Con l’iniziativa “Municipio Pulito, Differenziamoci!La giornata ecologica delle Associazioni”, domenica 11 maggio 2008, l’associazione "Cult - III Municipio" propone una giornata all'insegna dell' ecologia. Il punto d’incontro per coloro che…
La chimica non sporca…pulisce!
La chimica ci circonda sempre di più, ma pensare che qualcosa di chimico sia solamente un fattore negativo, e correlabile allo “sporco”, beh, dovrebbe uscire (se presente) dai nostri pensieri. Tutt’altro!
La parola chimica è sinonimo di pulizia!
Ogni giorno laviamo i nostri capelli utilizzando lo shampoo, ci laviamo le mani servendoci di un detergente profumato, puliamo i piatti del pranzo della domenica, rimuoviamo le macchie sulle magliette dei nostri figli, facciamo brillare i pavimenti… con la chimica o più specificamente con il sapone. Tuttavia, dire sapone è molto generico. Chiunque di noi usa un detersivo per i piatti, diverso da quello che usa per lavarsi i capelli, beh certo… ma perché?
Innanzitutto occorre chiarire cosa sia e come agisca un sapone in generale.
Si immagini una “particella” di sapone, descrivibile da un palloncino con attaccato un filo. Si immagini ora che tanti di questi palloncini si organizzino in una struttura 3D, una sfera: all’esterno ci sono tutti i palloncini, mentre all’interno ci sono tutti i fili. Tutte i palloncini collaborano affinché lo sporco sia rimosso. In che modo? Ovviamente in quello più pulito che ci sia! (Che domande!)
Immaginate che tutte questa particelle di sapone, organizzate in modo ordinato a formare questa sfera 3D, detta micella, riescano a intrappolare tutto lo sporco all’interno di questa sfera. Il gioco è fatto.
Il sapone ha la proprietà di essere allo stesso tempo, amico e nemico dell’acqua. Questo doppio gioco gli consente di svolgere la sua importante azione pulente.
Il palloncino, detto testa idrofila, è amico dell’acqua e consente al sapone di sciogliersi in acqua. Il filo, detto coda idrofobica, invece non ama l’acqua, non vuole il suo contatto, ed infatti si rinchiude all’interno della sfera 3D.
Lo sporco, nemmeno lui gradisce l’acqua, e di questo ce ne rendiamo conto perché spesso le nostre mani non tornano pulite utilizzando solamente acqua. Pensiamo ora alla semplice pulizia delle mani.
Dopo aver “mangiato” tutto lo sporco, che rimane addosso ai fili, il sapone viene “sciacquato via” sfruttando il fatto che la parte esterna di questa sfera 3D ama stare in contatto con l’acqua.
Con questa semplice procedura (chimica) è garantita la pulizia.
Ovviamente, ognuno di noi sa che gli sporchi non sono tutti uguali. Per questo motivo si utilizzano dei saponi con “teste” e “code” specifiche per lo specifico tipo di sporco o per la specifica superficie.
In altri casi, è possibile utilizzare dei mix di diversi saponi, sempre a seconda dell’esigenza. E pensare che il sapone, per intenderci la saponetta con cui ci laviamo le mani, si può ottenere utilizzando l’olio di oliva che si trova in cucina (in realtà come si faceva una volta).
Una semplice ricetta prevede solamente l’utilizzo di grassi vegetali o animali (olio, burro, etc etc), acqua e soda caustica (ATTENZIONE!!!).
Di seguito un video tutorial pubblicato su youtube, che spiega, passo passo, come chiunque possa ottenere un sapone a casa propria.