Categorie: Cronaca
Municipi: , | Quartiere:

Conservano un feto nel freezer, gli avvocati: “Riconosciuta la condizione di vittime per i clienti”

La difesa affidata allo Studio Associati Maior intende dimostrare che "prima dell'aborto, la donna potrebbe essere stata vittima di una negligenza medica"

E’ notizia di pochi giorni fa che una coppia residente alla Borghesiana era stata denunciata per occultamento di cadavere, un feto di quattro mesi conservato nel freezer del loro appartamento.

Il 3 aprile 2024 lo studio Studio Associati Maior di Napoli che assiste i due 44enni ha reso noto che “sono stati ufficialmente riconosciuti come persone offese in questa complessa situazione” perché “è emerso che la donna ha subìto un aborto spontaneo al quinto mese di gravidanza, una tragica complicazione che ha scosso profondamente la coppia”.

“Il Magistrato della Procura ha sospeso l’accertamento autoptico e questo consentirà un’analisi più accurata della vicenda, garantendo che l’accertamento sia condotto nel rispetto delle leggi e delle garanzie dibattimentali, – dichiarano gli avvocati – con particolare attenzione alla possibilità di un caso di responsabilità medica”.

“La nostra difesa intende dimostrare che prima dell’aborto, la donna potrebbe essere stata vittima di una negligenza medica da parte del personale sanitario. In particolare, l’eccessiva pressione esercitata durante un’ecografia potrebbe aver contribuito al tragico evento che ha causato l’aborto” concludono dallo studio Associati Maior.

Giorni prima la donna, infermiera come anche il compagno, si era presentata al pronto soccorso del policlinico Casilino con una forte emorragia, della quale però non aveva saputo spiegarne le cause.

Quindi gli stessi medici del policlinico Casilino hanno allertato le forze dell’ordine perché in questi casi le cause di tali emorragie possono essere dovute, principalmente, a un parto prematuro o un aborto.


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento