Colosseo, terminata prima fase del restauro
Ripulite le prime cinque arcate con un sistema ad acqua nebulizzata a temperatura ambienteRaggiungere il Colosseo da via dei Fori Imperiali e finalmente vedere una parte delle arcate risplendere come nell’antichità è il risultato sorprendente del suo restauro. In questi giorni di fine luglio si è conclusa la prima fase dei lavori di restauro del Colosseo, previsti nell’ambito del finanziamento di 25 milioni di euro del gruppo di Diego Della Valle. Sono state restaurate le prime cinque arcate. Il restauro è iniziato nell’ottobre del 2013.
Grande soddisfazione ha palesato la soprintendente ai Beni Archeologici di Roma, Anna Maria Barbera: “…finalmente sono state restituite nel loro splendore originario” riferendosi alla arcate. “Oggi e’ la prima volta dopo tanti anni di parole che possiamo vedere qualcosa che realmente è accaduto. Il primo pezzo di monumento lo vediamo finalmente restaurato”.
Così ha dichiarato il patron della Tod’s, Diego della Valle, che ha continuato: ”Credo che l’operazione Colosseo abbia aperto una strada – continua Della Valle – ha permesso, anche sotto una sfaccettatura legale, di leggere ciò che si può fare. Tutti quelli che vogliono investire per sostenere il grande patrimonio culturale possano farlo con più facilità e hanno meno alibi per non farlo”.
«Le lavorazioni – spiegano alla Tod’s – si basano principalmente sul ricorso alla sapiente manualità dei singoli operatori, tramite un intervento minuzioso e di assoluta precisione, dove emerge la grande e inimitabile abilità degli artigiani italiani che tutto il mondo rispetta». Per pulire la coltre di smog è stata usata acqua nebulizzata a temperatura ambiente.
Il sistema di pulitura utilizzato per il restauro del Colosseo è stato concordato negli anni novanta con l’Istituto Centrale per il Restauro del Ministero, oggi Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, e riconfermato con il medesimo Istituto in occasione di questa nuova fase progettuale: in sostanza la pulitura utilizza il sistema ad acqua nebulizzata. La scelta di questa tecnica dipende dalle sperimentazioni fatte in molti restauri di monumenti lapidei negli anni 1981-1988 (in attuazione della Legge 23 marzo 1981, n. 92).
La nebulizzazione viene effettuata a temperatura ambiente e a pressione atmosferica, senza aggiunta di solventi, né di altre sostanze. Il sistema è in grado di rimuovere i depositi incoerenti di polvere, di sciogliere le croste nere anche fortemente adese, lasciando inalterate le patine del tempo e le eventuali tracce di colore e d’uso.
Il piano di restauro dell’Anfiteatro Flavio prevede anche la sostituzione dell’attuale sistema di chiusura delle arcate perimetrali (fornici) con cancellate; il restauro dei prospetti settentrionale e meridionale; il restauro degli ambulacri; il restauro dei sotterranei (ipogei); la messa a norma e l’implementazione degli impianti; la realizzazione di un centro servizi che consenta di portare in esterno le attività di supporto alla visita che sono attualmente nel monumento (accoglienza, biglietteria, bookshop, servizi igienici).
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