Da Campania felix a Campania infelix – Giuseppe Garibaldi e Stefano Graziano – “Aglio e fravaglio” – Il senatore Romani e la “Legge di Murphy” – “Alibaba”, il “Milan” e il Campidoglio – Anche lo strapuntino di una ditta concorrente

Fatti e misfatti di aprile 2016
Mario Relandini - 28 Aprile 2016

Da Campania felix a Campania infelix

“Sì, Stefano Graziano – presidente del Pd campano, assessore regionale e già consulente a Palazzo Chigi – è stato indagato, dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, per concorso esterno in associazione camorristica. L’accusa, in particolare, è di avere favorito appalti in cambio dei voti, richiesti ed ottenuti dal “clan dei Casalesi”, e di essersi posto come stabile punto di riferimento politico ed amministrativo dell’organizzazione camorristica”.

Il Pd campano, solo qualche giorno fa, aveva fatto grande festa quando il “premier” Renzi, a mo’ di Re Mago, aveva portato in dono, al Governatore Vincenzo De Luca, dieci milioni da spendere entro quattro anni. Adesso, destino cinico e baro, bandiere a mezz’asta a causa del suo presidente Graziano vergognosamente indagato. Nel breve tempo di qualche battito di ali di una farfalla, insomma, da Campania felix, per il Pd, a Campania infelix. Con Giggino ‘o sindaco a ridere di gusto. Pur se, più che ridere, ci sarebbe, per la povera Campania, da piangere. Anche per quello fatto o non fatto, a Napoli, da Giggino ‘o sindaco.

Giuseppe Garibaldi e Stefano Graziano

“L’episodio che ha coinvolto in modo specifico il presidente del Pd campano Stefano Graziano – sempre secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli –  è quello che ha visto gli appalti per il restauro del Palazzo Teti Maffuccini, a Santa Maria Capua Vetere, dirottati verso imprese vicine al “clan dei Casalesi, frazione Zagaria””.

Il Palazzo Teti Maffuccini, tra l’altro, non è un edificio qualunque. E’ il palazzo dove Giuseppe Garibaldi  ricevette l’atto di resa del Regno delle Due Sicilie. Ma il tempo passa – come si sa – e van con lui le cose. Nel 1861, in quel palazzo, fu posto un altro grande mattone per la costruzione dell’unità d’Italia. Oggi, con la “vicenda Graziano”, è stato invece posto un altro significativo mattone per la costruzione dell’unità fra una certa politica e la sempre più potente malavita.

“Aglio e fravaglio”

“La speranza di vita degli italiani – gli ultimi dati sono dello scorso anno – è calata ad 80 anni e un mese per gli uomini e ad 84 anni e 7 mesi per le donne. Il che significa che, negli ultimi quindici anni, si sono persi i vantaggi che erano stati acquistati negli ultimi quaranta”.

Il motivo di questo passo indietro nella speranza di vita e, quindi, di questo passo avanti nella possibilità di morte? Il venire meno della prevenzione. Tagliata quella pubblica, non accessibile a tutti quella costosa privata. Ma il Governo, anche se certamente non lo dirà mai, potrebbe non dispiacersi di quel calo di speranza. Sarebbe, infatti, una soluzione naturale, ancorché parziale, del drammatico problema delle pensioni. Manna, pur se lugubre, per l’Inps. Ma “Aglio e fravaglio, corna e bicorna, capa alice capa d’aglio” – alla Pappagone-Peppino De Filippo – per il popolo italiano.

 

Il senatore Romani e la “Legge di Murphy”

giorgia-meloni“Giorgia Meloni era meglio – ha espresso il suo parere, a proposito del candidato sindaco del centrodestra a Roma, il capogruppo di “Forza Italia” al Senato, Paolo Romani – ma Berlusconi ha scelto il “male minore””.

Timbrificio Centocelle

Il “male minore” sarebbe dunque, per il senatore Romani, Guido Bertolaso. Ma allora, se il “male minore” sarebbe Guido Bertolaso, il “male maggiore”, non solo per la “Legge di Murphy”, sarebbe Giorgia Meloni. Ma se, per il senatore Romani, Giorgia Meloni era “meglio”, come farebbe ad essere il “male maggiore”? Il senatore Romani dovrebbe dare una regolata, verosimilmente, al meccanismo della sua razionalità. Oppure tacere ed ubbidire. Senza cercare di arrampicarsi sugli specchi.

“Alibaba”, il “Milan” e il Campidoglio

“I miracoli – si è giustificato, dopo l’ennesima sconfitta del “Milan calcio”, il suo neoallenatore Cristian Brocchi – li fa solo Gesù”.Ma Silvio Berlusconi, avendo dovuto constatare  di non poter più vantare l’assistenza del Cielo, ha invece pensato bene, per cercare di aprire la porta delle squadre avversarie, di affidarsi ad “Alibaba””.

Non è una battuta. “Alibaba” è un’impresa  del ricchissimo cinese  Jack Ma e Silvio Berlusconi starebbe  per vendere a questi, addirittura entro la settimana, la maggioranza delle azioni del “Milan calcio”. Ma perché tanta fretta? Qualcuno ha già malignato: perché, se “Alibaba” si rivelasse davvero capace di aprire la porta delle squadre avversarie, Silvio Berlusconi potrebbe candidarlo in corsa, come sindaco di Roma, con la sicurezza che gli aprirebbe anche la porta del Campidoglio. Quanto poi ai quaranta ladroni dentro e nei dintorni del Palazzo, poi si vedrebbe. Favoloso.

Anche lo strapuntino di una ditta concorrente

“Sarebbe disposto – hanno chiesto al candidato berlusconiano a sindaco di Roma, Bertolaso, i giornalisti del “Corrierelive” – a fare l’assessore del pd Giachetti o della “5 stelle” Raggi?” E lui: “Certo. Potrei mettere a disposizione la mia professionalità e a dare  il mio modestissimo contributo””.

Il candidato berlusconiano Bertolaso, evidentemente, è sempre più convinto, al di là dei proclami al contrario, di non avere il “mezzo” per arrivare alla poltrona di sindaco in prima fila. E così, pur di arrivare in qualche modo in Campidoglio, sarebbe disposto a sedersi, anche su uno strapuntino, sul “mezzo” di una ditta concorrente. Tanto – ha già tenuto ad autoassolversi – lui non ha la tessera di “Forza Italia”, ma soltanto quelle dell’Avis e della “Roma”. Ma Berlusconi tutto questo lo ha saputo? E, se lo ha saputo, pover’uomo?…


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