Papa Francesco 1 "Dio non lascia soli i suoi figli umili e poveri - ha detto all' "Angelus" di oggi, riferendosi ai migranti che lasciano i loro Paesi, Papa Francesco…
Festeggiamenti – Convocazioni – Interpretazioni – Liberazioni – Moniti – Il cardinale “a ciccio”
Fatti e misfatti di maggio 2016Festeggiamenti
“Ieri – 16 maggio – gli eugubini hanno festeggiato il loro protettore Sant’Ubaldo. Ma a festeggiare, ieri 16 maggio, non sono stati i soli”.
Chi altri? Innanzitutto, in ordine temporale, il tecnico della nazionale di calcio, Antonio Conte, il quale era stato rinviato a giudizio perché accusato, quando allenava la squadra del “Siena”, di frode sportiva. Ma è stato assolto con rito abbreviato, il 16, perché non solo estraneo alla frode, ma anche perché, di quella frode, “non poteva sapere”. “Forza Antonio”, dunque, “alé, alé”. Liberato da ogni ingiusta accusa, tornato innocente come un bambino appena nato, completamente tranquillo in vista dell’imminente pugna degli “europei di calcio”. Poi, a seguire, quel “premier” Renzi e quel Ministro all’Interno, Angelino Alfano, i quali avevano fatto i conti e avevavo stimato conveniente, per loro, tenere aperte le urne anche il lunedì. Ma poi hanno studiato meglio i sondaggi, hanno fatto rapida marcia indietro e, il 16, hanno riportato, con un nuovo decreto, le urne aperte soltanto la domenica. “Forza Matteo, forza Angelino”, dunque, “alé, alé”. Liberatisi dal pericolo del lunedi, tornati paraventi come della migliore “scuola verdiniana”, più tranquilli sull’esito dell’imminente pugna delle amministrative di giugno. Infine Stefano Fassina, candidatosi a sindaco con la lista “Sinistra per Roma”, il quale si era visto bocciare, con il Pd a leccarsi i baffi, sia dalla Commissione elettorale sia dal Tar. Ma è stato invece riammesso dal Consiglio di Stato, il 16, a concorrere per il Campidoglio. “Forza Stefano”, dunque, “alè, alè”. Liberato da un’assurda eliminazione formale, tornato a buon diritto tra i protagonisti, serenamente tranquillo davanti alla pugna che lo attende, soprattutto, con il Pd. Un 16 maggio, insomma, di tante feste e di tanta felicità. Auguri a tutti. Sperando che se lo meritino. Al di là del risultato finale. Perché, decoubertianamente, l’importante non è vincere, ma partecipare. Partecipare con correttezza, con dignità, con onore. Anche se, ormai, siamo nel 2016.
Convocazioni
“Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha convocato – per il 24 di questo mese – i sindacati. Sul tavolo la revisione della “Legge Fornero””.
Finalmente. Finalmente, ma – guarda caso – dopo averlo snobbato per mesi, l’incontro è stato fissato ad una decina di giorni da quelle amministrative parziali divenute molto importanti per il Governo. Quanti miracoli laici sta continuando a collezionare questo “padre nostro” che sta nelle urne elettorali del 5 e del 19 giugno.
Interpretazioni
“I giudici – ha detto il Ministro di Giustizia, Andrea Orlando, bacchettando il suo collega “nuovocentrodestrino” Enrico Costa in materia di adozioni da parte di coppie omosessuali – hanno tutto il diritto di interpretare, in assenza di una legge “ad hoc”, norme che potrebbero già consentirlo”.
Dall’applicazione, dunque, all’interpretazione, così già definita creativa, delle norme giuridiche. Ufficializzando gravemente lo schiaffo ad un Parlamento non legiferante in pieno, ma anche ad una Carta costituzionale che sancisce la piena suddivisione dei poteri – legislativo, giudiziario, esecutivo – ed il loro invalicabile ruolo. Il tempo passa, certo, ma come sta passando male. Sputando in faccia, anche, ai buoni diritti disegnati dai saggi padri costituenti.
Liberazioni
“Insieme con Denis Verdini – così il candidato sindaco pd a Cosenza, Carlo Guccione – libereremo la città dal malaffare”.
Sarà difficile, però, che Denis Verdini si liberi tanto presto dei sei procedimenti giudiziari che lo riguardano. Ammesso, poi, che se ne liberi. Il “malaffare”, a Cosenza, non sembra affatto preoccupato.
Moniti
“Il prete deve essere semplice ed essenziale – il nuovo monito di Papa Francesco, pur parlando davanti ai vescovi riuniti, a tutto il popolo ecclesiale – Mantenete tutti soltanto ciò che può servire per l’esperienza di fede e di carità per i figli di Dio”.
Ma il nuovo monito di Papa Francesco sarà entrato da un episcopale orecchio per uscire dall’altro e perdersi come una “vox clamantis in deserto” oppure sarà entrato nel cuore e nell’anima di tutto il popolo ecclesiale a rinnovare un evangelico messaggio? Si starà a vedere. A cominciare dagli attici di certi cardinali. Ma non solo.
Il cardinale “a ciccio”
“Intanto – come a legittimare ulteriormente il monito di Papa Francesco – è arrivata la notizia che il cardinale Domenico Calcagno è stato indagato per malversazione, dalla Magistratura italiana, perché, quando è stato vescovo di Savona, avrebbe favorito irregolarità amministrative che avrebbero portato ad un ammanco di alunni milioni nel bilancio del locale “Istituto per il sostentamento del clero”.
Il cardinale Domenico Calcagno, chissà se per merito – a questo punto – attuale presidente dell’ “Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica”, ha comunque fatto sapere di attendere fiducioso l’evolversi della vicenda giudiziaria. Ad ogni buon conto, magari, sperando che le vie del Signore siano, anche per lui, infinite.