Fosso Tre Fontane: il Tar respinge per la terza volta il ricorso del Consorzio
Che chiedeva la sospensione del provvedimento dell'VIII Municipio per il ripristino della funzionalità idraulicaIl Tar del Lazio, in merito al ricorso proposto dal Consorzio “Grottaperfetta”, ha negato per la terza volta la sospensione del provvedimento municipale per il ripristino della funzionalità idraulica dello storico Fosso delle Tre Fontane, interrotta da interventi abusivi di interramento dell’alveo e distruzione della vegetazione.
Ne danno notizia Andrea Catarci, Presidente del Municipio Roma VIII, e Massimo Miglio, Assessore municipale all’Urbanistica, che sottolineano come questo sia avvenuto: “nonostante l’anomalo ed irriguardoso comportamento dell’Assessorato Comunale alla Trasformazione urbana che, travalicando i limiti delle proprie competenze ed interferendo in quelle spettanti all’Ente di prossimità circa la vigilanza territoriale, si è attivato per contrastare le posizioni del Municipio, nonché quelle espresse da tutti gli Enti preposti alla tutela dei Beni Ambientali Culturali e Paesaggistici: MIBACT, Area Difesa Suolo della Regione Lazio, Autorità di Bacino del Fiume Tevere, Aereonautica Militare”.
“Nell’ultimo ricorso del Consorzio – continuano i due esponenti municipali -, dopo che i primi due erano già stati respinti, sono state riprodotte fieramente le parole rese con enfasi dall’Assessore Caudo in recenti comunicati stampa, in cui si avvalora la tesi dell’inesistenza del Fosso, contrariamente alle attestazioni di tutti gli Enti sopramenzionati. Ciò ha determinato forte imbarazzo nell’Avvocatura Comunale impegnata a difesa del provvedimento municipale, spingendo il Tribunale Amministrativo a disporre accertamenti.”
“Le interferenze nell’azione di vigilanza urbanistico-edilizia, che è competenza unicamente municipale, – concludono Catarci e Miglio – si sono verificate più volte, in particolare sulla vicenda del Fosso: è tempo che l’Assessorato comunale alla Trasformazione Urbana la faccia finita una volta per tutte e ci lasci liberi di svolgere il nostro lavoro in difesa del territorio. A tal proposito si è scritto ufficialmente al Sindaco Marino e all’Assessore Sabella, perchè si è arrivati all’assurdo che ad ostacolare l’azione di tutela dell’interesse collettivo ed il ripristino della legalità violata sia proprio l’Assessorato comunale.”