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La Festa del Corpus Domini a Tor Tre Teste

Grande partecipazione del quartiere alla processione da Dio Padre Misericordioso a San Tommaso d'Aquino
Grande adesione del quartiere Tor Tre Teste alla processione del Corpus Domini da Dio Padre Misericordioso a San Tommaso d’Aquino in piena adesione della festa si è dimostrata la coesione del quartiere, grazie al lavoro straordinario che i due parroci stanno facendo, tenendo unita una comunità, costruendo ponti e non muri. Alla processione ha preso parte anche il presidente del Consiglio del V Municipio David Di Cosmo.

Perché si festeggia il Corpus Domini?

Urbano IV e il miracolo eucaristico di Bolsena – L’estensione della solennità a tutta la Chiesa va fatta risalire a papa Urbano IV, con la bolla Transiturus dell’11 agosto 1264. È dell’anno precedente invece il miracolo eucaristico di Bolsena, nel Viterbese. Qui un sacerdote boemo, in pellegrinaggio verso Roma, mentre celebrava Messa, allo spezzare l’Ostia consacrata, fu attraversato dal dubbio della presenza reale di Cristo nell’Ostia. In risposta alle sue perplessità, dall’Ostia fuoruscirono allora alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino (conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre dell’altare ancora oggi custodite nella basilica di Santa Cristina. Nell’estendere la solennità a tutta la Chiesa cattolica, Urbano IV scelse come collocazione il giovedì successivo alla prima domenica dopo Pentecoste (60 giorni dopo Pasqua).
L’inno scritto da san Tommaso d’Aquino – Papa Urbano IV incaricò il teologo domenicano Tommaso d’Aquino di comporre l’officio della solennità e della Messa del Corpus et Sanguis Domini. In quel tempo, era il 1264, san Tommaso risiedeva, come il Pontefice, sull’etrusca città rupestre di Orvieto nel convento di San Domenico (che, tra l’altro, fu il primo ad essere dedicato al santo iberico). Il Doctor Angelicus insegnava teologia nello studium (l’università dell’epoca) orvietano e ancora oggi presso San Domenico si conserva ancora la cattedra dell’Aquinate e il Crocifisso ligneo che gli parlò. Tradizione vuole infatti che proprio per la profondità e completezza teologica dell’officio composto per il Corpus Domini, Gesù – attraverso quel Crocifisso – abbia detto al suo prediletto teologo: “Bene scripsisti de me, Thoma”. L’inno principale del Corpus Domini, cantato nella processione e nei Vespri, è il “Pange lingua” scritto e pensato appunto da Tommaso d’Aquino.

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