I dati veri e i “dati bufala”- Quella frana a Firenze – Questioni di poltrona – Lapsus – Sorella e fratello coltelli

Fatti e misfatti di maggio 2016
Mario Relandini - 26 Maggio 2016

I dati veri e i “dati bufala”

“Il  fatturato dell’industria – dati Istat – ha segnato, a marzo, il peggiore calo tendenziale a partire dall’agosto 2013. Con una riduzione dell’ 1,6% rispetto a gennaio e del 3,6% rispetto allo scorso anno”.

Ma tutti i dati ottimistici del “premier” Renzi e del Ministro Padoan? Della serie “Le bufale chigiane”.

(New Press Photo)

                                (New Press Photo)

Quella frana a Firenze

“Una voragine di 200 metri a Lungarno Torrigiani – tra Ponte Vecchio e Ponte alle Grazie – ha inghiottito, nelle prime ore di questa mattina a Firenze, una ventina di macchine parcheggiate. E ha lasciato senz’acqua, oltre che Prato, numerosi quartieri cittadini”.

“Maremma buha – dicono abbia esclamato il “premier” Renzi – Miha sarà la premonizione de la mi’ frana?”.

Questioni di poltrona

“I politici del “no” al referendum – così il “premier” Renzi – temono per la loro poltrona”.

Può darsi. Come può darsi che i politici del “sì” votino sì per non dover temere per la loro poltrona. Che vinca la poltrona migliore.

Lapsus

“Antonello Paparella – candidato sindaco del centrodestra a Ruvo di Puglia – così in un suo comizio elettorale: “Noi abbiamo la capacità di fare “mea culpa” e di anteporre quelle che sono le questioni personali agli interessi di un’intera collettività”.

Timbrificio Centocelle

Lapsus linguae o lapsus freudiano? Immersione nella “gaffe”, insomma, o emersione dell’inconscio? Sia come sia, comunque, uno che ha confessato la verità.

Sorella e fratello coltelli

“Giorgia Meloni: “Se sarò sindaco, intitolerò una strada a Giorgio Alimirante”. Matteo Salvini: “Roma ha bisogno di ben altro che di strade intitolate”. Matteo Salvini: “Si dovrebbe far pagare il  transito sul Grande raccordo anulare”. Giorgia Meloni: “Niente di meglio per perdere consensi e voti””.

Giorgia Meloni e Matteo Salvini, dunque, hanno il litigio nel loro “dna”. Dopo lo “strappo” da Berlusconi, eccoli spintonarsi tra loro. Sorella e fratello coltelli? Buon proseguimento di campagna elettorale.


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