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A Villa Gordiani intitolati due viali ad Antonio Mea e Pierino Ollanu

Uccisi dalle Brigate Rosse il 3 maggio 1979 a Roma

Quando vengono intitolate a persone vittime del terrorismo, accadute nel periodo degli “anni di piombo”, vie,  piazze o edifici pubblici, ci si domanda il perché fra i cittadini, e poi si cerca di conoscere meglio chi erano e cosa hanno fatto nella vita. Una cerimonia semplice ma sentita, si è svolta all’inizio della settimana nel Parco di Villa dei Gordiani alla presenza del Sindaco di Roma, del Prefetto di Roma Lamberto Giannini e del Presidente del Municipio V di Roma Mauro Caliste, oltre a rappresentanti istituzionali capitolini e municipali, alle Forze dell’Ordine e a una significativa e numerosa presenza di parenti delle vittime e tanti cittadini. Le tre Personalità hanno illustrato, prima dello scoprimento delle intitolazioni dei due viali al Brigadiere Antonio Mea e all’Appuntato Pierino Ollanu, le caratteristiche di questi due servitori dello Stato.

Che cosa è stato l’attentato del 3 maggio 1979 nella sede del Comitato romano e regionale della Democrazia Cristiana in Piazza Nicosia? Eravamo forse nella fase più acuta del terrorismo nel nostro Paese e non c’era settore della società che non risentiva di fragilità e di insicurezza, ( l’anno precedente ci fu il clamoroso caso del rapimento e l’uccisione di Aldo Moro con l’assassinio della sua scorta a via Fani). A Roma erano pochi che potevano considerarsi al sicuro, e in quel periodo degli “anni di piombo” è stato pagato un prezzo altissimo e la precarietà della vita quotidiana era palpabile in tutte le zone della Città Eterna.

I brigatisti agirono in tre gruppi. Due fecero irruzione all’interno degli Uffici dell’edificio e dopo aver immobilizzato i presenti, collocarono 4 ordigni esplosivi per poi scappare con documenti riservati; fra i terroristi parteciparono all’assalto nomi noti come Gallinari, Seghetti e la Braghetti. L’altro gruppo rimase all’esterno davanti all’ingresso della sede per contrastare eventuali interventi delle Forze dell’Ordine.

La Volante della Polizia con a bordo il Brigadiere Antonio Mea (34 anni, in servizio a 18 anni) e l’Appuntato Pierino Ollanu (26 anni, in servizio a 18 anni), fu la prima a giungere sul posto e venne colpita da una sventagliata di mitra non appena sotto tiro. Antonio Mea morì sul colpo, mentre Pierino Ollanu, trasportato in ospedale, morì alcuni giorni dopo a seguito delle ferite riportate. Un terzo agente, componente la pattuglia, la Guardia Vincenzo Ammirata, rimase gravemente ferito. E’ stato presente alla cerimonia di intitolazione a Villa Gordiani.

Le indagini laboriose e difficili svolte con determinazione dalla Digos (costituita nel 1978, nell’ambito della riorganizzazione della PS determinata dall’emergenza terrorismo (sostituendo gli “Uffici politici”) consentirono di individuare tutti i componenti dell’attentato che vennero arrestati e condannati. La caratteristica di questo attacco rappresentava un salto di qualità che per la prima volta venne preso di mira un edificio con uffici e case.

Il Prefetto di Roma Lamberto Giannini, che per oltre ventisette anni è stato impegnato nel contrasto all’eversione ed al terrorismo interno e internazionale ha evidenziato:” L’impegno delle Forze dell’Ordine nella lotta per la legalità, e i sacrifici che tanti Servitori dello Stato hanno pagato con la vita per garantire un Paese più sicuro. Il pensiero va alle vittime e alle loro famiglie”.

Il Presidente del Municipio V di Roma, Mauro Caliste, ha messo in evidenza: “come l’attentato alla Democrazia Cristiana, per le sue caratteristiche è stato un attacco alla libertà e alla democrazia, minando con la violenza le fondamenta dello Stato Italiano, dove la società civile ha saputo reagire insieme alle Istituzioni con la forza della partecipazione”. Ha inoltre evidenziato l’orgoglio del V Municipio perché l’Amministrazione Capitolina ha scelte il Parco di Villa Gordiani per ricordare il sacrificio dei due giovani agenti di PS.

Infine il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha affermato: “Roma si stringe con rispetto al dolore dei famigliari ed esprime così la sua profonda gratitudine verso questi due coraggiosi servitori dello Stato. Era la prima volta che i brigadisti si spingevano, armati dentro la sede di un partito. .L’intitolazione dei viali a Villa Gordiani è un gesto che rinnova il nostro impegno quotidiano per costruire un futuro migliore per tutti.”

Una riflessione conclusiva. È bene ricordare che la memoria è un valore morale! Il 7 dicembre 1979 venne assassinato il Maresciallo Mariano Romiti dalle Brigate Rosse, abitava nel quartiere di Torre Spaccata, aveva 52 anni ed era padre di quattro figli. Anche a Romiti  è stato intitolato un viale nel Parco di Villa Gordiani.


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Un commento su “A Villa Gordiani intitolati due viali ad Antonio Mea e Pierino Ollanu

  1. È doveroso affidare al futuro i nomi di chi ha servito il Paese e dedicare ad essi i luoghi dove ci rechiamo alla ricerca di serenità e di svago. Se non ci ricordiamo di loro, o le future generazioni si chiederanno chi sono, assicuriamoci che i loro nomi e le loro imprese siano tramandati da Internet.

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