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La storia di Montesacro. Dalla Preistoria ai giorni nostri di Sara Fabrizi

Il 1° marzo 2019 alle ore 19 presso Arte Sempione al civico 8 dell'omonimo corso, si terrà la presentazione del libro

Il 1° marzo 2019 alle ore 19 presso Arte Sempione al civico 8 dell’omonimo corso, si terrà la presentazione del libro La storia di Montesacro. Dalla Preistoria ai giorni nostri.

Interverranno la storica dell’Arte Martina Gatti, Alberto Raffaelli, professore e membro dell’Associazione Cittadini, Artigiani e Commercianti, la curatrice del volume Sara Fabrizi e l’editore Luigi Carletti di Typimedia,

Nel libro dieci capitoli pieni di storie e retroscena, di aneddoti e personaggi, nei luoghi in cui furono ambientati film famosi come “Un americano a Roma” interpretato da Alberto Sordi e “Ladri di Biciclette” di De Sica. Montesacro, come avamposto fondamentale per la Resistenza.

“La storia di Montesacro” è stato pensato come una passeggiata fra piazze, vie e monumenti in cui alle pagine di narrazione si affiancano foto in bianco e nero dei luoghi così come appaiono oggi.

È un libro che racconta il particolare quadrante, dalla preistoria ai giorni nostri, attraversando tutte le epoche, i personaggi e soprattutto le vicende che hanno visto protagonisti la Via Nomentana ed il fiume Aniene. Un percorso che ha vissuto la radicale trasformazione delle antiche campagne in ciò che vediamo oggi.

Il riferimento all’Uomo di Sacco Pastore, il più antico Neanderthal d’Europa. La storia di un territorio che attraverso i secoli si tramanda, partendo prorpio dal particolare nome ovvero quel Mons Sacer, la collina sacra dove gli aruspici compivano riti magici.

In questo ambito si trovavano anche le ville di Marziale, Seneca ed Ovidio. Luoghi particolari in cui sono transitati papi, re, gerarchi fascisti e, soprattutto, i grandi architetti che hanno lasciato la propria impronta, visibile ancora oggi.

All’interno del libro troviamo anche utili indici dei luoghi, dei personaggi e delle date. Ciò, al fine di permettere al lettore di muoversi facilmente tra una pagina e l’altra ma, soprattutto, tra una storia e l’altra, cavalcando i luoghi e la propria memoria. (Giuseppe Tronca Antonucci)


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