

A metà gennaio è stato pubblicato il Bilancio di Previsione di Roma Capitale per il triennio 2025-2027, dopo la sua approvazione avvenuta il 20 dicembre 2024. Uno sfasamento temporale dovuto alla necessità di riformulare i vari macroaggregati su cui i vari municipi hanno richiesto delle variazioni prima di procedere alla pubblicazione finale. Ne parliamo con l’Assessore al Bilancio del IV Municipio Concetto Zanghi.
Assessore Zanghi, quali sono le sue considerazioni generali a seguito dell’approvazione del bilancio?
Quest’anno siamo di fronte ad un bilancio che risente molto dei tagli del governo, come già evidenziato nella nostra proposta di Giunta. Un taglio che ha penalizzato tutti gli enti locali, ma Roma lo è stata in particolare poiché non ha una destinazione di fondi adeguati legati alla sua funzione di capitale. Ci si aspetterebbe una correlazione nella distribuzione dei fondi almeno in funzione del numero di abitanti, ma in realtà non avviene neanche quello.
Il problema principale è che non si tiene conto di tutti i non residenti nel territorio capitolino, sia quelli in transito quotidiano dall’hinterland sia quelli che abitano nella città e utilizzano i servizi ma non sono residenti. Un esempio eclatante è quello del “fondo per i trasporti: Milano, con un quoziente di utenza decisamente inferiore, in sede di assegnazione di fondi nazionali per i trasporti riceve in proporzione molti più fondi di Roma.
Cosa contraddistingue l’approccio della vostra giunta in sede di redazione di bilancio?
L’impostazione, voluta dal Presidente Massimiliano Umberti e condivisa da tutta la Giunta, già da fine 2021 per il bilancio 2022 – 2024 è stata quella di pensare il bilancio come uno strumento di programmazione pluriennale.
Ciò che noi abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione commissariata nel 2021, in sede di redazione bilancio 2022, era un sistema di previsione delle spese ordinario, senza una impostazione di medio termine e di programmazione pluriennale.
Quello che abbiamo fatto inizialmente è stato riportare il tutto nell’ambito di una programmazione di ampio respiro, facendo sì che i nostri piani di investimento fossero, per numero di interventi e per importi di finanziamento, tra i più rilevanti nei municipi di Roma.
Questa impostazione è stata utilizzata per le strade, (i cui fondi di manutenzione sono costanti negli anni e sono distribuiti in modo non proporzionale tra municipi) e per gli edifici scolastici, per interventi di messa in sicurezza ed efficientamento energetico.
Come incide il tema del personale sulla progettazione degli interventi?
Dobbiamo registrare un calo significativo del personale, soprattutto di tipo tecnico. Il nuovo codice degli appalti e dei lavori pubblici prevede tutta una serie di figure che non possono essere le stesse che seguono tutte le fasi dei lavori.
Tecnici impiantistici, collaudatori, revisori dei progetti, ingegneri strutturali, sono tutte figure che attualmente ci mancano.
Il comune dice da tempo che farà delle convenzioni con Risorse per Roma per avere queste figure, ma per ora su questo aspetto si incontrano molte difficoltà soprattutto in termini economici.
I dipartimenti centrali hanno in Risorse per Roma un braccio tecnico. Se anche i municipi avessero la possibilità di affidare a Risorse per Roma almeno la fase progettuale, noi potremmo comportarci come le strutture centrali.
Esiste su questo aspetto una contraddizione: le opere le devi immaginare e poi le devi progettare. Alcune volte però, se non hai un’idea esatta di cosa uscirà fuori dalla progettazione, anche la stima dei costi diventa difficile.
Il piano tecnico economico di fattibilità diventa difficile da fare se non hai esperienza adeguata su impiantistica ed altri aspetti tecnici, mentre se tu potessi affidarti ad un soggetto esterno, avresti a disposizione dei progetti depositati, anche senza obbligo di doverli realizzare immediatamente.
Il bilancio è un reale strumento di decentramento?
Scontiamo il fatto che a Roma un vero decentramento ancora non c’è. C’è una massa di funzioni, che storicamente rientrano in gran parte nell’ambito sociale, poi abbiamo alcune manutenzioni, alcune parti del commercio, alcune attività in ambito scolastico. Altro decentramento non c’è.
In alcuni casi il decentramento è avvenuto per necessità, perché i dipartimenti non ce la fanno a gestire tutta una serie di attività dal centro, come ad esempio quella sulle aree verdi: le aree sotto i 20.000 mq sono state decentrate, perché è impensabile gestire tutto a livello centrale pretendendo di conoscere ogni porzione di territorio comunale. In questo caso il decentramento è avvenuto per la competenza, ed ha riguardato anche il relativo trasferimento di fondi effettuato correttamente in base al tot MQ delle aree trasferite.
Non ci sono stati, invece, i previsti trasferimenti o incrementi di personale ai Municipi.
Uno dei problemi principali di cui soffrono i Municipi è al momento la carenza di personale qualificato.
Parliamo del capitolo sulle entrate
Nel quadro delle entrate, siamo partiti nel 2021 con 12 milioni e siamo passati nel 2025 ad una previsione di 21,6 milioni, composti principalmente da fondi di trasferimenti da parte di Regione, Stato e UE. Come abbiamo detto in Consiglio Municipale, si registra per il 2025 una forte diminuzione del contributo dei trasferimenti da parte dello Stato o della Regione, rispetto ai due anni precedenti.
L’assessorato capitolino al bilancio ha cercato di non far pesare questo taglio di fondi facendo leva su due aspetti: il flusso generato dai pellegrini per il giubileo, che dovrebbe portare maggiori entrate relativamente alla tassa di soggiorno e un incremento dei controlli e di entrata per le multe comminate. Tutto ciò ha permesso di mitigare (ma non di annullare completamente) l’effetto negativo di diminuzione dei fondi governativi destinati alla città.
Nel nostro Municipio abbiamo riorganizzato le procedure e gli uffici che si occupano delle “entrate”, quelle più classiche, ovvero i tributi e le tasse che pagano i cittadini e le imprese: abbiamo costituito l’Ufficio Unico delle Entrate che ha il compito di monitorare i versamenti ed intervenire all’occorrenza.
Tutto sarà più efficace allorquando anche i sistemi informatici saranno adeguati alle nuove procedure e permetteranno ai Municipi un più efficiente monitoraggio.
E sulle uscite? Quali sono le categorie di spese previste e quali gli interventi programmati?
Sulle spese correnti (per attività ordinaria), per spese che devi sostenere dal 1 gennaio al 31 dicembre, durante l’anno c’è una continua variazione tra le spese previsionali e quelle effettivamente sostenute.
Dobbiamo ricordare che, tra le spese previste, non ci sono né il costo del personale né quello delle utenze, che vengono gestiti entrambi a livello centrale.
Le spese maggiori sono quelle per il sociale (in particolare interventi per minori e per anziani), interventi per mobilità e manutenzione strade e per il verde pubblico di nostra competenza.
Al momento possiamo affermare di aver ben operato in termini finanziari per la parte di spesa corrente, gli uffici nel 2024 hanno infatti utilizzato il 95 % delle disponibilità.
Nell’ambito delle spese correnti previste per il 2025, per un totale di 20,9 milioni, i maggiori centri di responsabilità sono:
Per quanto riguarda le opere e gli interventi in conto capitale (rientranti quindi nel piano degli investimenti), abbiamo gestito dall’inizio della consiliatura un totale di 137 interventi (tra quelli chiusi, in corso o da avviare).
Attualmente, abbiamo 72 interventi in fase di chiusura contabile, in corso e da avviare per oltre 62 milioni di euro. Sono interventi importanti per le scuole, i mercati, i centri anziani, le strade e le sedi municipali.
Il Giubileo vede il Municipio interessato da alcune opere direttamente gestite quali interventi sulle strade e sui marciapiedi, la riqualificazione dei sagrati di San Liborio e San Giuseppe artigiano e la ristrutturazione del Centro Culturale “Gabriella Ferri” e da altri interventi curati, invece, direttamente dai Dipartimenti capitolini, tra i quali il Centro per la disabilità, la Casa delle famiglie e la valorizzazione dei siti archeologici di Settecamini.
Il PNRR vede coinvolto il Municipio in diversi interventi tra i quali la ristrutturazione dei due plessi scolastici di Filzi e Palenco per la creazione di due poli 0-6, la ristrutturazione dell’impianto sportivo Valentina Caruso di Settecamini, la riqualificazione delle tre biblioteche comunali (Giovenale, Fabrizi e vaccheria Nardi), l’efficientamento energetico di due edifici di abitazioni ERP, il Parco della Serenissima, la forestazione di zone urbane, la tramvia Togliatti, il GRAB, Rome Technopole.
I Dipartimenti centrali del Comune hanno nei loro piani di investimento interventi che interessano il Municipio, tra i quali:
A tutti questi interventi (l’elenco non è completo) vanno aggiunti altri interventi che riguardano tutta Roma e quindi anche il nostro territorio, tra cui alcuni attraversamenti pedonali luminosi, isole di ricarica e bonifiche varie sul territorio municipale.
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