Contrordine: l’ “Italicum” si può toccare – Mezzo a te e mezzo a me – Sentenze molto così – Auguri, nonna Giovanna – Quel Duomo non è il suo

Fatti e misfatti di giugno 2016
Mario Relandini - 29 Giugno 2016

Contrordine: l’ “Italicum” si può toccare

“L’ “Italicum” – ha sempre detto il “premier” Renzi – non si tocca”.

Ora, invece, si toccherà. In una riunione dei capigruppo a Montecitorio, infatti, è stata accettata la mozione con la quale “Sinistra italiana” ne chiedeva il ritorno in aula subito dopo le vacanze estive. Meglio ridargli uno sguardo noi – è stato il convincimento unanime – prima che si pronunci la Corte costituzionale. Più che sensato ed opportuno. A denti stretti, anche, per il “premier” Renzi. Che, se pure ha dovuto rimangiarsi il tanto ripetuto “non si tocca”, si è reso conto che meglio così piuttosto che una bocciatura al referendum di ottobre. Sempre che, poi, il referendum sia ad ottobre e, per essere più sicuro, non voglia spostarlo in tempi per lui più favorevoli.

Mezzo a te e mezzo a me

“Italia e Olanda – dopo tre votazioni a vuoto per ottenere l’ultimo posto a disposizione, per il prossimo biennio, fra i membri non permanenti nel Consiglio di sicurezza dell’Onu – si sono alla fine accordate per fare metà ciascuno: nel 2017 poltrona all’Italia, nel 2018 all’Olanda”.

Quando verrà ufficialmente ratificato l’accordo, magari, il “premier” olandese Mark Rutte si presenterà con un tulipano e il “premier” italiano Matteo Renzi con una rosa. Molto romantico. Ma lo stesso molto indecentemente compromissorio.

Sentenze molto così

“Un muratore egiziano – a Milano – ha palpeggiato insistentemente e ha cercato di violentare una donna la quale, per sua fortuna, è però riuscita ad entrare e a barricarsi in casa. Da dove ha chiamato i carabinieri i quali, prontamente intervenuti, hanno arrestato l’uomo per violenza sessuale”.

Il solito, purtroppo sempre più ricorrente, episodio ai danni di una donna? Sì, se fosse finito qui. Ma c’è stato un seguito: il giudice chiamato ad occuparsi del caso non ha fatto assaggiare, al violentatore, neppure un giorno di carcere, ma lo ha lasciato tornare a casa con la promessa che non avrebbe più nemmeno visto la donna da lui aggredita. La solita, purtroppo sempre più ricorrente, sentenza incomprensibilmente buonista? Sì, se non ci fosse stato un ulteriore clamoroso particolare: il violentatore, infatti, ha casa proprio sullo stesso pianerottolo della sua vittima e quindi, anche se volesse per caso mantenere la promessa, non potrebbe evitare di rivederla anche più di una volta. Ma così ha deciso il saggio giudice e le sentenze non si devono commentare.

Auguri, nonna Giovanna

1467099710199_1467099739.jpg--giovanna_marras“La signora Giovanna Marras – secondo il suo medico curante – avrebbe avuto bisogno di alcuni urgenti esami specifici e, così, la richiesta era stata trasmessa alla Asl di Bari. La quale, compulsato il suo registro delle prenotazioni, le ha fatto sapere di potersi presentare a giugno 2017”.

Assurdo e inaccettabile. Ma che più assurdo e inaccettabile diventa, se si considera che la signora Giovanna Marras ha 106 anni. Auguri sinceri a lei, comunque, e un sonoro ceffone alla Asl di Bari.

Dar Ciriola

Quel Duomo non è il suo

“Nella prima pagina del “sito” del Comune di Viterbo – costata 20 mila euro – appaiono alcune belle immagini della città. E fra queste, naturalmente, non poteva mancare quella del Duomo”.

Un particolare, però, non davvero insignificante: il Duomo raffigurato non è quello di Viterbo, ma quello di Orvieto. Bello anche quello, per carità, ma distante, esattamente, 60 chilometri e 700 metri. E nell’Umbria, non nel Lazio. Ma forse, per la Giunta comunale di Viterbo, un Duomo vale l’altro. Quante storie.


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