Cose da pazzi in via Casal de’ Pazzi
A passeggio nelle vie e nei parchi del quartiere con ampio resoconto fotograficoCose da pazzi in via Casal de’ Pazzi. Vegetazione che copre metà della carreggiata, marciapiede impraticabile.
Alla faccia della “mobilità dolce” come la chiama poeticamente la nostra sindaca Virginia Raggi e soprattutto della sicurezza di pedoni (quorum ego) ed automobilisti.
Oggi è l’8 luglio 2020. Tempo bellissimo e caldo. Passeggiata di due ore e un quarto.
A parte la passeggiata balsamica nel parco di Aguzzano, con vialetti puliti ed erba alta e secca tutt’intorno (in attesa di incendi?) con effetto savana, mi sono spinto fino a dopo via del Podere Rosa, in via Tino Buazzelli e via Maurizio Arena. Qui erano all’opera in un parchetto che nessuno mi ha saputo dire come si chiami operai del Servizio giardini (neppure loro mi hanno saputo dire il nome del parco, e quindi…).
“Era ora che davano una ripulita” ho sentito commentare da alcuni abitanti a spasso con cani. Io invece ho osservato con tenerezza e comprensione le attrezzature arcaiche dei nostri operatori giardinieri e mi sono chiesto: come mai tutti i sindaci che si sono alternati in questi anni si sono accaniti contro un servizio che viceversa dovrebbe essere un fiore all’occhiello trattandosi di Roma, di quella città agricola e verde di cui ipocritamente ci si vanta e poi nessun amministratore provvede a rinforzare e qualificare e dotare di strumenti più moderni ed efficienti?
Poi sono tornato indietro e sono tornato come mi ero ripromesso su quella impressionante cosa da pazzi presente in via Casal de Pazzi nel tratto che scende da via Paternò di Sessa e curva fino a largo Stucchi, verso l’edificio grande della Terna) per risalire poi sul viale Galbani/Kant.
Ebbene in questo piccolo tratto (di un centinaio di metri circa di via Casal de’ Pazzi ho fotografato passo passo l’impressionante e straboccante rigoglio degli alberi, in particolare fichi e ailanti.
E mi sono chiesto se la Sindaca e in subordine l’ex presidente ed ora subcommissaria Roberta Della Casa intendano prendere qualche provvedimento per eliminare questi impedimenti e questi elementi di pericolo e insicurezza oltre che di degrado che lascio giudicare ai miei pochi lettori nella galleria fotografica che allego. Interverranno? Mah!
Sono quindi tornato indietro verso la meta scontata di Pietralata dove vivo ed opero, da cui parto e torno per queste mie cronache delle bellezze e delle schifezzuole che costellano il nostro quadrante
Alla prossima.
Questa la documentazione fotografica
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