Il 543 dentro casa
Sfiorata una tragedia a La Rustica“E poi capita che ti svegli con l’autobus dentro casa”. Non è il titolo di un improbabile romanzo ma lo sconcertante tweet di Vincenzo Bisbiglia, giornalista de Il Tempo addetto alla cronaca romana.
L’immagine è chiara, un autobus ha sfondato con la parte anteriore il muro di cinta di una casa.
Ore 7:00 di stamane, Roma si sta svegliando, i rumori sono ancora incerti ed in via Achille Vertunni alla Rustica il tonfo rompe la quiete mattutina.
Una prima ricostruzione dell’accaduto sembra avvalorare la tesi secondo la quale il mezzo era fermo al capolinea e poi inspiegabilmente si è disinserito il freno a mano, lasciando così la vettura in discesa libera per 10/15 metri di strada, dopodiché l’impatto.
La nota molto positiva è che nel sinistro non si sono riscontrati feriti, anche perché il “543”, questo il numero di linea del bus, era vuoto e dai box non stavano uscendo macchine, come nessuno usciva dalla casa.
La folle corsa è stata rallentata prima dal muro e poi da degli alberi.
Gli agenti del V gruppo Prenestino sono intervenuti sul posto.
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Alcune considerazioni, riflessioni e valutazioni sull’accaduto per aiutare ad approfondire l’argomento:
Io penso che decidere di posizionare il capolinea adiacente la Stazione è una soluzione positiva per facilitare il collegamento tra i due sistemi di trasporto. Va, però, individuata la soluzione logistica più idonea a mettere in sicurezza tutto e tutti che può trovare migliore soluzione in un punto dove si può agevolare la salita/discesa dei passeggeri e con la strada in piano.
Appare evidente che, nel caso specifico, il lato scelto è quello che più semplifica la salita/discesa dei bus in quanto si trova dalla parte della stazione e nello stesso punto dove prima c’era la sola fermata, ma non appare evidente che è la soluzione migliore per quanto riguarda l’inclinazione della strada. Infatti solo una parte è in piano e più vetture presenti (capolinea del 543 e 447) costringe almeno una vettura a sostare all’inizio della discesa che è molto ripida.
E’ quindi alto il pericolo che in caso di accidentale malfunzionamento del sistema di frenatura di stazionamento (la perizia lo stabilirà nel caso specifico ) o di eventuale mancata accortezza da parte dell’autista (vedi quiz patente guida: “Nelle strade a forte pendenza è opportuno che il conducente azioni il freno di stazionamento, inserisca il rapporto più basso del cambio di velocità e lasci il veicolo con le ruote sterzate verso il marciapiede” ) il bus prendendo molta velocità e forza può causare danni consistenti a cose (come è avvenuto) e/o a persone (che grazie al cielo, questa volta, non ci sono state).
Ma c’è un’altra soluzione che sia valida per tutto? Potrebbe essere l’adiacente parcheggio la soluzione migliore? Anche se non è il massimo per la discesa/salita dei passeggeri in quanto si troverebbe sul lato opposto della strada, questo parcheggio consente di avere margini di manovra al suo interno per l’inversione di marcia degli autobus?
E poi c’è un’altra riflessione da fare: quanto incide nella problematica la presenza di vetture ormai vetuste come proprio quella della foto (n. vettura 7317) protagonista dell’ incidente?
Queste sono vetture del costruttore MAN, a 2 porte, con motore AUTODROMO (ditta poi fallita) che si sono consorziate per partecipare all’appalto che poi vinsero per la fornitura di vetture per l’allora Giubileo 2000 (linee J con lo slogan “ il BUS FAIL BIS”?).
Quando poi il Comune diede l’appalto a privati per gestire circa 75 linee periferiche queste vetture passarono dall’allora TRAMBUS alla TEVERE Tpl in comodato d’uso. Quando poi la Roma Tpl (in sostanza ex Tevere Tpl) vince la gara per la gestione delle stesse linee più altre (totale 86 + 27 linee notturne) allo scadere del primo appalto, le vetture divennero proprietà della stessa ROMA Tpl sulla base del contratto direttamente gestito dal Dipartimento della Mobilità (non altri come ATAC che ha solo gestito la gara).
Il contratto in essere, della durata di 8 anni e scadenza 2018 e per un costo di circa 800 milioni di euro comprende oltre al passaggio di proprietà delle vetture Man (normalmente in deposito di via R. Costi) anche altre vetture vecchie, sempre della Trambus, della Bredamenarinibus (deposito via della Maglianella), e con l’impegno da parte di Roma Tpl di acquistare circa 400 vetture nuove (a 2 e a 3 porte) secondo un cronoprogramma concordato e che avrebbero sostituito completamente le vecchie vetture.
Ebbene, la maggior parte delle vetture (marca BREDAMENARIBUS mod. AVANCITY – 3 porte- e perlopiù gestite dal deposito di via della Maglianella e marca turca TEMSA mod. AVENUE – 2 porte, e commercializzate da TROIANI uno degli associati Roma Tpl, perlopiù gestite dal deposito di via R. Costi) sono state acquistate e sono regolarmente in servizio.
Ma allora, perché ancora circolano le vetture MAN (2 porte) (le altre vecchie Bredamemenarinibus a 3 porte pare siano state trasferite a BARI)?
Provo a fare delle domande e a fare supposizioni:
1) ma a giugno 2013, ultimo gruppo di consegne, sono arrivate nei depositi di Roma Tpl le ultime vetture?
Se si, perché allora non vengono tolte dalla circolazione quelle vecchie?
Se non sono arrivate, perché? C’è, forse, un problema di liquidità della Roma Ttpl che potrebbe essere legato all’eventuale mancata rata di pagamento da parte del Comune? E se ciò fosse perché non renderlo noto. E se non fosse così qual è il vero motivo?;
2) vista la vetustà (circa 13 anni) delle vetture MAN–Autodromo (Euro 2) (non pensiamo, al momento, una eventuale cattiva manutenzione) e’ evidente che ci possono essere cedimenti strutturali e quindi anche al freno di stazionamento come nel caso specifico;
3) siccome di queste vetture MAN il rumore è molto fastidioso e i fumi emessi in atmosfera sono molto neri è possibile supporre che i valori di emissione sono oltre i limiti consentiti e che, conseguentemente, c’è il ragionevole dubbio che le modalità con le quali ogni anno la motorizzazione civile sottopone a revisione le vetture (come da C.d.S.) non sono corrette; mi ”sfuggono” altri motivi.
Tra l’altro mi risulta che tali prove vengono effettuate nei depositi/rimesse delle ditte non avendo, la motorizzazione, luoghi adatti allo scopo.
Qualcuno, sull’accaduto, mi dice: “Ma l’autobus, c’è l’ha la revisione?”, non voglio crederci, sarebbe un’assurdità!!!
Penso, quindi, che in attesa di verificare il migliore posizionamento del capolinea è opportuno che chiunque (cittadini, comitati di quartiere, Municipio, Polizia Locale) chieda alla Roma Tpl e al Dipartimento della Mobilità:
– l’esclusione immediata delle vecchie vetture (MAN, ecc.) a servizio delle linee 543 e 447 e per tutte le analoghe situazioni al fine di evitare il possibile ripetersi dell’accaduto;
– la verifica della corretta manutenzione delle vetture.
– perché la maggior parte delle vetture MAN sono utilizzate dalle linee che fanno capo al deposito di v. Costi e quasi niente nel deposito di via della Maglianella dove ormai funzionano solo quelli nuovi;
– per quale ragione/scopo l’appalto ha previsto l’acquisto da parte dell’aggiudicatario di vetture a 2 porte ? quante sono ? quali sono le linee destinate a loro utilizzo?.
Ci sarebbero tante altre domande, ma mi fermo qui.
Ci sarebbe però anche un a importante richiesta da rivolgere alla Polizia Municipale per
verificare se le emissioni acustiche e in atmosfera delle stesse vetture MAN sono a norma.
Notizie prese anche da:
http://www.romatoday.it/politica/tpl-chilometri-privati-servizio-pubblico.html
http://www.agenzia.roma.it/documenti/contratti/118.pdf
http://www.agenziamobilita.roma.it/trasporto-pubblico/il-trasporto-pubblico-a-roma-si-muove-con-atac-e-roma-tpl.htmlhttp://www.paesesera.it/Cronaca/Roma-Tpl-lavoratori-in-presidio-Senza-stipendio-da-piu-di-un-mese
http://www.affaritaliani.it/roma/esclusivo_i_bus_romani_parlano_turco_piccola240910.html