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Un altro delitto della burocrazia – L’Orban della vergogna – L’ “Arak” del viceministro d’Israele – Il Tito in bilico – Bob Dylan e quel premiuccio – Volti nuovi cercansi
Fatti e misfatti di ottobre 2016Un altro delitto della burocrazia
“L’Anas e la Provinci di Lecco – dopo il crollo del viadotto che ha causato un morto e quattro feriti – stanno rimpallandosi ogni responsabilità”.
Vergognoso. Ma nel solco di una consolidata tradizione. Ora, certo, ci saranno le solite commissioni d’inchiesta. Intanto, però, la burocrazia ha ucciso un’altra persona e ne ha ferite altre quattro. Allungando la serie intollerabile dei suoi delitti.
L’Orban della vergogna
“Il primo Ministro italiano – così, rispondendo a certe osservazioni di Matteo Renzi, il primo Ministro ungherese Orban – ha dei buoni motivi, fra conti che non tornano e migranti che arrivano, per essere nervoso”.
E’ indubbiamente vero. Ma il primo Ministro ungherese Orban, che ogni anno all’Unione dà meno di un miliardo e dall’Unione ne riceve quasi sei senza avere problemi di terremoto e costruisce muri contro i migranti, avrebbe invece buoni motivi per vergognarsi. O, perlomeno, di stare zitto.
L'”Arak” del viceministro d’Israele
“Il terremoto di questi giorni – ha detto Ayooab Kara, viceministro israeliano alla Cooparazione agricola – è la punizione divina per l’astensione dell’Italia in quella votazione, in ambito Unesco, che ha attribuito esclusivamente agli arabi il Muro del piano a Gerusalemme”.
L’ “Arak”, il tipico liquore israeliano, se preso in abbondanza a sessanta gradi, fa, evidentemente, brutti scherzi. Oppure – chissà – il viceministro Kara è fortemenete annebbiato di suo. Il “premier” Netanyahu dovrebbe prenderne atto.
Il Tito in bilico
“Tito Boeri – presidente dell’Inps – ha dichiarato, senza mezzi termini, di non credere al Governo sugli esodati”.
Gira voce che il presidente Boeri, ove al referendum del 4 dicemebre dovesse vincere il “sì”, potrebbe trovare, nella calza della Befana, l’amaro carbone della rottamazione.
Bob Dylan e quel premiuccio
“Il “Premio Nobel” assegnatomi per la letteratura – ha confessato, al quotidiano “Daily Tepegraph”, Bob Dylan – mi ha lasciato senza parole”.
Ecco spiegato, allora, perché non ha detto neppure mezza parole per quindici giorni dopo l’assegnazione. “Andrò a ritirarlo – ha premesso, comunque, dopo avere ripreso la parola – se ne avrò il tempo”. Chissà che cosa ci sarà di più importante, nella vita di Bob Dylan, che andare a ritirare quel premiuccio scamuffo del “Nobel”.
Volti nuovi cercansi
“Un gruppo di esperte e di esperti – su incarico di Silvio Berlusconi – è impegnato in provini per scegliere nuovi volti da lanciare in tv”.
Per dare nuovo smalto ai programmi delle reti “Mediaset”? No: per trovare volti più attraenti e convincenti da utilizzare nella campagna per il “sì”. E, se il Signore decidesse di ungerlo di nuovo, da candidare, alle possibili elezioni anticipate, al posto di certi volti ormai rugosi, accidiosi e velenosi all’interno di “Forza Italia”.