Gualtieri taglia i tempi: tram, lavori senza gara per salvare il Giubileo

L’intervento, dal valore di 33,7 milioni di euro, è interamente finanziato con fondi giubilari. Ma i tempi per completarlo si stavano allungando fino al 2026 inoltrato, ben oltre la scadenza dell’Anno Santo

Roma corre. O, almeno, ci prova. Con il Giubileo 2025 che incombe, il tempo che stringe e i cantieri in atto, si cerca di cambiare passo. Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha deciso di mettere da parte iter lunghi e farraginosi. Ora la parola d’ordine è una sola: accelerare.

Dopo le metropolitane, tocca alla rete tramviaria. Con un’ordinanza firmata in qualità di commissario straordinario per il Giubileo, Gualtieri ha scelto di affidare direttamente i lavori di rifacimento di cavi, sottostazioni e impianti elettrici, senza bando di gara.

Una mossa decisa, che taglia mesi di procedure e cerca di rimettere in carreggiata uno degli interventi più critici: il rinnovo della rete che alimenta le linee 3 e 8, arterie essenziali per la mobilità dei pellegrini in arrivo da tutto il mondo.

Il peso dei ritardi

Le carte parlano chiaro: l’intervento, dal valore di 33,7 milioni di euro, è interamente finanziato con fondi giubilari. Ma i tempi per completarlo si stavano allungando fino al 2026 inoltrato, ben oltre la scadenza simbolica e operativa dell’Anno Santo.

A bloccare la corsa, una trafila di ostacoli burocratici e rallentamenti tecnici. Le simulazioni elettriche affidate all’Università La Sapienza hanno richiesto più tempo del previsto.

Le verifiche sui progettisti incaricati si sono protratte. E mentre i giorni passano, il rischio più temuto resta dietro l’angolo: il blocco delle linee proprio nei mesi caldi del Giubileo.

In particolare, la sottostazione elettrica di San Paolo – cruciale per l’alimentazione delle linee 3 e 8 – è sotto i riflettori.

Un eventuale guasto in quella zona potrebbe paralizzare interi quartieri. Ed è per questo che, per San Paolo, si è deciso di agire subito, senza ulteriori indugi.

Immagine di repertorio

La scelta della trattativa diretta

L’ordinanza prevede una procedura negoziata senza bando, affidando i lavori a un unico operatore in tempi rapidi. Un’eccezione resa possibile proprio dal ruolo di Gualtieri come commissario straordinario, in deroga alle normali regole di evidenza pubblica.

Una scorciatoia, certo. Ma anche un gesto di responsabilità, si legge tra le righe del provvedimento: “La realizzazione dell’opera è direttamente impattante sulla gestione dei flussi di pellegrini e sull’ordine pubblico”.

In altre parole: non si può rischiare un collasso del trasporto pubblico proprio quando Roma sarà sotto gli occhi del mondo.

L’urgenza di una Capitale pronta

Dietro la scelta di velocizzare i lavori, c’è un’urgenza che va oltre i numeri e le scadenze. È il senso di responsabilità verso una città che deve farsi trovare pronta. Per chi la vive ogni giorno, ma anche per chi arriverà per fede, curiosità o speranza.

Il Giubileo 2025 rimane una prova di efficienza, ma anche di visione. Una sfida che riguarda cantieri, sì, ma anche immaginari. Roma potrà dimostrare di saper coniugare bellezza e modernità, spiritualità e servizi. Per farlo, non può restare impantanata nelle sabbie mobili della burocrazia.

Con questa ordinanza, il sindaco gioca una carta forte. Ora la palla passa alle squadre operative. Il conto alla rovescia è già cominciato. E questa volta, ogni giorno conta.


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