Lo schiaffo di Renzi ai 56 costituzionalisti del “no” – La crisi del “gufo” Saviano – Dalla “cabina di regia” alla cella del carcere? – Incredibile Giuseppe Vegas – Suora, ma aguzzina
Fatti e misfatti di maggio 2016Lo schiaffo di Renzi ai 56 costituzionalisti del “no”
“I costituzionalisti schierati per il “no” al referendum di ottobre – ha schiaffeggiato, alla Direzione del Pd, il “premier” Renzi – sono archeologi travestiti da costituzionalisti”.
Non sarebbero illustri esperti e docenti di diritto costituzionale, cioé, ma soltanto conoscitori di antichi reperti, professori emeriti come – tanto per citare qualcuno dei 56 – Francesco Paolo Casavola, Enzo Cheli, Ugo De Siervo, Gianmaria Flick, Franco Gallo, Paolo Maddalena, Andrea Manzella, Guido Nappi Modona, Valerio Onida e Gustavo Zagrebelsky. I quali tutti – secondo il “premier” Renzi – dovrebbero gettare alle ortiche il loro “”travestimento di costituzionalisti” in giacca e cravatta per indossare maglietta e pantaloncini corti da archeologi nel deserto. Alla faccia del rispetto per le persone, del dibattito, della democrazia. Cavalcando, sempre più, la sua arroganza. Che così, a briglie d’oro sciolte, potrebbe finire per portare addirittura – il fato non voglia – il suo senno sulla luna. E chissà se ci sarebbe un Astolfo, allora, per andare a riprenderlo fin lassù e restituirglielo. Possibilmente depurato.
La crisi del “gufo” Saviano
“Sento più vicini a me i sognatori della Repubblica partenopea di qualunque sindaco, ministro o magistrato del mio tempo – ha voluto spiegare meglio la sua delusione e la sua sopraggiunta crisi esistenziale l’autore di “Gomorra, Roberto Saviano – Non mi sento di credere più in una soluzione politica e non per disinteresse, ma per troppo interesse: la democrazia ha costruito dentro di sé una equivalenza pericolosissima tra le parti che dovrebbero essere in conflitto. E continuare a fissare l’abisso del mondo criminale mi permette di comprendere come economia legale ed economia illegale abbiano lo stesso “dna”, la stessa vita, lo stesso obiettivo, ma una impercettibile differenza nei metodi pratici”.
L’addio definitivo di Roberto Saviano, dunque, ai molti suoi sogni e alle molte sue speranze. Con un sottinteso, ma forte atto di accusa anche nei confronti di Matteo Renzi. Il quale, forse, non si sarebbe atteso, da lui, una così profonda trasformazione. E il quale, forse, starà già pensando come strappare le penne a quel gufo lì. Le sue penne di scrittore.
Dalla “cabina di regìa” alla cella del carcere?
“La Guardia di finanza ha scoperto che – all’interno della famigerata “Banca Etruria” – sarebbe esistita una vera e propria “cabina di regìa”, a livello dirigenziale, da cui sarebbe partito l’ordine di vendere i cosiddetti “bond tossici” che hanno rovinato migliaia di risparmiatori”.
Ove la scoperta fosse completamente suffragata dalle carte, per gli ex dirigenti di “Banca Etruria” si metterebbe, dunque, molto molto male. Ma le carte sembrano avere parlato già chiaro perché sarebbero pronti due primi avvisi di garanzia. E gli ex dirigenti sono, naturalmente, in fibrillazione: “Uno sarà per me? Per chi sarà l’altro? Saranno, alla fine, per tutti?” Uno sarà anche per babbo Boschi? “Noi – ha ripetuto, anche recentemente, il “premier” Renzi – abbiamo piena fiducia nei giudici. Si starà a vedere se questa piena fiducia sarà stata ben riposta. Lo starà a vedere interessatamente, prima di tutti, proprio il “premier” Renzi. Così come la sua Maria Elena del babbo dirigente di “Banca Etruria”, ma anche dei “partigiani come Casa Pound”.
Incredibile Giuseppe Vegas
“I rischi delle obbligazioni di “Banca Etruria” – ha detto, intanto, il presidente della Consob, Giuseppe Vegas – erano illustrati e, dunque, percepibili. Noi, perciò, non c’entriamo con quanto accaduto”.
Tutta colpa, insomma, di quegli stolti Cacasenno di risparmiatori. Bravo Giuseppe Vegas. Uno come lui, in questo stupefacente”sistema Italia”, farà certamente sempre più carriera. Auguri. Ironici, naturalmente.
Suora, ma aguzzina
“Una suora quarantenne – originaria dell’India – è stata condannata, dal Tribunalke di Roma, a cinque anni di reclusione”.
Che cosa aveva fatto mai quella suora? Aveva fatto, invece che la pia donna, la spietata aguzzina nei confronti di due gemelli di 5 anni iscritti nell’asilo dove lei operava. Spietata aguzzina fino al punto di chiuderli molto spesso dentro una cassapanca sulla quale poi si sedeva per impedire loro di uscire. Senza un minimo, dunque, di misericordia. Fatto del quale risponderà, magari, alla Giustizia divina. Ma del quale dovrà intanto rispondere alla Giustizia terrena. A ragione, in questo caso, senza misericordia. In ossequio ai codici, ma anche per la legge del contrappasso.
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