

Domenica 4 maggio 2014 alle ore 17 al Villaggio Cultura Pentatonic in viale Oscar Sinigaglia 18 a Roma Laurentina, l’associazione Culturale “Villaggio Cultura – Pentatonic” promuove l’Incontro con l’autore: Domenico Brancale e con il suo poema incerti umani (Passigli 2013)*
Introducono Manuel Cohen e Barnaba Maj
«Il poema canta le cose mancate da e per sempre, dove la parola soffocata e rifiatata è condannata all’erranza, a un precipizio su cui è possibile affermare il proprio frammento d’incertezza.» (Domenico Brancale)
Domenico Brancale, nato a Sant’Arcangelo nel 1976, è poeta e performer. Ha scritto Cani e porci (Ripostes, 2001), L’ossario del sole (Passigli, 2007), Controre (Effigie, 2013) e incerti umani (Passigli, 2013). Dal rapporto con alcuni artisti sono nati alcuni libri: Canti affilati e Frantoi di luce con Hervé Bordas, Ghiacciature con Clemens-Tobias Lange e Brace con Giacinto Cerone. Ha curato il libro Cristina Campo In immagini e parole (2006) e tradotto Emil Cioran, John Giorno, Henri Michaux, Claude Royet-Journoud e Giacinto Scelsi. Collabora con la Galerie Bordas curando le edizioni “Prova d’Artista”. Il suo lavoro sulla voce e lo spazio ha prodotto numerose performance tra le quali: “Questa deposizione rischiara la tua assenza” (ex Teatro Leo de Berardinis), “Nei miei polmoni c’è l’attesa” (Galleria Michela Rizzo) e “Se bastasse l’oblio” (Mac di Lissone)
Manuel Cohen è autore di versi, critico contemporaneista e saggista. Si occupa prevalentemente di Poesia italiana, in lingua e nei neo-dialetti, dirige e co-dirige alcune collane di poesia per CFR, Dot.com.Press-Le Voci della Luna, Puntoacapo. Figura nelle redazioni di: «Ali», «Argo. Rivista di esplorazione», «Carte Urbinati. Rivista di Lett. Ital. e Teoria della Lett. Dell’Univ. Degli studi di Urbino», «Il parlar franco. Critica e scrittura neodialettale», «Punto. Almanacco della Poesia italiana», e collabora ad alcuni tra i principali periodici di settore: «Atelier», «Letteratura e dialetti», «Poesia». Suoi saggi e interventi appaiono in volumi miscellanei, atti di convegni e riviste, in Italia, Europa, USA e Latinoamerica (tra gli altri, su: Baldassari, Baldini, Bellezza, Bufalino, Buffoni, D’Elia, De Vita, Finiguerra, Franzin, Fucci, Guerra, Insana, Jabès, Jacottet, Kenaz, Luzi, Loi, Melèndez, Nadiani, Neri, Porta, Rosselli, Villa, Volponi, Zuccato, Zanzotto, i Nuovi autori delle Marche, La poesia romagnola, i Poeti della Svizzera Italiana, la Narrativa d’Israele). Tra i suoi più recenti lavori: L’Italia a pezzi. Antologia della poesia neodialettale (in co-curatela con V. Cuccaroni, G. Nava, R. Renzi e C. Sinicco, Ancona, 2014); e, Appunti di Geocritica, per una mappatura della Poesia Italiana Contemporanea (ATM, Monaco di Baviera, Germania 2013); in uscita è una trilogia che raccoglie tre ampie selezioni di scritti critici 1991-2014: La prefazione. Teoria e prassi, per una apologia del prefatore-mappatore necessario; La recensione. Teoria e prassi. Appunti di Geocritica e manualetto d’autodifesa della critica di servizio; e Il saggio. L’intervento, il saggio breve, il mapping e la lettura del testo singolo. Teoria e prassi. Per una critica post-ideologica e contemporaneista. In poesia ha pubblicato: Altrove, nel folto (a cura di D. Bellezza, Roma 1990); e dopo venti anni di silenzio: Cartoline di marca (prefazione di M. Raffaeli, Teramo 2010); Winterreise. La traversata occidentale (nota di G. D’Elia, Sondrio 2012) e L’orlo (introduzione di G. Lucini, Sondrio 2014).
Barnaba Maj è stato docente di Filosofia della storia e Teoria della storiografia nell’Università di Bologna. Nel 2012 ha dato dimissioni volontarie dall’Università. Pubblicista, direttore responsabile della rivista Discipline filosofiche, per la quale ha curato numerosi volumi monografici, l’ultimo sul tema Tempo e temporalità storica. I suoi studi si collocano in una linea di intersezione tra filosofia, letteratura e storiografia. Ha scritto diverse monografie, l’ultima in ordine di tempo è un profilo del drammaturgo tedesco Georg Büchner (Roma 2013). Di recente ha pubblicato un saggio in tedesco su Michel de Certeau e un saggio in inglese sulla teoria della narrazione di George Steiner. I suoi ultimi lavori vertono sulla costellazione storica della drammaturgia di Büchner e sulla metafisica poetica di Mario Luzi. Attualmente è impegnato in un primo esperimento di prosa narrativa sul tema della relazione fra memoria e tempo.
*ingresso con tessera ARCI; è possibile tesserarsi in sede
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