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La qualità delle fonti

Quante volte, negli studi tecnici, economici, umanisti, ed anche politici, ho raccomandato ai miei figli, ai miei collaboratori e amici che la cosa più impegnativa negli approfondimenti, nella ricerca, nelle pubblicazioni, è la scoperta attenta delle fonti, quelle di qualità, più fondate e più fertili di riflessioni utili allo sviluppo delle scienze e dei sistemi economici e politici…
Saper scegliere chi ha già “arato” i terreni dell’essere (Alda Merini diceva qualcosa del genere) in modo profondo, chi ha sperimentato e dedotto concetti stupendi, perché fondati su ipotesi iniziali ferree ed inattaccabili, è il segreto del ben pensare e vivere.
Veniamo alla realtà. Uno Stato Civile deve coltivare le qualità delle fonti, deve renderle accessibili a tutti, deve esaltare il loro valore profondo per migliorare il livello della cultura e quindi del bene comune.
Tutti i Servizi “Pubblici”, quindi, hanno il dovere sacrosanto di migliorare la qualità dei pensieri dei cittadini, il loro discernimento, facilitando il più possibile la strada verso il ben essere ed il ben comportarsi.
La sera mi metto ogni tanto a vedere la TV, lo devo fare, se no rischio di non avere argomenti nelle sale di attesa dei medici.
La RAI, televisione che riceve il nostro canone, spesso non fa questo servizio pubblico di qualità, non capisce minimamente cosa vuol dire informare correttamente, parlare con cognizione di causa di vicende politiche, letterarie, storiche. È piena di “zone Cesarini” che suscitano tanto più entusiasmo quanto più gli ascoltatori non hanno alcun altro interesse.
Ma se avete amato Leonardo, quel grande genio della nostra storia, ma se siete coscienti che la cosa più bella dell’essere italiano è saper leggere la Commedia nella sua lingua originale… come si può rimanere impassibili di fronte alle falsità storiche sul Da Vinci televisivo e agli spettacoli di varietà sull’Alighieri?
Ma si obietterà che la fiction è finzione: volete però dire che state utilizzando una parte della storia mischiata a cattive invenzioni, solo per l’audience?
I signori Titolari delle Società di produzione delle fictions mistificanti, i professori di storia che sfornano 10 libri all’anno e sono sempre sotto multiplo contratto Rai, i titolari delle milionarie fatturazioni che offendono l’Antitrust, devono smetterla di mistificare i valori profondi da additare agli utenti, degni cittadini che non devono essere imbrogliati.
Se no, si lascia la TV pubblica e si va a vomitare dalla D’Urso e all’Isola dei Famosi…
Va be’. Buona serata.
Vado a leggermi Consolo e mi rifaccio.

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