IPER – Festival delle Periferie

In svolgimento a Roma nei giorni 21-22-23 maggio, nasce per dare voce ai territori che non ne hanno, con una festa che coinvolge tutta la città, fuori e dentro

Tre giorni dedicati al tema della periferia, quella romana e quella delle altre metropoli: il programma prevede incontri, performance artistiche, video, concerti, lectio magistralis e tavole rotonde per rilanciare, attraverso un’iniziativa festosa e comune, un’idea di cultura inclusiva e partecipata. L’iniziativa è stata presentata la mattina del 6 maggio 2021, al Teatro di Tor Bella Monaca, presso il Municipio VI di Roma: tanti ospiti prestigiosi, tra cui anche la Sindaca di Roma Virginia Raggi, sono intervenuti per spiegare l’importanza della periferia, nonostante la sua apparente marginalità dalla realtà.

 

Secondo la Sindaca Virginia Raggi: “lo sviluppo del tema della cultura nasce dall’osservazione dei fatti. Roma è una metropoli e le istituzioni culturali si concentrano al centro, ma le città e soprattutto Roma, che si è sviluppata in maniera spontanea con una serie di tendenze diverse e policentriche, parlano tante lingue diverse. Io stessa ho scelto di trasferirmi dal centro a quella che era addirittura qualificata “borgata”. Le periferie sono città vere e proprie, non lembi di essa. Occorre portare fuori ciò che tradizionalmente era dentro e al centro, e rompere gli schemi. Cosa hanno da dire le periferie? Qual è la voce di questi luoghi? Come vogliono essere raccontati? Portiamo le voci dentro un luogo, il centro. Con l’iniziativa IPER, Festival delle Periferie, e il RIF, Museo delle Periferie, si inizia a parlare con linguaggi diversi a luoghi-non-luoghi, e si accentua quella vocazione che abbiamo sempre cercato di raccontare: le mille possibilità dei luoghi di esprimersi e di fare ed essere qualcosa di diverso. Dobbiamo aprirci a queste innumerevoli possibilità. Si inizia a far parlare le periferie in senso fisico come tanti punti di vista che parlano. Abbiamo trovato un modo per abbattere questa distanza, che non esiste davvero. È un tema grande che affrontiamo e sperimentiamo con l’ambizione di farci molte domande per ragionare, per programmare e progettare un futuro che sia di tutti, e non precostituito dall’alto. Grazie per il coraggio di fare qualcosa di inedito e di culturale e di farlo adesso durante la pandemia. Non fermatevi e uscite ancora più fuori, per tornare dentro”.

Ora le parole di Cesare Pietroiusti, Presidente Azienda Speciale Palaexpo, che ha seguito lo sviluppo e la crescita dell’idea Museo delle Periferie fin dal 2018: “è molto importante per noi che un’azienda come la nostra che programma molti spazi importanti al centro della città si promuova anche per un’iniziativa lontana dal centro. La dialettica centro-periferia è legata all’idea centro-lontananza: la periferia è vista come lontana. Ma essa non è ciò che allontana ma ciò che guarda da diversi punti di vista della vita della città. Tante nuove angolazioni e osservazioni: lo sguardo periferico ci offre tante prospettive”.

Secondo Giorgio De Finis, Direttore del Museo delle Periferie: “le periferie sono luoghi di innovazione: il RIF sarà il primo museo di Roma Capitale oltre il GRA, un presidio per il Municipio VI e un luogo che riflette sul loro significato. Non a caso “RIF” è il centro della parola “periferia”. Ci piacerebbe una città inclusiva che tenesse conto dei territori. Un altro aspetto è la parte artistica, poiché il RIF si propone di essere un museo di arte contemporanea, e di creare connessioni tra luoghi di città che non si parlano, mostrare la libertà dell’arte che cancella la lavagna e ridisegna il mondo. Il museo si propone e si presenta con questo Festival: una grande festa con 99 ore di streaming dal Teatro di Tor Bella Monaca, e tanti pezzi di città che avranno a loro volta tante programmazioni. Il progetto è su scala urbana e non solo. È un evento fisico e digitale. Quello che sembra essere un limite, trasmettere online, è diventata una grande opportunità. Abbiamo abbattuto i confini e le distanze”.

Ad intervenire c’è anche Roberto Romanella, Presidente del Municipio VI: “è stato un percorso a ostacoli ma ci siamo. Per il bambino che nasce a San Basilio, parlare di periferie è riduttivo: potremmo parlare di città esterne. Il percorso è basato sulla cultura e sul sostenere i bisogni primari del Municipio. Il Municipio VI è multietnico, ed è necessario uno spazio dove queste diverse culture si parlino e si incontrino. E questi giorni di totale immersione nella cultura per me, che vengo da quella periferia, mi sembrano quasi un sogno, e una soddisfazione enorme. Partecipate: le città esterne, le periferie, devono tornare al centro, e potersi sviluppare grazie alla cultura”.

Alessandro Marco Gisonda, Vicepresidente del Municipio VI e Assessore alle Politiche della scuola, sport, cultura, politiche giovanili, turismo e beni archeologici rivela: “nel senso comune, la periferia è un marchio che vede questi luoghi più lontani di quanto lo siano davvero, e le cose che avvengono qui vengono percepite come lontanissime. Non c’è solo il RIF, ma una presentazione e connessione di culture per vivere la città. Sviluppando il progetto insieme alla creatività, si costruiscono rapporti ben più validi, ed è importante per questo creare laboratori. La passione può salvare la vita, ci fa dimenticare la nostra condizione sociale. Qui spesso si sente un senso di solitudine e abbandono. Questo progetto farà sentire meno soli i residenti e più vicina l’amministrazione. Sono convinto che il futuro della città si giochi qui per la trasformazione urbana e culturale: le periferie sono principalmente abitate da giovani, dunque stiamo costruendo il futuro. Se non capiamo come interpretare questa trasformazione necessaria, questi giovani saranno delusi e arrabbiati e non so che società potremmo avere”.

Il programma del Festival delle Periferie è consultabile sul sito https://iperfestival.it/, e gli eventi saranno fruibili in modo gratuito anche online.


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