Sabato 29 alle ore 12 a largo di Torre Argentina sarà illustrata la campagna per il compost e saranno diffusi i dati su rifiuti, recupero delle frazioni organiche e utilizzo…
Alemanno, Raggi, Gualtieri. Rifiuti sempre a terra
Riceviamo e pubblichiamo
Dalla chiusura di Malagrotta, nulla di sostanziale è finora cambiato nella gestione dell’emergenza rifiuti…
Certo, ora Gualtieri sta provando, ed io lo condivido, a far passare la scelta del termovalorizzatore, che entrerebbe in funzione – se tutto va bene – fra tre anni… Però per quanto tempo ancora i cittadini (scrivo dal V Municipio, ma vale per tutta Roma) dovranno subire il disagio, la vergogna ed il maggior rischio igienico-sanitario conseguenti alla mancata raccolta dell’immondizia in strada, in particolare attorno ai cassonetti?
Questa condizione di emergenza ricorrente, che sottopone i Romani ad una forma di maltrattamento paragonabile alla tortura, in palese violazione dei diritti umani, segnala inequivocabilmente come i tre citati sindaci non abbiano saputo, o voluto (a questo punto fa poca differenza) fronteggiare in maniera adeguata l’emergenza rifiuti! Se poi è vero quanto scriveva Antonio Maria Mira in un articolo pubblicato su l’Avvenire il 5 luglio 2019, cioè che a Roma mancano i siti di stoccaggio provvisorio (semplici vasche o capannoni con basi impermeabilizzate in cemento, capaci di ricevere – nelle fasi acute delle emergenze – tutta o gran parte dell’immondizia eccedente), perché questi banali impianti, che mi risulta esistano in moltissime altre città, a Roma non vengono creati?
Certo, forse è più comodo (tranne che per i milioni di abitanti della Capitale…) lasciar marcire i rifiuti in strada.
Per non parlare poi della fatica che costerebbe il dover predisporre un presidio attorno a tali siti …: no, meglio lasciare la “monnezza” dov’è, a terra, con buona pace dei Romani!
I quali frattanto, per una “curiosa coincidenza”, si stanno recando alle urne in numero sempre più esiguo in occasione delle elezioni comunali.
Chissà’ perché!