

La decisione di alcuni docenti del Liceo Giulio Cesare di far leggere agli alunni alcuni tratti del romanzo “Sei come sei” di Melania Mazzucco, che ha come protagonista una ragazzina di 11 anni con due papà, non è piaciuta a studenti, genitori e movimenti di estrema destra che hanno messo in atto una vera e propria protesta con tanto di manifestazione. Su uno striscione da loro esposto si leggeva: «Maschi selvatici, non checche isteriche».
La decisione di far leggere il romanzo, presa in attuazione del documento dell’Ufficio Nazionale antidiscriminazione razziale, che va sotto il nome di “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, che prevede anche bibliografie sulle tematiche Glbt e sulle nuove realtà familiari, è costata ai professori anche una denuncia in Procura per “pubblicazioni di spettacoli osceni e di corruzione di minorenni”.
«Quanto accaduto al liceo Giulio Cesare costituisce un inaccettabile atto di minaccia e di censura omofoba. E testimonia di quanto ancora dobbiamo lavorare per contrastare gli stereotipi e gli atteggiamenti aggressivi che possono sfociare in episodi di violenza”. Così in una nota Alessandra Cattoi, assessora alla Scuola, Infanzia e Pari Opportunità di Roma Capitale.
L’accaduto è ancora più grave perché riguarda la scuola, il luogo per eccellenza dove si insegna il rispetto per le differenze e il valore dei diritti di tutte le persone.
Dobbiamo stigmatizzare ogni comportamento omofobo e al tempo stesso dobbiamo avere fiducia negli insegnanti che affiancano quotidianamente le ragazze e i ragazzi nel loro percorso didattico e di crescita, accompagnando la loro riflessione anche su argomenti delicati attraverso gli strumenti che ritengono più adeguati.
L’episodio di oggi avvalora ulteriormente il lavoro di sensibilizzazione e di contrasto al bullismo omofobico che stiamo portando avanti nelle scuole di Roma. Combattere le discriminazioni è parte essenziale dell’impegno dell’Amministrazione capitolina per i diritti e la democrazia».
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