A Lunghezzina continua la piantumazione di cartelli stradali

E sono l'unico segno di vita dell'amministrazione in questa periferia

Uno spettro si aggira per le stradine periferiche romane: la piantumazione a profusione di cartelli stradali.
Laddove imperversano cumuli di immondizia, marciapiedi squarciati dall’incuria, cumuli di polvere a coprire aiuole abbandonate, il Comune di Roma, pardon, Roma Capitale, pensa di mettere mano piantumando cartelli stradali. E la cosa si continua a manifestare in tutta la sua indecenza guardando non solo cosa Roma Capitale fa e cosa invece dovrebbe fare, ma anche all’assoluta inutilità dei cartelli provvisti di
palina che arredano marciapiedi e parcheggi.

Segnali stradali Lunghezzina1Guardiamo le foto: sembra che a Lunghezzina, metafora urbanistica che riassume la Roma delle periferie abbandonate, si stiano concentrando orde di “palificatori” comunali: quelli che sono spazi abbandonati sono stati ripetutamente battezzati come parcheggi, agli incroci dove sono presenti le strisce pedonali sono stati apposti almeno otto cartelli tra segnali di dare precedenza, indicazione delle strisce pedonali (due per parte) divieto di sosta e anche, why not, una bella indicazione di parcheggio, come se servisse ai tanti turisti (!) in cerca di un bel posto auto.

Segnali stradali LunghezzinaUn esempio su tutti: in via Castiglion Messere Marino contiamo più di dieci cartelli.
Fortunatamente ci ha pensato qualche rom a ripristinare una situazione di decoro minimo asportando de mano qualche cartello che era stato piantumato in maniera pericolante, come se alla beffa si potresse aggiungere anche il danno derivante da un cartello oltremodo pericoloso.

Camminando in via Guardiagrele notiamo un cartello – errato – di strada senza uscita: cosa mai più invera per lo meno da sette anni a questa parte.
Vediamo poi che praticamente in ogni angolo ci sono almeno due cartelli di divieto di sosta oltre alla
solita giungla pluricromatica di strisce pedonali scolorite, stop, dare precedenza, etc..

Questo scandalo era già stato evidenziato a dicembre scorso, con tanto di email presso gli uffici comunali competenti: ma nessuno ha mai posto un vero stop (è il caso di dirlo) al proliferare della giungla cartellonistica. Anzi, a marzo scorso sono apparsi nuovi cartelli che hanno reso ancora più denigrante questa la storia.

Sicuramente gli unici ad averci finora guadagnato qualcosa (!) sono i fornitori di cartelli, che leggiamo ben impressi dietro agli stessi. Tra le società più presenti leggiamo: Rufini 1927 Srl e Corsini Srl; non vogliamo pensar male, ci mancherebbe, ma una domanda ce la facciamo: possibile che gli uffici comunali non trovino modo di spendere i soldi pubblici in maniera più intelligente? Possibile che dopo otto (8) mesi dalla segnalazione del 13 dicembre 2013 nessun funzionario comunale abbia avuto il tempo e la decenza di verificare la situazione ed impedire che fossero apposti altri cartelli?

Amareggiati e sconsolati per la vicenda, i residenti chiedono al Sindaco di far quello che gli riesce meglio: si dimentichi di Lunghezza, di Lunghezzina e di tutte le periferie in generale. Ed eviti un’ulteriore mortificazione alla popolazione, ovvero deturpare il territorio anche con i cartelli evidentemente di troppo, di avanzo o semplicemente da utilizzare ad ogni costo.
Già, il costo: andando sul portale di Roma Capitale, nonostante le belle speranze di una istituzione limpida e trasparente, non ci sono i contratti di affidamento delle società che dovrebbero svolgere tale servizio. C’è solamente il bando di affidamento, datato gennaio 2013.
Se poi vi viene il lume, tempo permettendo, vi accorgerete che sul sito di Roma Mobilità vi sono anche gli affidamenti suddivisi per territorio
(Municipio): e lì vediamo che per l’anno 2013 la manutenzione della segnaletica stradale orizzontale e verticale è stata affidata alla VE.GA. Srl per un importo annuo netto di circa 19 mila euro.
L’affidamento, nemmeno a dirlo, è avvenuto per assegnazione diretta.
Lo stesso appalto nel 2012 è stato assegnato alla OLIMPIA Srl per un importo di più di 81 mila euro netti.
Ecco, in qualche riga abbiamo tolto ai solerti funzionari comunali qualsiasi alibi per dire: non sapevo, non conoscevo, lo ignoravo.
Adesso che le cose le sapete, attendiamo la rimozione dei cartelli inutili.
Che tra l’altro costano più degli alberi.


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