4 Squadre AMA composte da 3 operatori ciascuna sono dal 15 gennaio 2010 al lavoro all’altezza di ponte Duca d’Aosta (riva destra e riva sinistra) per rimuovere il limo accumulato…
Il curioso fenomeno delle mani raggrinzite…
Dopo aver trascorso del tempo in acqua, che sia nel mare, in piscina o semplicemente in una vasca da bagno, tutti noi abbiamo almeno una volta guardato alle nostre mani e piedi con senso di stupore. A me è capitato più di una volta.
Il raggrinzimento che vediamo può essere anche visto come un timer, che ci avverte che questo bagno sta durando molto, anche se non è un campanello di allarme, quindi possiamo continuare con il nostro bagno.
Ma vi siete mai chiesti cosa sta succedendo? Sembrerebbe una questione semplice dal punto di vista scientifico. Tuttavia sono state evidenziate diverse possibilità riguardo a questo curioso fenomeno.
Prima però, occorre descrivere da cosa è composta la nostra pelle (o cute). Questo rivestimento è costituito da diverse stratificazioni. La parte più esterna è detta epidermide, al di sotto si trova il derma e ancora più all’interno si trova l’ipoderma.
Concentriamoci sull’epidermide, la quale si comporta da vero e proprio scudo. È composta da cinque strati di cellule e contiene una proteina che abbiamo già incontrato quando si parlava di “permanente”… la cheratina. Una proteina ricca di zolfo. I polpastrelli risultano essere ricchi di cheratina, la quale può assorbire acqua come una spugna.
Immaginate quindi che lo strato più esterno dell’epidermide si riempia d’acqua. Di conseguenza, per gestire questo aumento di acqua assorbita la pelle si raggrinzisce.
L’assorbimento di acqua da parte della cheratina è anche la motivazione del perché le unghie in acqua si ammorbidiscano. Le unghie essendo composte da una grande quantità di cheratina, per lo stesso fenomeno, assorbono acqua risultando più morbide. Anche i capelli in acqua risultano essere più morbidi, relativamente più ricci, proprio per la presenza di cheratina.
Tuttavia si è convinti che sia l’osmosi, un altro fenomeno, a giocare un ruolo fondamentale. L’osmosi è quel fenomeno per cui l’acqua si sposta da una soluzione meno concentrata ad una più concentrata attraverso una membrana (detta semi-permeabile). Immaginate acqua separata da una soluzione acqua+sale, per mezzo di una membrana porosa (acqua/acqua+sale). L’osmosi prevede passaggio di molecole di acqua verso la soluzione contenente acqua+sale (acqua a acqua+sale). Questo flusso di molecole di acqua è spinto dall’idea di portare i due liquidi, divisi dalla membrana porosa, alla stessa concentrazione. Se l’acqua passa dalla soluzione meno concentrata a quella più concentrata, è come dire che la soluzione più concentrata viene diluita. La diluizione comporta il fatto che se prima, ad esempio, c’erano 2 molecole di sale in 1 litro d’acqua, ora, il flusso dell’acqua fa si che le stesse 2 molecole di sale siano sciolte in 2 litri (le quantità non sono reali, i numeri devono solo rendere l’idea della diluizione). L’effetto è che la soluzione acqua+sale sia ora meno concentrata, e così via.
Ritornando al nostro bagno al mare, l’acqua del mare è più concentrata del liquido delle cellule epidermiche e quindi, il raggrinzimento dei polpastrelli risulta una conseguenza osmotica. Seppur il motivo di questo fenomeno possa essere spiegato scientificamente, c’è qualcuno nel mondo che ha avanzato una ipotesi più laboriosa.
Circa 3 anni fa, in seguito a degli esperimenti, un gruppo di ricerca Inglese ha ipotizzato che la pelle formerebbe delle pieghe per ottenere una migliore aderenza verso i corpi immersi in acqua. Cioè, in poche parole, la pelle si raggrinzirebbe con la finalità di favorire una migliore presa degli oggetti immersi in acqua. Gli scienziati hanno studiato il fenomeno, osservando che i candidati con le mani raggrinzite (dopo averle idratate) riuscivano a maneggiare più facilmente dei piccoli oggetti lisci immersi in acqua. Questo processo sarebbe un adattamento evolutivo. Tuttavia, l’ipotesi è circondata da molti dubbi riguardo la sua veridicità. Il fatto che la nostra capacità di afferrare oggetti in acqua sia migliore con le mani raggrinzite è una conseguenza del fenomeno fisico che le produce. Vedete come anche un semplice fenomeno, quotidiano, possa invece rappresentare grossa fonte di ricerca e dibattito scientifico, e chissà quanto durerà ancora!