Da Ponte Mammolo a Ponte Nomentano e ritorno

In una calda domenica di novembre in una riserva dell'Aniene molto affollata nonostante il Covid
Vincenzo Luciani - 9 Novembre 2020

Sì lo so, Enzo Luciani, Stefano Federico ed altri, 31 foto sono tante. Ma anche oltre tre ore di camminata sono tante e poi oggi è stata una giornata splendida, questa domenica, sembrava settembre e invece siamo all’8 novembre 2020!

In questo resoconto cercherò di dare qualche informazione sugli appunti fotografici (queste in effetti sono le mie foto) scattate strada facendo per fermare visioni ed emozioni di giornata.

Incominciamo dalla copertina.
Nella prima foto ecco come vedo la città nell’intrico degli alberi ed è davvero un bel vedere. Non vi pare? Siamo di fronte a Monte Sacro con sullo sfondo via Gottardo.

La seconda foto incornicia una sequela di cipressi con un cielo sempre più blu (siamo pur sempre nel quartiere di Rino Gaetano) nel quale si scioglie una pallidissima luna.

La terza foto vuole essere spiritosa e mettere a confronto l’acqua pubblica di un generoso nasone romano (cui è stato asportato il beccuccio da uno str…) e l’Acqua Sacra rappresentata da una bottiglia – rigorosamente frizzante – che ho acquistato presso l’omonima sorgente (costo 70 centesimi di cui 40 di cauzione restituibili a consegna di bottiglia).

La quarta foto, vecchia come inquadratura per chi segue queste mie fregnacce, ma al tempo stesso diversa come l’acqua del fiume (Eraclito dixit) che non è mai la stessa così come il cielo che in essa si riflette, aggiungo io modestamente.

Siamo a Ponte Nomentano (per me luogo dell’anima. Altre foto sono nella galleria).

La quinta foto testimonia l’arrivo a casa della bottiglia dell’Acqua Sacra che da me è stata guarnita di fiori raccolti nel parco riserva Valle dell’Aniene. Vuota, la bottiglia di vetro vale 40 centesimi – tornerò a riscuotere perché sono ischitellano e noi ischitellani per recuperare una capa di sarda… facciamo questo ed altro – non è vero Angelo Graziano e Pietro Comparelli, Maria Voto? Voi sì che mi capite! Mi spiace per gli altri lettori, ma sarebbe troppo lungo spiegare.

Dar Ciriola

Ho resistito a non scattare foto fin verso Monte Sacro. Poi prima un sentiero, poi un’esposizione di fiori rossi condominiali, una serranda con Fenice rampante di un Tattoo, e un deposito di mezzi pubblici mi hanno invitato a soffermarmi e fotografare.

Scendendo da via di Monte Sacro ho raggiunto, non senza essermi rifocillato alla generosa fontanella, il Ponte Nomentano.

Da li mi sono affacciato e ho scattato alcune foto.
Una volta sulla via del ritorno, ripassando da via Gottardo mi ha attratto il tronco rugoso di un pioppo antico.

Più avanti l’occhio si è perso verso la cima di snelli cipressi e in un blu squillante.
Mi sono recato verso la sorgente dell’Acqua Sacra dove ho acquistato un bottiglia da un litro che mi ha accompagnato e rifocillato lungo il ritorno e però nello stesso tempo mi ha creato qualche problema nello scattare delle foto.

Infatti ho dovuto sempre depositare a terra la bottiglia di acqua frizzante e quindi fare gli scatti con lo smartphone (a proposito di smartphone nel ho raccolto uno perso o da un ciclista e con la collaborazione di un signore con cane abbiamo cercato di rintracciare il proprietario).
Quindi mi sono fermato per fotografare un gattone mansueto e fotogenico.
Intanto il traffico (tanti i ciclisti e i podisti oggi, complice un clima straordinariamente e gradevolmente caldo) cresceva di ora in ora.

Tenendo d’occhio sempre il fiume Aniene, verso il terzo km della ciclopedonale ho incontrato un gregge di pecore.

 

Da qui innanzi le foto riprendono l’afflusso dei tanti frequentatori odierni del parco.

La giornata davvero splendida ha fatto scendere dai quartieri circostanti una notevole folla di ciclisti (davvero tanti e in tanti gruppetti).

E poi, runners, podisti, podisti, tapascioni, marciatori e camminatori.

Nel pratone al primo km venendo da Ponte Mammolo due disciplinatissimi raduni di piccoli boy scout, maschietti e femminucce alle prese con i loro esercizi

E squallor in fundo, dopo un bel cane senza padrone e desideroso di averne uno più generoso e comprensivo, due immagini di ordinario sozzume, di cui l’ultimo (un materasso) proprio vicino casa, a Pietralata, in via Castel Boverano e inglobato nella recinzione di un cantiere e che segnaliamo a Roberta Della Casa.

Alla prossima.

Tutte le foto qui

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