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Ma il colpo definitivo? – Le non virtù del presidente egiziano al-Sisi – … E tutti spararono felici e contenti – Vittorio e il partito della capra – Il secondo chissenefrega di marzo 2016
Fatti e misfatti di marzo 2016Ma il colpo definitivo?
“Il ministro delle finanze dell’autoproclamatosi Stato islamico, Haji Imam, è stato ucciso – secondo notizie del Pentagono – in un “raid” Usa”.
Si tratta – sempre secondo il Pentagono – di un duro colpo inferto all’autoproclamatosi Stato islamico. Ed è vero, se si considera che Haji Imam era fornito di una notevole capacità di arruolare e pagare le reclute terroriste. Solo che, per dare il colpo definitivo all’autoproclamatosi Stato islamico, dovrebbero essere ora eliminati quanti, più o meno palesemente, gli forniscono non solo denaro, ma anche armi. E qui, però, la questione si fa più difficile. Perché, se la guerra è guerra, gli affari sono affari. Affari anche con gli amici dei nemici.
Le non virtù del presidente egiziano al-Sisi
“L’Egitto continua a fornire – sul feroce assassinio del nostro giovane ricercatore Giulio Regeni – versioni sempre più oltraggiosamente inattendibili”.
Il presidente egiziano al-Sisi ha solennemente garantito all’Italia, più volte, che su quell’assassinio si sarebbe fatta completa chiarezza. Sta continuando, invece, a non farsi chiarezza. Il presidente egiziano al-Sisi ha, tra le tante onorificenze, quella di “Gran maestro dell’ordine delle virtù”. Ma sembrano non esserci, fra le virtù, quelle della sincerità e dell’onore. L’Italia dovrebbe cominciare a tenerne conto.
… E tutti spararono felici e contenti
“La “Nra” – potente “lobby” americana che vorrebbe almeno una pistola in ogni tasca – ha arruolato la scrittrice di racconti per l’infanzia Amelia Hamilton per “rivedere” tutte le fiabe più celebri all’insegna del “bang bang” e del “tutti spararono felici e contenti””.
Allora, magari, altro che Cappuccetto rosso mangiata dal lupo cattivo: Cappuccetto rosso che tira fuori dal suo canestrino una pistola “454 Casull”, quattro colpi e tanti saluti alla bestia. E altro che Biancaneve svegliata, dall’incantesimo della mela, con il bacio del principe azzurro: Biancaneve difesa dalla sua scorta di sette nani gardaspalle pronti a far fuoco, con i loro fucili a canna liscia, contro la strega cattiva e il frutto avvelenato. E Pollicino, magari, a ritrovare la strada di casa lasciando cadere in terra non sassolini o mollichelle di pane, ma pallottole di mitra “M1918”. C’era una volta, insomma, la romantica fiaba della nonna. Da oggi, invece, c’è un’altra infamia della potente “lobby” dei fabbricanti di armi.
Vittorio e il partito della capra
“Vittorio Sgarbi – candidandosi a sindaco di Cosenza – ha presentato il suo simbolo con due motti. Sopra: “Il partito della rivoluzione”. Sotto: “Il laboratorio della bellezza””.
Ma il meglio è, al centro, tra i due motti: la figura di quella capra che lui ha sempre utilizzato come ingiuria nei confronti dei suoi contraddittori. Da grossolana ingiuria, dunque, a nobile insegna del suo partito. Forse Vittorio Sgarbi, di questi tempi, sta bevendo troppo “Cirò” rosso.
Il secondo chissenefrega di marzo 2016
“Valeria Marini – hanno pubblicato tutte le rubriche di “gossip” – ancora sposa e presto mamma”.
Il secondo chissenefrega di marzo 2016.