La periferia in fiamme nell’indifferenza generale
Inascoltati gli appelli di cittadini, associazioni e comitati per un intervento risolutore affinché siano salvati da un avvelenamento da fumi dei roghi tossici della Barbuta, Salone e SalviatiOrmai gli appelli di cittadini, associazioni e comitati che invocano un intervento risolutore affinché siano salvati da un avvelenamento da fumi provenienti dai roghi tossici della Barbuta, Salone e Salviati non si contano più, ma tutti inesorabilmente sembrano cadere nel vuoto.
Il solo Comitato di Quartiere di Tor Sapienza negli ultimi dieci anni ne avrà fatti a centinaia documentati con migliaia tra foto e filmati e denunce fatte in tutte le trasmissioni televisive dedicate ai roghi tossici e all’avvelenamento collettivo di una popolazione inerme.
L’ultimo comunicato del CdQ di Tor Sapienza a firma del suo presidente Roberto Torre e dei membri del direttivo Rio e Guirgioli è eloquente e in esso traspare una sorta di rassegnazione mista a ad una rabbia popolare che ormai potrebbe sfociare in proteste anche incontrollabili e di cui le Istituzioni tutte ne avrebbero la responsabilità morale.
Questo è il testo del Comitato inviato a tutti gli eletti in Campidoglio e al Municipio Roma V il 18 luglio 2016, ore 21,0: “Dall’interno del campo e senza vergogna partono grandi fiamme e fumo nero, la puzza è indescrivibile, oramai siamo tornati al livello di almeno tre al giorno, prima e dopo i pasti, peccato che non sia una medicina, ma un avvelenamento costante. Dove sono le Forze dell’Ordine, dove sono i Servizi Sociali, dove sono i Politici, qui oramai è una vero letamaio, fumi, spazzatura, erbacce (…)”.
E queste sono le foto che il presidente ha allegato. Questa degli incendi e dei fumi tossici – dicono i cittadini di Tor Sapienza – nel programma delle nuove consigliature deve essere la priorità delle priorità: qui si parla della Salute e della Vita delle persone!
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