Anche al C.C. di Rebibbia ci possono essere fiabe e favole

In scena al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma il 24 settembre

La parola detenuto, carcere, detenzione, in genere, non ci predispone al meglio all’ascolto, tranne in casi di persone con  accentuata  sensibilità verso il tema.

Se però ci si trova a teatro, precisamente al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma, dinanzi a Liber Liberanti, spettacolo inscenato da detenute del Carcere femminile di Rebibbia, allora la barriera del pregiudizio inizia a sgretolarsi.

salateatroquarticciolo_d0Posto all’interno di un progetto di ampio respiro con finalità rieducative e pedagogiche,  il 24 settembre 2016, in questo spazio dei Teatri in Comune di Roma, si sono esibite talentuose e sui generis interpreti di fiabe e favole classiche o create da loro, muovendosi all’unisono e con la sicurezza di chi fa quest’attività da sempre.

Con l’accompagnamento musicale ad ogni lettura e con una viva interazione con il pubblico, il prodotto finale risulta ben organizzato e ben riuscito, grazie ad un lavoro certosino della regista Francesca Rotolo, che non ha smesso di supportare e dirigere le attrici anche durante la rappresentazione in sala.

Non sono mancati momenti di ilarità e di comicità con un pubblico divertito, a cui non sono mancati spunti di riflessione ma posti con leggerezza e ironia.  Ad aprire e a chiudere lo spettacolo Iaia Forte, famosa interprete di La grande bellezza, che ha recitato lettere e composizioni originali delle detenute. A questo punto, cadute le certezze e le distanze tra chi sta sul palco e chi è seduto tra il pubblico, ci si sente in sintonia e in empatia con le attrici. Il mondo della reclusione inizia a non essere così lontano come un’ entità astratta, ma è fatto di volti molto simili ai nostri. Chissà per quali errori queste donne stanno pagando così duramente? Forse quegli errori, chissà, in certe situazioni avrei potuto farli anch’io…-si chiede lo spettatore disorientato ed emozionato.

Vincitore del bando “Io leggo” promosso dall’assessorato alla cultura della regione Lazio e promosso dallo stesso Zingaretti al rango di Eccellenza culturale del 2016, il progetto Liber Liberanti si è sviluppato nelle serate dal 23 al 25 settembre 2016, tutte svoltesi al Teatro Biblioteca Quarticciolo. Frutto di un laboratorio sul racconto durato un anno al C.C. di Rebibbia, lo spettacolo ha portato alla luce qualità nascoste o ormai sopite delle recluse, permettendo loro di avvicinarsi alla lettura e alla recitazione. Attraverso questo percorso, il progetto si pone l’obiettivo di avvicinare donne-madri detenute alla cultura ed anche ai loro figli, ridandogli dignità e una possibilità di crescere e ripensare al proprio futuro dopo il carcere. Ma come hanno dimostrato queste rappresentazioni  sceniche fuori dal carcere, Liber Liberanti si è rivelato educativo anche per il pubblico che ha avuto la possibilità di comprendere molto di più, attraverso il teatro, questa complessa realtà che è la detenzione.


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2 commenti su “Anche al C.C. di Rebibbia ci possono essere fiabe e favole

  1. Grazie, Grazie, Grazie!
    Grazie a nome mio, a nome delle donne che in quelle sere erano sul palco e di coloro che per motivi giuridici non hanno potuto godere di quell’attimo di libertà. Un articolo ricco di tutto quello che volevamo raccontare e che ora siamo contente di leggere.
    Saremmo felici di conoscerLa, se in qualche modo riesce a contattarci privatamente le faremo sapere i prossimi appuntamenti in carcere.
    un caro saluto
    Francesca Rotolo

  2. Grazie mille, sono felice di leggere questo commento. Anche io vorrei la possibilità di conoscervi e di continuare a seguire le vostre iniziative. Vi lascio qua il mio indirizzo email zarrelli.mena@gmail.com per un primo contatto. Allora a presto!

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