L’hanno notato ieri sera in viale America, all’ Eur, accasciato a terra ed infreddolito, immobile nonostante la temperatura particolarmente rigida. Gli agenti del Commissariato Esposizione sono subito scesi dall’auto ed…
Così male, cosà anche – L’ammiraglio nella tempesta – Tassati e mazziati – Un “Fondo” di gufi? – Barzellette
Fatti e misfatti di aprile 2016Così male, cosà anche
“E’ lecito – è stato chiesto al nuovo Presidente della Corte costituzionale, Paolo Grossi – invitare all’astensione su un referendum? E il Presidente Paolo Grossi, pur avendo capito che la domanda era in relazione al prossimo referendum del 17 sulle trivelle, non ha esitato a rispondere così: “Si deve votare. Ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto. Ma si deve votare perché soltanto così significa essere pienamente cittadini”.
Ed ora, povero Matteo Renzi che aveva invitato gli italiani a disertare il 17 le urne e ad andare al mare? Ora, pover’uomo? Pover’uomo perché messo di fronte ad una scelta gravemente imbarazzante. Se insisterà nel suo invito, infatti, dimostrerà di essere interessato a non avere cittadini “pieni”. E, cioé, con senso civico e con spirito democratico. Se invece tornerà sui suoi passi, dimostrerà di non essere un “leader” coerente. E, dunque, affidabile. A lui la scelta. Ma al 17, giorno del referendum sulle trivelle, mancano appena cinque giorni. Cinque giorni, c’è da comprenderlo, di passione.
L’ammiraglio nella tempesta
“Festini a bordo della nave “Vittorio Veneto”, attesa degli ospiti sulla tolda – alle volte – in groppa ad un cavallo bianco, aerei “Falcon 20″ utilizzati come taxi, splendide ragazze fatte arrivare e ripartire in elicottero, commesse fra i 30 e i 45 milioni di euro per ristrutturare i salottini e il quadrato ufficiali, cene in ristoranti di lusso con numerosi invitati. Tutto a spese dello Stato”.
Chi il protagonista di tutto questo e ben altro? Il capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi. Secondo, almeno, un “dossier” anonimo inviato alle Procure di Potenza e di Roma, alla Magistratura militare, al Presidente del Consiglio e al Ministro della Difesa e contenente, comunque, nomi, cognomi, ruoli, episodi specifici, date e, soprattutto, documenti originali. Anonimo, però, anche se si può capire benissimo il perché. E, dunque, da verificare con attenzione. Ma forse, di quel “dossier” pur anonimo, vorranno già parlarne i giudici di Potenza quando, venerdi prossimo, interrogheranno l’ammiraglio De Giorgi in quanto già indagatio – nelle pieghe del “caso petroli in Basilicata” – per “associazione a delinquere, abuso di ufficio e traffico d’influenza con Gianluca Giannelli”, l’ex marito dell’ex Ministro Federica Guidi. Per l’ammiraglio De Giorgi, insomma, in arrivo – inevitabilmente – giorni di grande tempesta. Da farlo ballare sulle sue navi. E non più durante uno dei suoi festini allietati anche, berlusconianamente, da splendide ragazze.
Tassati e mazziati
“Sono Roma, Torino, Napoli, Genova, Bologna, Ancona e Campobasso – secondo la “Mappa del fisco locale in Italia” realizzata dal Centro studi di “Unimpresa” – le città più gravate da Irap, da addizionali Irpef regionali e comunali, da Imu e da Tasi”.
Sono, in compenso, le città più curate e meglio servite? Nemmeno a parlarne. Con partocolare riferimento a Roma e a Napoli dove i cittadini, al danno del portafogli loro alleggerito, continuano a subire la beffa di servizi clamorosamente carenti o, addirittura, inesistenti. Domanda: ma, allora, dove sono finiti e continuano a finire i milioni tanto tassati ai cittadini? Nelle tasche, evidentemente, di qualcuno. Come appunto emerso, anche se non completamente, ad esempio proprio a Roma. Meditate, gente. Meditate bene prima di andare a votare in futuro. Intanto, almeno, chi sarà chiamato ad andarci il 5 giugno prossimo.
Un “Fondo” di gufi?
“Il “Fondo monetario internazionale” – smentendo le previsioni ottimistiche del nostro Governo – ha tagliato, senza pietà, le stime di crescita dell’Italia per quest’anno e ha previsto, a venire, un ulteriore aumento del debito pubblico”.
C’è del “gufesco” anche nei “computer” del “Fondo monetario internazionale” di Christine Lagarde?
Quell’accordo Italia-Iran
“Il Presidente iraniano Hassan Rouhani – ricevendo il nostro “premier” Renzi in visita di affari – gli ha espresso la volontà di avere l’ Italia come primo “partner” commerciale”.
Ottimo successo. Anche perché il nostro “premier” Renzi, ricordando quanto è accaduto in occasione della visita del Presidente Rouhani ai Musei capitolini, lo avrà rassicurato, verosimilmente, che non gli farà mai arrivare, in Iran, statue di marmo nude.
Barzellette
Noi – ha continuato a contestare il “premier” Renzi – il Governo delle lobby? E’ una barzelletta”.
Ad alcuni, però, non è venuto da ridere. Facevano più ridere – hanno ricordato altri – le barzellette di Berlusconi.