Un programma per lo sport
Per la sua valorizzazione come bene comune e strumento fondamentale per la crescita della cultura, per la tutela della salute, per la coesione socialeRoma ha un patrimonio sportivo enorme: centinaia di impianti, pubblici e privati, dove migliaia di cittadini praticano quotidianamente uno sport o un’attività motoria. C ’è un associazionismo sportivo di base, fatto di circa 6000 Asd e Ssd (Associazioni e società sportive dopolavoro), radicato e diffuso capillarmente in tutti i municipi, che lavora ogni giorno per il benessere della comunità. Ad esse si aggiungono le decine di migliaia di cittadini che praticano sport e attività motoria senza essere iscritti a nessuna società agonistica.
A fronte di questo straordinario movimento sportivo, ci sono dati che indicano che vi sono possibilità di miglioramento. Secondo le più recenti indagini, per indice di sportività, Roma occupa solo il 31° posto su 107 città; nell’attrattività dei grandi eventi nazionali e internazionali, Roma è appena al 26° posto, subito dopo Parma e prima di Cagliari. La dotazione di infrastrutture è ancora insufficiente e diseguale sui territori.
Il dialogo tra il mondo dello sport romano e le istituzioni comunali è carente. La gestione del Comune, negli ultimi 5 anni, ha reso impossibile ai concessionari di impiantistica comunale la presentazione di progetti di riqualificazione dei plessi e lo stesso Comune, proprietario degli impianti, non ha concesso l’autorizzazione a presentare i progetti: così oltre 2 milioni di fondi regionali destinati a Roma sono stati persi.
E’ mancata una strategia per attrarre risorse per lo sport. Roma ha rinunciato alla candidatura olimpica nel 2024 senza una strategia alternativa per riqualificare e potenziare l’impiantistica romana, con gravi conseguenze, sia per la squadra femminile del Roma Volley, promossa in A1, sia per le 2 squadre di basket romane dell’A2: tutte e tre le squadre sono prive di impianti ove poter svolgere le partite. C’è un progetto per Campo Testaccio con un investimento regionale di 1 milione di euro che non è stato mai utilizzato.
E’ necessario un programma di azioni preciso, basato sul principio indiscutibile che lo Sport è cultura, benessere, economia, ed è soprattutto un diritto per tutti. Occorre perciò investire sullo sport di cittadinanza. E’ ciò che si propone di fare il programma della coalizione di centrosinistra, tanto a livello comunale (candidato Sindaco Gualtieri), tanto a livello dei 15 Municipi.
Nei primi 100 giorni sarà dato, perciò, un immediato segnale di sostegno all’associazionismo sportivo di base: la convocazione immediata degli “Stati Generali dell’associazionismo sportivo della Capitale”, un momento di riflessione dal basso, che veda protagoniste le innumerevoli ASD e SSD, su come ridisegnare il sistema sportivo romano.
Questo processo dovrà favorire:
- il rilancio e il supporto alle ASD e SSD, colonna portante del sistema sportivo romano;
- il riconoscimento dell’importanza dello sport e dell’educazione al movimento come fattore di coesione ed integrazione che rafforza la comunità cittadina;
- il potenziamento dei progetti sportivi legati alla sostenibilità come fattore di sviluppo armonico della città.
Supportare l’associazionismo sportivo e i comitati organizzatori degli eventi sportivi, dai cittadini ai municipali, attraverso un’immediata moratoria che preveda l’affrancamento dal pagamento dei servizi (vigili, transenne, OSP, Ama, etc.). E’ fondamentale che questi siano assicurati per un periodo temporaneo dal Comune per evitare il crollo delle manifestazioni e degli eventi in città. E’ necessaria una strategia di attrazione e di sostegno degli eventi sportivi di rilevanza regionale, nazionale e internazionale, come volano di rilancio e trasformazione della città, legando progetti di riqualificazione territoriale ai grandi eventi sportivi internazionali.
I luoghi dello Sport
I risultati storici delle olimpiadi di Tokyo 2020 (comprese le paraolimpiadi) possono essere di ispirazione per migliaia di giovani e cittadini di ogni sesso ed età che ancora non hanno abbracciato la cultura del movimento e del benessere. Il programma deve prevedere un grande progetto di sport gratuito e popolare attraverso la creazione di 100 aree pubbliche per l’Atletica e lo sport di base (aree attrezzate, playground, multisport). Una città che promuove la cultura del movimento è una città che sa guardare al futuro, oltre che una garanzia per la salute.
Un programma per gli impianti
Queste 100 aree pubbliche saranno incluse in piano per l’impiantistica che, in un’ottica di riequilibrio territoriale del sistema, restituisca alla fruizione pubblica, grazie alle risorse del PNRR e alla collaborazione con la Regione Lazio, il patrimonio di riferimento sportivo, con particolare attenzione a palazzetti, palestre, spazi esterni scolastici, piste ciclabili, punti verdi qualità, anche modificando i regolamenti concessori, al fine di renderli più agili e semplificati. Le stesse risorse permetteranno la messa in sicurezza, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la riqualificazione energetica delle strutture sportive pubbliche. Con lo stesso programma, potranno essere potenziate e implementate le aree playground e i campi sportivi pubblici nei municipi di Roma.
Scuola e sport
Dovranno essere immediatamente operative tutte le opportunità legate al miglioramento di palestre e spazi sportivi scolastici, potenziando anche la dotazione di attrezzature. Bisogna promuovere la cultura delle attività motorie e sportive, in collaborazione con i dirigenti scolastici e il corpo docente, coinvolgendo atleti famosi, utilizzando lo sport come strumento per progetti educativi per abbattere le differenze di genere, contro il bullismo, il razzismo, l’intolleranza, la discriminazione.
Prioritaria sarà la chiusura del contenzioso sui canoni da parte delle ASD/SSD nei periodi di lockdown, così come fondamentale sarà ridurre del 90 % il canone per il primo anno sportivo/scolastico, come misura di alleggerimento temporaneo.
Sport all’aperto e sport per tutti
Occorre valorizzare, in chiave sportiva, tutti i luoghi all’aperto dove è possibile praticare attività motorie (parchi, ville storiche, cortili, giardini, terrazze condominiali), anche attraverso affidamenti all’associazionismo sportivo di base. Il programma deve anche sostenere e valorizzare le associazioni che utilizzano lo sport come strumento di inclusione e integrazione sociale, con particolare riferimento alla pratica sportiva nei quartieri periferici e a vantaggio dei cittadini in difficoltà socio economica e con disabilità. Per le famiglie meno abbienti e con figli disabili occorre prevedere voucher per la pratica sportiva, in sinergia con l’associazionismo di base, CIP, Sport e Salute, Coni, Governo, Regione Lazio, FSN, EPS, DSA, AB.
Riconoscere l’attività sportiva come servizio pubblico
E’ urgente la revisione dei regolamenti degli impianti sportivi comunali e scolastici (delibere n. 41 e n. 110 del 2018) per garantire all’associazionismo di base certezze e regole chiare e sostenibili sulla gestione dell’impiantistica pubblica comunale. E’ necessario procedere a una riclassificazione degli impianti, che preveda il decentramento di alcuni di essi verso i municipi. Ai fini dell’assegnazione degli impianti, si dovrà dare un punteggio maggiore all’esperienza e al radicamento territoriale dei soggetti sportivi.
Occorre rafforzare, tanto a livello centrale quanto nei municipi, la delega allo sport, al fine di favorire una migliore interlocuzione del mondo sportivo con l’amministrazione comunale. A tale proposito è utile istituire uno sportello unico per l’ottenimento di permessi e autorizzazioni per l’organizzazione di eventi e attività sportive e per supportare le ASD/SSD nella presentazione di progetti su fondi di riferimento regionale, nazionale, europeo. Occorre attribuire ai Municipi, in un quadro di generale revisione della Delibera 10/99, un ruolo centrale nei processi di integrazione dello sport con le politiche scolastiche, sociali, sanitarie.
Un programma per lo sport nel V Municipio
All’interno e in raccordo con il programma comunale per lo sport, occore prestare attenzione alle specificità presenti nel Municipio V. Il nostro territorio municipale è ricco di oltre 200 realtà sportive ed il Municipio è tenuto a conoscere, relazionarsi e dare supporto e risposte ad ognuna di queste realtà.
Le politiche sportive hanno bisogno di risorse economiche ed umane, strutture, competenze, progettazione, programmazione e controllo, attraverso un “cambio di visione” che le leghi indissolubilmente alle politiche sociali, sanitarie, scolastiche, culturali, turistiche, economiche e dei trasporti del nostro territorio. Per poter attuare quanto sopra sarà necessario anche formare personale amministrativo e tecnico municipale, per la crescita di competenze in ambito sportivo, al fine di una migliore gestione dell’Ufficio Sport dell’UOSECS (Unità organizzativa servizi educativi culturali e sportivi). Prevedere, sempre nell’idea della valorizzazione del territorio, la possibilità di riaprire luoghi in disuso e renderli di nuovo utilizzabili dalla popolazione mediante un accordo ed un partenariato tra il Municipio e alcune realtà che qui operano, e proponendo attività rivolte la mattina alle scuole ed il pomeriggio alle persone, ma con prezzi calmierati e concordati. Una delle priorità sarà quella di far riaprire la piscina comunale in Via Manfredonia, chiusa da tempo e per la quale erano stati stanziati dei fondi che non sono stati trasformati in opere.
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