Autofficina abusiva, lavoratori in nero e rifiuti pericolosi sversati: beccato 61enne

L'area sequestrata dalla polizia locale sulla Prenestina

Un calderone di reati, da quelli ambientali fino allo sfruttamento di manodopera clandestina. Lavoratori in nero e uno sversamento incontrollato di rifiuti pericolosi. Una autofficina, scoperta e chiusa dalla polizia locale sulla Prenestina. Denunciato il titolare – un 61enne italiano – per il reato di sfruttamento di manodopera clandestina.

La scoperta nell’ambito di una attività di contrasto ai fenomeni illegali legati all’abbandono di rifiuti e al mancato rispetto delle normative ambientali. In tale contesto gli agenti dello Spe (Sicurezza Pubblica Emergenziale) della polizia locale di Roma Capitale hanno individuato l’officina, in zona Prenestina, accertando, a seguito di accurate indagini, non solo una ripetuta attività di smaltimento irregolare di rifiuti speciali, ma anche un’opera di sfruttamento ai danni di un operaio, di nazionalità straniera.

Durante i controlli, è risultato privo di documenti e di qualsiasi forma di contratto di lavoro. Immediatamente è scattata la denuncia per il titolare dell’attività , un 61enne  italiano, al quale è stato contestato anche l’esercizio abusivo della professione di autoriparatore, con conseguente sequestro delle relative attrezzature, in mancanza dei requisiti previsti dalla legge.

All’interno dell’officina, è stato scoperto anche un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e non, posto sotto sequestro penale durante le operazioni. Accertata, inoltre, la mancanza delle autorizzazioni ambientali per l’emissione di fumi prodotti dalle attività di verniciatura dei veicoli.

Nei confronti dell’operaio, oltre alla segnalazione agli organi competenti per il mancato rispetto delle norme a tutela dei lavoratori, sono state avviate le procedure previste per la sua posizione, risultata irregolare, sul territorio nazionale.


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento