Categorie: Cronaca Politica
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Mafia Capitale, Roma da “ripulire”

Renzi: "non lasceremo Roma ai ladri". E Marino rifiuta la scorta

L’ipotesi di un commissariamento di Roma Capitale sembra sempre più lontana. Lo fanno capire le parole del premier Matteo Renzi che intervenuto all’assemblea dei giovani democratici #factory 365 a Roma ha dichiarato: “non sappiamo se quello che emerge dall’inchiesta Mondo di Mezzo dipinge dei tangentari all’amatriciana o dei mafiosi, lo dirà la magistratura, ma noi non lasceremo la capitale in mano ai ladri”.

matteo-renzi_Poi annuncia “stiamo facendo pulizia al nostro interno. Non consentiremo a nessuno nel Pd di mettere in discussione ciò che siamo e quanto abbiamo fatto per l’Expo, per il Mose e le nuove regole dell’autoriciclaggio. Teniamo pulito perché Roma è troppo grande e bella per lasciarla a gentaccia là fuori”.

Renzi condanna quel sistema di corruzione emerso dalla maxi inchiesta di Pignatone, ma allo stesso tempo difende il ministro Poletti, al centro delle polemiche per una foto scattata nel corso di una cena con Buzzi e altri indagati. “Farsi un selfie – ha detto -non è come prendere una tangente. Prendere una tangente è la cosa peggiore che un politico possa fare e – conclude Renzi – con noi quelli hanno chiuso”.

marinoSulla vicenda interviene anche il commissario del pd romano Matteo Orfini. “Marino è il sindaco del Pd in cui il partito democratico ha massima fiducia, perché come dimostrano le notizie che emergono dall’inchiesta Marino e il presidente della Regione Zingaretti sono stati un argine alle infiltrazioni criminali. Le intercettazioni parlano da sole: ‘se vince Marino per noi sarà un disastro’. Noi quindi ripartiamo da lì”.

A confermare l’estraneità ai fatti del Sindaco Marino sarebbe anche il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro che avrebbe espresso preoccupazione per l’ incolumità personale del primo cittadino in quanto ostacolo ai disegni del sistema criminale e la necessità di una maggiore protezione. Ignazio Marino ha però fatto sapere di non volere la scorta. “Se non ci sono evidenze di un pericolo fisico credo di non aver bisogno della scorta. Io non mi sento in pericolo. Incontrerò nuovamente il prefetto e ne parlerò ancora con lui”.


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