, là dove spesso non arriva nemmeno la speranza. Medici e infermieri entrano negli spazi condivisi, allestiscono piccoli ambulatori mobili, ascoltano, visitano, annotano.

Un primo screening per capire le condizioni di salute degli ospiti, poi visite periodiche e percorsi di assistenza dedicati. A breve, il servizio sarà attivo anche nella struttura di Tiburtina.

«Garantire cure mediche a chi vive ai margini è un traguardo che ci riempie d’orgoglio», afferma il sindaco Roberto Gualtieri. «Questa è l’idea di Giubileo che vogliamo: non solo infrastrutture e grandi eventi, ma attenzione concreta verso le fragilità. Un modello d’accoglienza che può diventare permanente».

Per molti ospiti, la visita è un evento quasi inaspettato. Un gesto che cura più del corpo. Lo racconta con voce rotta A.N., anziano accolto nella tensostruttura di via delle Fornaci: «È stata una festa più che una visita medica. Grazie!».

Barbara Funari, assessora alle Politiche sociali, conferma l’emozione con cui il servizio è stato accolto: «Stiamo intervenendo dove c’è bisogno, in modo concreto. I medici della Asl Roma 1 stanno facendo un lavoro straordinario, con competenza e cuore. Dopo i primi screening, definiremo insieme i percorsi per ciascun paziente».

A sottolineare l’impegno anche Elisa Gullino, direttrice del Distretto 1 della Asl Roma 1: «I nostri operatori sono in prima linea, in orario di servizio, mossi dalla volontà di ridare dignità e attenzione a chi troppo spesso viene ignorato. Ogni paziente sarà seguito con un piano individuale di cure, perché nessuno sia lasciato indietro».


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