Ignazio al capolinea – … E senza neppure la benedizione di Papa Francesco – La nuova follia di “Equitalia”
Fatti e misfatti di ottobre 2015Ignazio al capolinea
“Nel pomeriggio – a Roma – sono state ufficialmente presentate le dimissioni di 26 consiglieri comunali e, così, Ignazio Marino non è più ufficialmente sindaco. Fine, dunque, di un assedio senza tregua da una parte e di una difesa disperata dall’altra”.
Fine, soprattutto, di una vicenda vergognosamente allucinante. Di cui non sarà comunque difficile individuare quanti, oltre ad Ignazio Marino, sono stati i protagonisti fin dalla sua elezione. Anche quelli più coperti e apparentemente distaccati. Comunque auguri, adesso, povera Roma.
… E senza neppure la benedizione di Papa Francesco
“Il primo novembre – al cimitero Verano di Roma – è tradizione che il sindaco sia, lì, ad accogliere il Papa che celebra la Messa per i defunti. Ed è anche per questo – per poter incontrare Francesco, fare pace con lui dopo il fattaccio di Filadelfia e farsi con lui fotografare per “acquistare punti” – che Ignazio Marino avrebbe voluto giungere sindaco, in un modo o nell’altro, almeno fino al primo novembre”.
Più nulla da fare, invece. Ma, tanto, Papa Francesco non avrebbe avuto alcuna volontà e alcun piacere – come confermato nei sacri palazzi – di incontrarsi con lui. Per cui si sarebbe studiata, addirittura, una santa strategia per evitarlo: Papa Francesco sarebbe arrivato in auto il più vicino possibile all’altare, avrebbe indossato velocemente i paramenti e avrebbe iniziato immediatamente la Messa saltando i saluti alle autorità e, quindi, all’ “Ignazio stalker”. Perché anche la misericordia, Santo Dio, ha i suoi limiti. E li avrebbe avuti.
La nuova follia di “Equitalia”
“”Equitalia” – ha dato notizia “La Stampa” di Torino – sta insistendo nel chiedere, ad un bambino di dieci anni di Alessandria, il pagamento di una fattura ad una società telefonica mobile e dei relativi interessi di mora”.
Il fatto è già in sé ridicolo e sconcertante. Ma ancor più lo diventa, se si considera che il bambino avrebbe acquistato, dalla società telefonica mobile, otto anni fa. Quando di anni, cioé, ne aveva appena due. E se si considera che, anche di fronte a questa circostanza ormai appurata, “Equitalia” non è ancora tornata sui suoi passi. Tanto che la madre del bambino, giustamente stanca ed irritata di questo comportamento, sta meditando di denunciare “Equitalia” per “stalking”. Quell’ “Equitalia” che ha, come slogan, “Per un Paese più giusto”. Senza però confessare di avere evidentemente, come dipendente, qualche cretino.
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