Il romanzo dei destini incrociati a Ponte Milvio

Presentati due romanzi da Libri & Bar Pallotta che intrecciano le loro trame su famiglia, relazioni e vita. Da questo intreccio nascerà un nuovo romanzo scritto a quattro mani
Francesca Di Iorio - 15 Aprile 2019

Un Incontro letterario dal titolo suggestivo “Il romanzo dei destini incrociati” si è svolto a Roma il 13 aprile presso la libreria Libri & Bar Pallotta (piazzale di Ponte Milvio 23). A presentare i loro primi romanzi, erano presenti gli autori, Emanuela Amici con “Quello che resta” (Ianieri Edizioni) e Nikita Placco con “Il giorno di cui non si parla” (Licosia).

Non solo i due autori hanno presentato al pubblico i loro lavori ma hanno dialogato sui temi comuni affrontati nei loro libri. E’ stato un fitto scambio, un incontro dove gli argomenti famiglia, relazioni e vita sono stati approfonditi con intelligenza e sagacia.

Hanno arricchito il dibattito i relatori, il giornalista Giommaria Monti e la sociologa e consulente familiare Chiara Narracci, che hanno dialogato con gli autori dinanzi ad un pubblico numeroso, attento e coinvolto.

Quello che resta

“Quello che resta” di Emanuela Amici è un romanzo interiore, che analizza il difficile rapporto tra due sorelle, relazione complessa, fatto di incomprensioni e parole non dette.
Irene, la maggiore, è una donna cerebrale, taciturna, introversa; Sara è al contrario fisica, solare, espansiva.
La perfezione di Sara appare a Irene come un imperdonabile errore del destino, al quale non è mai riuscita a rassegnarsi.
È il caso a farle scoprire una verità scomoda, rappresentando per Irene una svolta. Con percorsi diversi a speculari, Irene e Sara prendono decisioni sofferte, che stravolgono le loro vite e che le portano a un riavvicinamento.

“Il nucleo familiare nel quale siamo nati e cresciuti lascia un’impronta indelebile su ciascuno di noi. Siamo il frutto di ciò che non possiamo ricordare con precisione, di quei primi anni ormai sfocati in cui erano gli altri a prendersi cura di noi.
In ogni famiglia, pur nella più armoniosa, si nascondono condizionamenti, più o meno velati – afferma Emanuela Amici – La nostra identità, la nostra integrità, è strettamente connessa a quel mondo lontano e alle dinamiche in esso presenti.
La storia di Irene e Sara è la storia di due donne in fondo mai cresciute, in cerca di un’identità, rimaste ancorate a un passato indecifrabile, frutto di verità scomode, dunque taciute”.

Il giorno di cui non si parla

Il giorno di cui non si parla di Nikita Placco è una storia sulla verità, sul potere distruttivo del “non detto”, sulla costellazione della famiglia in perenne Big Bang, sull’amore, sulla genitorialità, sulla vita.
Sulla superficie la vita di Rodolfo sembra scorrere normalmente, come non ci fosse un ieri, solo una sequela di domani. Tutto appare possibile, le svariate opzioni affidate al libero arbitrio. Eppure, il protagonista non sa – nessuno lo sa mai – che il suo tragitto è inchiodato ad un binario, che non ha scelto lui. Uscire dal percorso obbligato non è facile. Deragliare rovinosamente un rischio concreto. Rodolfo, infatti, ignora l’esistenza di un segreto che si porta addosso dalla nascita e che giorno dopo giorno si intromette per corrodere il suo destino.

Dar Ciriola

Quello famigliare è il contesto dove maggiori sono i condizionamenti astrattamente a fin di bene. Ove si ritiene spesso che celare un segreto, “non dire” certe cose possa proteggere, mentre invece quel “non detto”, quel rimosso, finiscono per condizionare le traiettorie esistenziali molto più della narrazione che viene fatta –  dichiara Nikita Placco – Credo che il tema fondante del mio romanzo rifletta bene lo spaccato dei tempi che viviamo”.

Un nuovo romanzo a quattro mani

I due autori, incalzati da numerose domande da parte del pubblico presente, hanno raccontato di avere iniziato la stesura di un nuovo romanzo a quattro mani, i cui protagonisti provengono dalle pagine dei loro romanzi di partenza, si prevede quindi un intreccio inaspettato che potremo leggere molto presto.


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