L’ex Cinema delle Terrazze a Monteverde
Una cartolina riportata dal sito Roma Sparita e datata anni ’50 reca il titolo “Piazza San Giovanni di Dio”. Qui si vede appena sul lato sinistro, un’insegna in corsivo e di colore bianco, sovrastante una tettoia sporgente da un edificio di due piani. È l’insegna del Cinema Delle Terrazze, il cui ingresso prima era appunto sulla piazza fino a quando nel 1953 non fu realizzata la Circonvallazione Gianicolense per collegare Viale Trastevere al quartiere, per poi proseguire fino a Via del Casaletto nel 1972.
Dal momento che nel sito Roma Sparita compaiono commenti di nostalgici monteverdini che ricordano di aver visto film fino al 1975, per esempio “Qualcuno volò sul nido del cuculo” e che nella rubrica “Schermi e ribalte” del quotidiano l’Unità del 7 agosto 1976 il teatro non compare più nell’elenco delle arene disponibili, si può dedurre che il cinema terminò la sua attività in quegli anni. Dev’essere però tenuto conto anche di due fonti per avere un quadro cronologico della diversa proprietà e destinazione d’uso che i locali del cinema Delle Terrazze subirono nel corso degli anni. Una, proveniente dal sito web di Wikipedia, attesta che dal 1966 “la catena [Standa] si sviluppa acquisendo vecchi locali e teatri nei centri delle principali città italiane per convertirli in magazzini”; l’altra, proveniente dal volume 27 di Giustizia Civile, conferma che la società Magazzini Standa Spa acquisisce “l’immobile sito in Roma nell’area di Via Ghislieri, Circonvallazione Gianicolense, Via Vidaschi, per uso di magazzini, negozi e uffici”. A memoria d’uomo, sappiamo poi che alla fine degli ’80 l’edificio del cinema fu adibito prima ad Autosalone per la casa automobilistica della Ford, e poi a negozio di casalinghi, che ebbe breve durata. Oggi la struttura è stata definitivamente demolita per far spazio ad una palazzina residenziale di sei piani, di cui quattro con balconi, e i cui lavori sono in via di ultimazione.
Il cinema è citato anche nella letteratura: in un’opera del 1999 di Giordano Meacci; in una guida del 2011 (“Rome: Continuing encounters between past and present” di D.S. e L Caldwell) in cui il cinema è menzionato come Teatro Delle Terrazze; ma principalmente, nel II capitolo del romanzo pasoliniano “Ragazzi di vita” (1955), quando lo scrittore bolognese descrive “I due se ne andarono in un’osteriuccia proprio sul gran piazzale del mercato e del capolinea del tram, poco oltre il Delle Terrazze”.
Il teatro delle terrazze ospitava il venerdì gli spettacoli di varietà, alcuni di essi con la partecipazione di Claudio Villa, nome d’arte di Claudio Pica che acquistò, successivamente alla sua storica residenza trasteverina, un appartamento nel quartiere monteverdino in Via Folco Portinari.
In funzione di sala cinematografica estiva, il “Delle Terrazze” era un’arena “con il tetto che si apriva tra il primo e il secondo tempo” e proiettava film di seconda visione come gli altri due cinema di quartiere oggi scomparsi: il cinema Felix ed il cinema Ariel.
Un’autorevole testimonianza proviene anche dalla biografia di Miranda Martino, che ricorda che nel 1955 al cinema Delle Terrazze davano “Duello al sole”, ma non poté vederlo perché la madre e la sorella la cercarono dentro la sala per comunicarle di aver vinto il Concorso della Rai Voci nuove per Sanremo.
Il teatro-cinema-arena Delle Terrazze aveva un caratteristico ornamento architettonico: tre piccole finestre circolari in serie, lungo il piano superiore della struttura e solo sui fianchi dell’edificio. La sua costruzione potrebbe risalire alla fine degli anni ’30 poiché Via Ghislieri è stata istituita nel 1931. Si ignora il nome dell’architetto o dell’ingegnere che lo costruì, ma fin dagli anni ’30 le più famose firme che realizzarono edifici atti ad ospitare sale per spettacoli furono Marcello Piacentini, per il cinema Barberini e Innocenzo Sabbatini per il Palladium. Lo stile delle tre finestre circolari potrebbe essere, a mio avviso, un indizio che richiama il Sabbatini, soprattutto confrontando il Cinema Delle Terrazze con il complesso costruito dall’architetto marchigiano su Viale dei Quattro Venti angolo Via Algardi, per conto dell’IACP del 1928-32.
Purtroppo l’assenza di materiale o fonti esaustive su questo edificio circondano di mistero il Cinema Delle Terrazze che vive solo nelle memorie dei testimoni monteverdini; ma la totale demolizione della struttura ha privato definitivamente il quartiere di una indispensabile sala cinematografica.
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Nel libro del 2013 “Da Monteverde al mare” da pag. 88 si parla di Piazza San Giovanni di Dio ed alcune foto rivivono il ricordo de “le casermette” così come Pier Paolo Pasolini le descrive nel suo romanzo “Ragazzi di Vita”. Una foto del 1955 mostra, ad angolo, un primo rifacimento del Cinema Teatro de Le Terrazze, mentre in un’altra foto del 2012 si distingue l’insegna della Concessionaria Ford. Nella foto a pag. 96 si distingue il richiamo architettonico dell’epoca mussoliniana delle finestre circolari e qui ben 12 per lato in file parallele. A pag. 228 del libro “Da Monteverde al mare” si descrivono le sale cinematografiche di Monteverde con il cinema teatro de Le Terrazze dove, oltre a Claudio Pica, prima di lui, si esibirono nel varietà sia Anna Magnani sia Totò. Monteverde avrebbe bisogno di un prestigioso Cinema o meglio, di un Centro della Cultura di Monteverde, con incluso un cinema, un teatro, una sala convegni, una biblioteca storica di Monteverde. Si ricordi che qui a Monteverde Bernardo, Giuseppe e Attilio Bertolucci con Pier Paolo Pasolini, i fratelli Taviani, Nanni Moretti, Giorgio Caproni, Gianni Rodari e tanti altri sono stati di casa. Oggi, si assiste alla costruzione di un parcheggio multipiano in Via di Donna Olimpia dopo la distruzione del Casale costruito dal Busiri Vici accanto ad una Villa Romana di fronte alle più antiche sepolture ebraico-palestinesi. La vergogna di un quartiere che non reagisce allo strapotere politico ed amministrativo segna l’onta di Monteverde.
Giuseppe Lorin – autore di TRANSTIBERIM, Trastevere, il mondo dell’oltretomba.
Ho abitato a via Paola Falconieri dal 1956 al 1972 e,quindi,ho frequentato le sale cinematografiche del quartiere;soprattutto il “Delle Terrazze” e l'”Ariel”, Forse la memoria mi gioca cattivi scherzi,ma mi sembra di ricordare che fosse l'”Ariel” ad avere il tetto che si apriva facendo uscire nuvole di fumo di “Nazionali”, “Alfa” e “Stop”.
Saluti a tutti.
Michele DELLINO
L’Ariel aveva il tetto apribile, del Delle Terrazze non ricordo bene. Raffaele
ho vissuto quell’epoca e ricordo bene che il cinema delle terrazze aveva il tetto apribile e ricordo ancora tante altre cose vissute dal 1940 al 1965. ho edito anche un opuscolo in proposito: In tram a Monteverde nuovo,
un saluto a tutti
Vittorio
Grazie per le vostre preziosissime informazioni che aggiungono materiale utile alla storia del Cinema delle Terrazze che, come ribadisco, continua ad essere lacunosa soprattutto adesso che l’edificio è una struttura non più esistente.
Io ho abitato a via Folco Portinari 9, sopra una trattoria, dal ’61 al ’65. Ricordo bene che il tetto apribile, per me un grossa novità, l’aveva l’Ariel.
esatto.
Vorrei anche ricordare che all’altezza della Stazione di Trastevere, adiacente alla Chiesa Parrocchiale dei SS.Francesco e Caterina Patroni d’Italia, c’era l’Arena Lucciola.
Grazie per la sua preziosa testimonianza poiché non sono di facile reperibilità informazioni come queste.
Parlo degli anni ’50. Sono nato in un villino, dei miei nonni, di via Emilio Lami nel 1947. In effetti il Delle Terrazze aveva un’ arena, non un tetto apribile che era nel più recente cinema Ariel in via di Monteverde. Altra arena era Felix di fronte ai giardini di Villa Baldini ( Scuola Oberdan), su uno spazio di proprietà del villino dei Felicità. Confinava con l’unico con l’ unico Albergo esistente a Monteverde.
In effetti il cinema Delle Terrazze (nel quale il venerdì si svolgeva il varietà) aveva una piccola arena, con ingresso all’inizio di via Lorenzo Vidaschi, vicino al negozio di calzature (ricordo Orlandi).
L’Ariel, come già indicato, aveva il tetto apribile al pari del Garden (v.le Trastevere).
Le casermette in piazza S. Giovanni di Dio furono abbattute in occasione della costruzione della c.d. via Olimpica che doveva collegare i due quartieri interessati dalle Olimpiadi del 1960 (Eur e Foro Italico).
Amedeo (1949, ab. via E. Jenner)
Innanzitutto saluto Michele Dellino, se nato anche lui nel ’53 credo fosse mio compagno di classe alla G.Franceschi; sì, il tetto apribile lo avevano Garden e Ariel, Delle Terrazze non mi sembra. Puntuali ed esatti i ricordi di Amedeo Popoli 49, le casermette furono eliminate in occasione delke Olimpiadi ’60, quando fu sdoppiata la linea aerea del filobus 44 dalla Piazza e prolungata fino al Forlanini.
A Sandro Traversi, più grande di noi, faccio notare che a ricordo dell’arena Felix resiste tuttora la ex pensilina d’ingresso accanto all’attuale chiosco-edicola. L’osteriuccia citata da Pasolini potrebbe essere stata quella a 4 porte all’inizio di via Oberdan scendendo verso la stradina privata
Salve,
no non sono del ’53,ma del ’48.
Si è’vero il cinema delle terrazze d’estate si trasformava in arena ,ma non aveva il tetto apribile lo so per certo, perché mio padre Sergio era l’operatore alle macchine ed io ho passato la mia infanzia dentro quel cinema.Che ricordi bellissimi , Ora c’è una grande farmacia.
Mi chiamo Gianfranco e sono un amico monteverdino fin dalla nascita e ricordo benissimo il cinema Ariel col tetto che si spalancava e lo ricordo perchè ci ho visto,tra gli altri, il film di Renato Zero “Ciao Ni'” e lo ricordo con grande simpatia oltre a qualcos’altro di manga giapponese che alla fine degli anni 70 mi appassionava quando frequentavo le scuole elementari in zona viale di villa Pamphili. Ricordo che in seguito quel cinema è scomparso come tanti altri cinema di zona monteverde vecchio che frequentavo con le mie sorelle, come il cinema Donna Olimpia di via Abate Ugone o il cinema Vascello.Grazie per l’opportunità!!!
Buon giorno signor Gianfranco
La ringrazio moltissimo per la sua testimonianza preziosa poiché non sono di facile reperibilità informazioni come queste. Essa aggiunge materiale utile alla storia dei cinema, ahimè scomparsi, di Monteverde. Una storia che continua ad essere lacunosa soprattutto adesso che gli edifici sono stati o demoliti o riadattati a nuove esigenze abitative o commerciali. In relazione al cinema di Donna Olimpia forse sarebbe giusto parlare di sala parrocchiale sia per la presenza del palco teatrale sia per l’applicazione del pannello di proiezione nel fondale del teatro stesso. Non è poi così rilevante la differenza, se non dal punto di vista storico. In relazione al Vascello, è consuetudine ritenerlo più antico del Cinema delle Terrazze, ma storicamente non è così. Basti vedere le delibere comunali. Comunque, la ringrazio davvero per la sua testimonianza.
Un cordiale saluto
Buongiorno sì certamente il Cinema ARIEL aveva il tetto apribile,io abitavo proprio davanti al civico 19 di via di Monteverde,fino al 1968 ho abitato là,poi andammo alla Ex purfina costruita nuova, ogni giorno stavo al cinema entravo gratis perché mi conoscevano sia Michele che strappava i biglietti aveva dei baffetti sia tutti,ondate di fumo nell’ intervallo fuoriuscivano