Cronache familiari di Calabria – Una famiglia del ‘900 a Paola di Rosellina Oddo
Al Centro Fidia – Museo Nena, mercoledì 15 marzo 2023 alle ore 18,30 la presentazione del libro. L'intervistaAlla continua scoperta di talenti, ad iniziare da quelli di Colli Aniene, il Centro Fidia – Museo Nena, mercoledì 15 marzo 2023 alle ore 18,30, presso la sua sede in via Edoardo D’Onofrio 35, presenterà Cronache familiari di Calabria – Una famiglia del ‘900 a Paola, autrice Rosellina Oddo.
Impreziosirà ulteriormente l’evento un intrattenimento musicale eseguito da giovani e promettenti virtuosi della Scuola di Musica “Anton Rubinstein” di Roma,
Rosellina Oddo (nome de plume di Rosina Oddo), psicologa e psicoterapeuta. Autrice negli anni ’80 di articoli specialistici per la rivista “L’insegnante specializzato”. Ha collaborato come relatore alla terza edizione del Festival Internazionale per la Pace (Assisi 1998) su “Ecologia umana per il Terzo Millennio”. È stata relatrice con la rivista “Lo Spazio Psicoanalitico” Sezione Cinema, Figurazione, Gruppalità. Promotrice dal 2015 della Rassegna di Cinema e Psicoanalisi “Oltre lo schermo”, promosso da ARPIT – Roma. Nel maggio 2009 pubblica la raccolta di poesie dal titolo “Poesie” con Pioda Imaging editore. Nell’ottobre 2018, con lo stesso editore, pubblica una raccolta di racconti, immagini e poesie dal titolo “Se fossi viale”.
“Non saprei dire con precisione – dice Rosellina Oddo – cosa mi ha spinto a realizzare questo scritto. All’inizio mi accingevo a compilare solo un elenco di episodi e di fatti della mia vita. Poi questi hanno dato il via, quasi senza accorgermene, a una sorta di narrazione che si è trasformata nel racconto di avvenimenti personali che, tuttavia, scorrevano sulla trama storica di quegli anni e che ha influenzato in un certo modo la mia storia personale. Quando si scrive di sé è sempre rischioso, si scoprono parti oscure, si disvelano conflitti sopiti, affetti non corrisposti. Man mano che procedevo nella navigazione, il viaggio andava alla scoperta di spazi inesplorati o che, pur conoscendoli, avevano bisogno di uno sguardo diverso e di una riflessione più profonda. Così fa il viaggiatore che, spinto dalla curiosità, non ha una meta prestabilita, ma è disposto ad accettare qualunque avventura.”
L’intervista
Ed ecco la nostra intervista alla scrittrice Rosellina Oddo
Quando ha cominciato la stesura di Cronache familiari di Calabria – Una famiglia del ‘900 a Paola, cosa l’ha particolarmente ispirata?
Premetto che scrivo poesie e racconti, alcuni già pubblicati in passato che rispecchiano la mia famiglia e il mio paese di origine in Calabria, Paola. Ho iniziato con il prendere appunti di avvenimenti significativi e divertenti occorsi nel dopoguerra. Tuttavia man mano che gli avvenimenti mi tornavano in mente cominciavano a prendere forma narrativa e da qui l’idea di farne un libro.
Quanto tempo ha impiegato a raccogliere tutti gli appunti?
Ritornare su episodi della fanciullezza e dell’infanzia, per quanto è possibile, mi ha dato l’occasione per il recupero di esperienze passate che sono state da me rivisitate con una luce nuova, svuotandole di quella cristallizzazione che è tipica del ricordo tout court.
Molti sono gli episodi che riguardano non solo la mia famiglia, ma anche conoscenti e amici come anche figure caratteristiche del paese.
Quali sono i personaggi che popolano questo libro?
Come dicevo ci sono i miei genitori, i miei fratelli e sorelle, il mio paese, la Calabria nei suoi usi e tradizioni. C’è poi il Santo Francesco da Paola, figura preminente non solo di Paola ma di tutta la Calabria. Un personaggio che ha viaggiato ed è stato fondatore dell’Ordine francescano dei Minimi, così denominato per un senso di rispetto e umiltà nei confronti del Santo Patrono di Italia, San Francesco d’Assisi. In effetti il Santuario del Santo a Paola è meta di turisti nel corso dell’intero anno e la sua notorietà ha raggiunto anche il continente americano.
C’è qualcosa che l’ha particolarmente divertita nella stesura dell’opera?
Man mano che scrivevo mi sovvenivano episodi divertenti che accadevano nello svolgimento della vita familiare; così pure fatti ed eventi cittadini densi di comicità e di originalità.
Un aspetto su cui ho molto lavorato è stato la raccolta dei modi di dire dialettali che sono alla base di quei rapporti sociali più intimi che si realizzano nell’amicizia.
Alla lingua infatti ho dedicato diversi paragrafi perché almeno in quel periodo di cui parlo, oltre ai modi di dire che appartenevano al dialetto locale, c’erano poi anche i lessici propri di ogni famiglia.
Per quanto riguarda la mia famiglia ho voluto fermare nella memoria i modi di dire propri della mia.
Ad impegnarmi particolarmente è stata la ricerca del dialetto calabrese di cui ne ho stilato un elenco a seconda dell’origine francese, spagnola, greca, catalana, araba, latina, ecc. e ne ho fatto un piccolo vocabolario.
Vedo che il libro contiene poesie, foto e illustrazioni, che significato hanno per lei?
Per le poesie ho usato una breve forma poetica all’inizio di qualche capitolo perché lo introducesse, altre invece sono parte interna del capitolo. Le foto sono state gentilmente concesse dagli eredi Mandarini e risalgono ai primi del ‘900. La grafica della copertina, che ritrae la porta d’ingresso del paese sormontata dalla statua del Santo, e le illustrazioni interne che raffigurano alcuni miracoli di Francesco, sono opera di mio nipote Aurelio D’Erme.