“Clara e Robert Schumann – un sogno tra musica e parole” al Teatro Tor Bella Monaca

Bellissimo concerto nell'ambito della rassegna "Libero teatro in un teatro libero", organizzata dalla UILT e in corso fino al 25 giugno

Un bellissimo concerto, quello svoltosi questa sera, domenica 4 giugno, nel Foyer del Teatro di Torbellamonaca, nell’ambito della rassegna “Libero teatro in un teatro libero”, organizzata dalla UILT, che ha presso le mosse il primo e si concluderà il 25 giugno.
Il concerto, dal titolo “Clara e Robert Schumann – un sogno tra musica e parole”, si è avvalso di testi originali (cosiddetti tautogrammi, composizioni nelle quali tutte le parole iniziano con la stessa lettera) del professor Antonio RINALDI, letti dallo stesso autore ma soprattutto dall’ottimo presentatore e fine dicitore Henos PALMISANO, del quale giova sottolineare l’inesauribile verve di sperimentato affabulatore di palcoscenico e, inoltre, delle due bravissime pianiste Anna CAROCCI e Giulia PASCAZI nonché, dulcis in fondo, della splendida voce del soprano Michela MARCONI.
Il programma era costituito da brevi pezzi pianistici dei coniugi Schumann, una delle coppie (se non l’unica) musicali più celebri del periodo romantico, nonché da vari “lieder” (canti o canzoni su testi tratti da versi di grandissimi poeti coevi del grande musicista) dei quali Schumann fu, insieme a Schubert, maestro ineguagliabile. Come è stato giustamente notato da grandi musicologi e storici della musica, è soprattutto nei brevi pezzi per piano solo, e nei lieder, pezzi per piano e voce (generalmente femminile), che rifulge il genio musicale di Schumann: “L’espressione si fa sempre più consapevole e diventa scopo del musicista. L’elemento sentimentale, invece di risiedere nell’ineliminabile umanità dell’artista, molla involontaria dell’espressione, viene oggettivato e isolato: l’artista lo distacca da sé, lo modella e lo plasma per mezzo della musica … Il problema che sta al cuore all’arte di Schumann è quello schellinghiano del rapporto tra lo spirito soggettivo e la natura esteriore, tra l’io e il tutto, tra il finito e l’infinito: il desiderio di far coincidere nell’espressione artistica la limitazione dell’io con la totalità dell’universo” (da Massimo Mila, Breve storia della musica, Einaudi, Torino 2014, pp. 225-226).
L’intenzione degli organizzatori e degli esecutori di far conoscere in uno spazio ristretto, ad un pubblico selezionato e sensibile a recepire uno dei migliori prodotti della musica romantica, e di approfondire il discorso su aspetti “minori” della musica di Schumann, ci sembra mirabilmente riuscito. E ciò grazie alle indubbie qualità esecutive ed interpretative delle due pianiste (Anna Carocci e Giulia Pascazi) e alla voce straordinaria di Michela Marconi.

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