Cosa è quella patina bianca sui rubinetti?

di Stefano Cinti - 4 Ottobre 2016

È senza ombra di dubbio il terrore dei nostri rubinetti. Oltre a spegnere la loro lucentezza, talvolta l’acqua incontra una barriera all’interno delle tubazioni. Le lavatrici poi. Sono ricorrenti le immagini di componenti danneggiati delle lavatrici o lavastoviglie. Di cosa sto parlando? Beh, facile… del calcare. Quella patina bianca che ricopre i rubinetti oppure il vetro della doccia.

Il calcare è in grado di creare delle vere e proprie dighe all’interno dei rubinetti, limitando il flusso dell’acqua e, nei casi più drammatici, arrivare a rompere gli elementi che costituiscono i nostri elettrodomestici.

Ma come fare ad opporsi alla formazione del calcare? C’è qualche rimedio? Bisogna capire, prima di tutto, cosa sia il calcare. E come si formi. Il calcare è un solido bianco costituito principalmente da carbonato di calcio, la cui formula chimica è CaCO3. Oltre ad essere uno spauracchio casalingo, il calcare se miscelato con pietrame e sabbia, ad esempio, è molto utilizzato per le costruzioni stradali, calcestruzzi, cemento, etc.

Ma perché si forma? Si forma quando nelle tubazioni scorre acqua dura. La presenza di calcio e magnesio determina la durezza di un’acqua. Tuttavia, l’acqua non contiene solo calcio e magnesio, ma contiene tanti altri cationi ed anioni che sono, rispettivamente, delle specie chimiche con carica positiva e negativa.

calcareincrostazionil calcio ed il magnesio sono presenti come cationi, e si scrivono rispettivamente come Ca2+ e Mg2+. Ma l’acqua trasporta al suo interno anche ioni carbonato, che sono invece degli anioni (CO32-). Quello che può succedere, è che per qualche ragione si formino dei sali, proprio come CaCO3. Questo si riflette nella formazione di quelle fastidiose patine bianche che tanto non vorremmo vedere. Ma perché?

Immaginate che nell’acqua, tutte le specie chimiche sono sempre in contatto tra di loro. Vengono trasportate dal flusso acquoso e possono scontrarsi, e di tanto in tanto, come per il catione calcio e l’anione carbonato, può verificarsi che da questo scontro si formi una nuova specie, che pian piano, si inizia ad accumulare nelle tubazioni.

Lo stesso discorso vale anche per il catione magnesio. Questo dipende dalla loro concentrazione. La concentrazione di un soluto è una misura della sua presenza in dato solvente. In questo caso il soluto è qualsiasi catione ed anione, disciolto nel solvente acqua.

Sulle etichette, le concentrazioni sono espresse spesso in mg/L, ovvero i milligrammi contenuti in un litro. Dire che un’acqua contiene 30 mg/L di un certo catione, vuol dire che in ogni litro di acqua sono presenti 30 mg di quella specie.

Timbrificio Centocelle

Lo stesso discorso vale per il catione magnesio. Nelle tubazioni, poi, ci sono delle condizioni che facilitano la formazione di questa patina bianca. In prossimità delle curvature, la sedimentazione di calcare è più facilitata. Anche una temperatura piuttosto alta, 80°C, può facilitare la precipitazione di questi sali. In questo caso quello che succede è che, se un’acqua è molto dura, ad alte temperature, localmente (immaginiamo in prossimità del rubinetto dell’acqua calda), avviene una parziale evaporazione dell’acqua che aumenta la concentrazione di questi ioni e che quindi possono “scontrarsi” più facilmente.

Per liberarsi del calcare esistono diversi metodi. Si può ricorrere ai metodi “commerciali”, quindi acquistare un prodotto anti-calcare di quelli sponsorizzati. Altrimenti, se si vuole ricorrere a rimedi fai da te, “ecologici”, ci si può aiutare con qualcosa che si trova in cucina. Un rimedio è quello di utilizzare l’aceto a caldo. Ma si può anche usare succo di limone. C’è addirittura chi propone l’utilizzo del pomodoro…

Aceto, succo di limone e pomodoro, cosa hanno in comune? L’acidità. Senza entrare nel merito, in quanto sarà uno dei prossimi argomenti che verranno trattati, in presenza di soluzioni acide si scioglie il calcare e, se lo fate a casa, vi potete accorgere della formazione di bollicine. Queste bollicine sono anidride carbonica, che si sviluppa in seguito alla reazione di calcare ed acido.

Un’ultima cosa. La credenza che un’acqua dura possa influire sull’insorgenza dei calcoli renali, non è attendibile. Anzi, un’acqua ricca di calcio e magnesio fa bene all’apparato osseo e cardiocircolatorio. Ma non ditelo ai rubinetti!!!

 


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