

Si interrompe la lunghissima serie di risultati positivi
La Roma perde con qualche rimpianto a Bergamo contro l’Atalanta, per 2-1, giocando una buona partita e interrompe così la sua serie positiva, vedendo il sogno Champions allontanarsi.
Ranieri schiera una squadra coraggiosa con un 3-4-2-1 con Svilar in porta, Celik Mancini, Ndika in difesa, Rensch Cristante Koné e Angelino a centrocampo, Soulé e Shomurodov in appoggio a Dovbyk.
La Roma inizia anche bene sulla destra con un Soulé sembra ispirato ma l’Atalanta risponde sempre bene in ripartenza. I bergamaschi hanno una prima occasione con De Kateleare ma Cristante risponde con un gran tiro impegnando il portiere avversario.
La squadra di casa comincia a far vedere la maggiore qualità tecniche e soprattutto fisica e prende in mano la partita con delle ripartenze micidiali proprio sulla destra della Roma, dove Zappacosta e il redivivo Lookman fanno il bello e cattivo tempo marcati malissimo da Rensch e Celik.
Al 9′ proprio da quella parte nasce il gol del vantaggio atalantino. De Kateleare appoggia all’indiavolato Lookman che fa una finta dove Rensch abbocca come un bambino lasciando la porta spalancata, gran tiro e Svilar battuto.
A questo punto le azioni neroazzurre si susseguono, in un paio di occasioni la Roma rischia di subire il raddoppio e solo l’imprecisione avversaria e la solita parata di Svilar lo evita.
Mancini, malgrado la richiesta del cambio per infortunio, rimane in campo e tiene con le buone e le cattive Retegui. Quando il gol del raddoppio sembra maturo arriva il pareggio della Roma. Al minuto 32, punizione dalla trequarti di Soulé, l’unica decente di tutta la partita, palla in area dove svetta di testa Cristante che con la nuca la mette dentro: 1-1.
L’Atalanta sembra accusare il colpo ma la Roma non riesce ad approfittarne soprattutto nel finale del primo tempo, prima con un tiro di Rensch ribattuto e poi con una occasione clamorosa di Koné che dopo una sgroppata di Shomurodov è solo in area ma sbaglia il controllo che poteva dare il vantaggio.
Nel secondo tempo l’Atalanta comanda sempre il gioco ma la Roma, malgrado un anonimo Dovbyk , prova a colpire in contropiede ed ha una occasione con Shomorodov.
Al 65′ arriva un episodio che poteva cambiare la partita. Sgroppata in mezzo al campo di Koné che entra in area e nel contrasto con Pasalic e va giù. L’arbitro fischia il rigore ma il VAR lo richiama e viene annullato.
Il giocatore sembra essere toccato ma sulla coscia e in maniera lieve e forse la decisione è giusta, va solo capito quando il VAR può o deve intervenire e quando no. La partita è sempre bella e vibrante, la Roma sembra sempre più stanca e l’ Atalanta con un paio di cambi cerca di cambiare l’inerzia dell’incontro e si fa più pressante.
Ranieri fa entrare Pisilli per Rensch, forse il peggiore per i giallorossi, e lo posizione sulla fascia, ma mentre si cerca di capire come sistemarsi parte il solito Lookman che la mette in mezzo, sponda del neo entrato Samardzic per l’altro neo entrato Soulemana – 120 minuti in tutto l’anno giocati, la storia della Roma non si smentisce mai – che indovina un tiro al volo imparabile: 2-1.
Ranieri fa tre sostituzioni escono Shomorodov Dovbyk e Koné per Baldanzi, El Shaarawy, e Saelemakers con una Roma che si affida ai brevilinei negli ultimi minuti per pareggiare, ma purtroppo tranne un paio di calci d’angolo non si riesce a fare granché e al 95′ arriva il triplice fischio.
Tanta amarezza per questa sconfitta che arriva però dopo una striscia positiva miracolosa. Perdere contro l’Atalanta in casa loro ci può stare ma per la situazione creata all’inizio dell’anno ora purtroppo ogni passo falso rischia di vanificare questa grande rimonta.
Forse qualche cambio è arrivato in ritardo e non si capisce l’ostracismo per Paredes, che non gioca più, e Saelemakers, che gioca pochissimo, e stasera la situazione al momento dell’entrata di Pisilli non è stata delle migliori.
Ma non si può certo criticare un allenatore che dalla zona retrocessione ti ha portato a giocarti la qualificazione in Champions. Ricordiamoci poi che la Roma sta giocando senza il suo migliore giocatore Dybala che stasera sarebbe servito come il pane. Comunque, nulla ancora è perduto. Mancano due partite: Milan in casa e ultima a Torino contro i granata.
Con 6 punti la Conference League sarebbe sicura ma anche le altre contendenti avranno partite difficili e tutto può ancora accadere, la squadra ci deve ancora credere perché anche stasera malgrado la differenza fisica e tecnica (il confronto oggi tra i due attacchi è impietoso) la Roma è andata vicinissima ad andare in vantaggio e a vincerla.
Insomma, sconfitta che brucia anche per come è arrivata ma tutto può ancora accadere.
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