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Grandi aspettative nel quadrante fra le vie Valente, Prenestina, Togliatti e Collatina

Efficienza locale e fiducia dei cittadini

La porzione di territorio del V Municipio compresa fra le Vie Valente, Prenestina, Togliatti e Collatina, vive grandi aspettative per una serie di circostanze molto favorevoli:

1) l’approvazione definitiva, un paio di mesi fa, del Progetto relativo al “Centro Servizi Prenestino”, cui dovrebbe seguire la grossa riqualificazione, attesa da decenni, dell’asse lungo la Palmiro Togliatti.

2) la recente ripresa dell’attività di uno dei due alberghi di Via Perlasca, dopo un lungo periodo di chiusura a partire dal “lockdown” dovuto al Covid.

3) il fiorire di nuovi esercizi commerciali (un ristorante, un outlet del tessile/abbigliamento, una farmacia) lungo la Via Collatina nel tratto compreso fra Via Perlasca e Via Truffi.

4) Il venir meno degli ostacoli burocratici che hanno finora impedito il riavvio del cantiere stradale di raccordo fra Via Camillo Prampolini (nell’omonimo quartiere) e Via Giacomo Mancini (Esselunga), fermo da anni.

A fronte di così entusiastiche premesse, alcuni episodi segnalano risposte in corso inadeguate da chi gestisce il territorio. Prendiamo ad esempio i punti 2) e 3): la possibilità di rinascita dell’angolo fra le vie Perlasca e Collatina grazie alle nuove recentissime attività commerciali, viene in parte mortificata dalla mancata bonifica del parcheggio pubblico antistante (sulla Collatina), il cui stato di cronico abbandono è evidente. Perché i Responsabili diretti e indiretti del mancato servizio manutentivo non considerano che la loro omissione è disincentivante per la clientela potenziale dei suddetti negozi e mortificante per tutti?

E ancora, perché dover subire nuovi ritardi nella ripresa del cantiere stradale cui punto 4), dovuti stavolta alla mancata rimozione della “torre” luminosa posta nell’area? Chi sono, oltre a TERNA SpA, i Responsabili? Altra notazione: a pochi metri di distanza da quel cantiere, sorge il bel Parco Prampolini: ebbene, perché – mentre in alcune aiuole pubbliche poco distanti dal Parco, un po’ di cittadini volontari hanno provveduto a potare degli alberi nati spontaneamente, e a piantumarne qualcuno a nuovo – nell’area del Parco da almeno tre anni c’è un albero d’alto fusto non rimosso malgrado sia secco, e non c’è stata adeguata manutenzione degli arbusti nati spontaneamente?

Ultima considerazione: perché continuano lungo i cigli dei marciapiedi di molti tratti stradali, a vegetare arbusti che tendono a deteriorare la proprietà pubblica (asfalto e marciapiedi stessi)? Chi dovrebbe intervenire in via di manutenzione ormai straordinaria per quei tagli che appaiono così urgenti?

È fin troppo noto che se qualcuno volesse tentare di dare una risposta alle domande soprastanti, si imbarcherebbe probabilmente in un ginepraio fatto di conflitti di competenze fra Enti e/o Aziende, carenze disciplinari, carenze strutturali di organici, problemi sindacali, e chi più ne ha, più ne metta.

Sta di fatto però che non porre al primo posto il miglioramento dell’Efficienza nella gestione del territorio e dei Servizi Pubblici locali, accorciando i tempi d’intervento, migliorandone la qualità, facendo chiarezza sul “chi deve fare che cosa”, ed esercitando maggiori controlli su chiunque effettui gli interventi, significa rinunciare alla fiducia e quindi al consenso dei cittadini, e in definitiva porre a rischio la Democrazia.


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