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Dramma in un appartamento di Ciampino: la lite tra fratelli finisce nel sangue

La tragedia si è consumata intorno alle 19 di domenica 29 settembre, in un appartamento in viale Kennedy

Una giornata di fine settembre si è trasformata in un incubo a Ciampino, alle porte di Roma, quando una lite familiare si è conclusa in un bagno di sangue.

Pasquale, 67 anni, è stato barbaramente ucciso dalla sorella Amelia, di 64 anni, in un’esplosione di violenza che ha lasciato attoniti i vicini e sconvolto una comunità intera.

Una lite che diventa omicidio:

Erano circa le 19 di domenica 29 settembre quando il dramma si è consumato all’interno dell’appartamento al civico 68 di viale Kennedy.

Tra i due fratelli, che da tempo vivevano insieme, si accende l’ennesimo scontro. Ma questa volta, la tensione che covava da anni si trasforma in qualcosa di ben più oscuro.

Amelia, accecata dalla rabbia, impugna un coltello da cucina e colpisce il fratello ripetutamente all’addome e alla schiena. I fendenti sono feroci, mortali.

Pasquale cade a terra, agonizzante, in una pozza di sangue, mentre la madre, 90enne, assiste inerme all’orrore che si consuma a pochi passi da lei, nella stanza accanto.

Le urla che sconvolgono il quartiere:

Le grida strazianti che provengono dall’appartamento interrompono la quiete del quartiere, richiamando i vicini, allarmati dal fragore di quella violenza inspiegabile.

È Amelia stessa, in preda a un misto di shock e panico, a dare l’allarme, seguita dai vicini che, terrorizzati, chiamano il 112.

Nel giro di pochi minuti, i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo e della tenenza di Ciampino arrivano sul posto, trovandosi di fronte a una scena da film dell’orrore.

Pasquale è a terra, il corpo inerme disteso sul pavimento della cucina. Il sangue macchia le piastrelle, mentre il coltello, ancora sporco, giace accanto a lui. Nonostante l’intervento rapido dei medici del 118, per Pasquale non c’è più nulla da fare: le ferite sono troppo gravi, il suo destino è già segnato.

Una convivenza carica di tensioni:

Le prime indagini rivelano uno scenario familiare carico di tensioni. I due fratelli vivevano da tempo insieme, entrambi dediti alla cura della loro anziana madre, che ormai non era più autosufficiente.

Tuttavia, dietro le mura di quella casa apparentemente tranquilla, si nascondevano attriti sempre più aspri.

Le discussioni tra Pasquale e Amelia si erano fatte sempre più frequenti, tanto che le autorità erano già state informate dei loro conflitti. Nessuno, però, avrebbe mai immaginato che tutto potesse degenerare in un omicidio così brutale.

Il drammatico epilogo:

Dopo i primi rilievi, il coltello utilizzato nell’aggressione viene sequestrato, confermando la dinamica dell’accaduto. Amelia Tufano, sopraffatta dall’accaduto, viene arrestata dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario.

La donna, ancora sotto shock, è stata condotta in caserma, dove è stata interrogata dagli inquirenti. Il caso è ora nelle mani della Procura di Velletri, che coordina le indagini per far luce su questo tragico episodio.

Un quartiere sotto shock:

La comunità di Ciampino è sconvolta. I fratelli Tufano erano ben conosciuti nel quartiere, soprattutto Pasquale, un geometra rispettato e stimato.

Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che dietro quella convivenza familiare si nascondesse un conflitto così profondo, capace di esplodere in un gesto tanto violento.

La madre, ormai devastata dal dolore, si trova ora ad affrontare la perdita di un figlio e l’arresto dell’altro, travolta da un dramma che non lascia scampo.

La salma di Pasquale è stata trasferita all’Istituto di Medicina Legale di Tor Vergata, dove sarà eseguita l’autopsia. Intanto, Amelia dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario.

Un delitto che lascia dietro di sé una scia di dolore e interrogativi, e che ha gettato un’intera comunità nel caos, dove l’unica certezza è l’irreversibilità di una tragedia familiare che nessuno potrà mai dimenticare.


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