Fiaccolata di solidarietà per il custode aggredito a Fidene
Venerdì 14 novembre i cittadini scendono in piazza per dire basta alla violenza e chiedere l'intervento delle istituzioniVenerdì 14 novembre, alle 19, i cittadini del quartiere Fidene – Serpentara hanno organizzato una fiaccolata – che prenderà il via dal piazzale della Chiesa di San Ugo – per esprimere solidarietà e vicinanza alla famiglia di Gino Lozzi, il custode della scuola media Toscanini aggredito e rapinato all’interno della sua abitazione nella notte tra il 1 e il 2 novembre.
Lo scopo della manifestazione è anche quello dire basta alla violenza e chiedere alle istituzioni maggiore presenza sul territorio. L’episodio che ha visto protagonista Gino, infatti, è solo l’ultimo di una lunga serie di rapine e furti nella zona. Anche se il più violento.
Il settantenne ha vissuto una vera e propria notte da incubo. Una banda di malviventi, intorno alle 4, si sono introdotti nella sua casa affianco all’istituto di via Andò sorprendendolo nel sonno. Quando il custode si è accorto della loro presenza è scattata l’aggressione, l’uomo è stata massacrato di botte e poi derubato di alcuni oggetti di valore.
In casa con lui c’erano anche la moglie malata e il nipotino nella stanza accanto con il padre. Gino Lozzi ancora si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Sandro Pertini con ferite e fratture su tutto il corpo.
“Parteciperemo anche noi alla fiaccolata di solidarietà, promossa dal comitato di quartiere Serpentara – hanno dichiarato Riccardo Corbucci, presidente del consiglio del III municipio e Marzia Maccaroni, presidente della commissione scuola – perché l’Istituzione locale deve stare vicina ai propri cittadini, arrabbiati ed indignati per questo gravissimo episodio di violenza.
Nel quartiere dove è avvenuta l’aggressione ci sono già i presidi della Polizia di Stato e dei Vigili Urbani e prossimamente si aggiungerà anche quello dei Carabinieri, ai quali è stato assegnato lo stabile della ex scuola Ignazio Silone – spiegano i consiglieri del Pd – tuttavia i presidi delle forze dell’ordine non sono sufficienti a garantire la sicurezza dei nostri quartieri, in assenza di un severo inasprimento delle pene, che ci auguriamo possa diventare una priorità per il governo nazionale”.
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