Memoria dell’informazione libera: l’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
Trent'anni fa, in Somalia. Un murale per non dimenticare il loro sacrificio“Trieste ha pagato un tributo altissimo in termini di sangue. Al Tg3 sono stata collega di Ilaria Alpi: io al politico, lei agli esteri. E c’era questo vostro operatore, Miran Hrovatin, amatissimo dalla redazione. Quando sono passata a Chi l’ha visto? mi sono posta il problema di cosa fare per Ilaria e Miran. D’accordo con Luciana, la mamma di Ilaria, che credeva nell’innocenza dell’unico condannato, Hashi, mi misi a indagare. Venne fuori il nome di Jelle, personaggio chiave della vicenda, grazie anche al contributo di Chiara Cazzaniga che conosceva l’arabo come Ilaria: abbiamo lavorato quasi un anno, è stato difficilissimo ma alla fine abbiamo trovato Jelle che ha scagionato Hashi. Il mandante finale però non si sa ancora e rimane questo senso di vuoto.” (Federica Sciarelli)
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“Il 20 marzo del 1994, trent’anni anni fa, la giornalista Ilaria Alpi e il cineoperatore Miran Hrovatin furono uccisi con una raffica di kalashnikov poco lontano dall’ambasciata italiana di Mogadiscio, in Somalia. Alpi era di Roma e Hrovatin di Trieste, ed erano lì per seguire per conto del TG3 il ritiro delle truppe statunitensi dal paese, dove era in corso da anni una guerra civile. I due stavano parallelamente indagando su un presunto traffico internazionale di armi e di rifiuti tossici che, con la copertura della missione umanitaria, avrebbe coinvolto anche società italiane.”. “[…]”. (https://www.ilpost.it/2019/03/20/ilaria-alpi-miran-hrovatin-somalia/).
Il murale per Ilaria Alpi al Liceo Tito Lucrezio Caro
Ieri, per ricordare Ilaria e Miran, nell’Aula Magna del Liceo Tito Lucrezio Caro, di Roma, già intitolata ad Ilaria Alpi, il Liceo in cui la giornalista del TG3 si era diplomata nel 1980, è stato scoperto un Murale che ricorda la giornalista del TG3 ed il suo teleoperatore assassinati in Somalia.
Il murale scoperto ieri al Liceo Tito Lucrezio Caro, di Roma
Per ricordare Ilaria e Miran i ragazzi del Liceo romano hanno dedicato loro l’intero ultimo numero del loro Giornale. Io – per fare Memoria di quelle morti e perché non le si dimentichi – riporto sotto le parole che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciò nel 2019, 25° Anniversario della morte di Ilaria e Miran.
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Dichiarazione del Presidente Mattarella per il 25° anniversario dell’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
«L’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin lacera profondamente, a 25 anni di distanza, la coscienza civile del nostro Paese e suona drammatico monito del prezzo che si può pagare nel servire la causa della libertà di informazione.
In questo triste anniversario rivolgo un pensiero di solidarietà alle famiglie dei due giornalisti, insigniti della Medaglia d’oro al Merito Civile della Repubblica italiana. L’impegno dei familiari contro le reticenze e i depistaggi, dopo l’immenso dolore subito, ha meritato e merita grande rispetto e rappresenta un dovere della Repubblica.
Nel loro lavoro d’inchiesta Ilaria Alpi e Miran Hrovatin avevano trovato notizie di traffici illeciti, avevano raccolto testimonianze, stavano compiendo verifiche e riscontri che interpellavano anche il nostro Paese.
L’agguato, eseguito da un commando ancora ignoto nella matrice e nella composizione, ha spezzato due vite e trafitto la libertà di tutti.
I nomi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono accanto a quelli dei tanti che, in Italia e nel mondo, sono divenuti bersaglio di vendette, vittime di criminali ritorsioni, di crudeli esecuzioni finalizzate a reprimere la autonomia delle persone, a intimidire chi cerca notizie scomode, a imbavagliare il diritto alla verità.
Il testimone è nelle mani dei colleghi di Alpi e Hrovatin, dei giornalisti italiani, di quanti avvertono come un dovere onorare quell’impegno di coerente professionalità che, a Mogadiscio, gli assassini hanno voluto colpire. La libertà di stampa è il termometro della salute democratica di un Paese. Va coltivata e irrobustita ogni giorno e centrale è la responsabilità delle istituzioni democratiche affinché siano sempre promossi i principi della nostra Costituzione e delle dichiarazioni internazionali in argomento.
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin siano esempio per chi opera professionalmente nell’informazione, perché si sappiano mantenere autonomia e indipendenza di giudizio e dignità professionale, di fronte alle sfide costanti di poteri criminali e oscuri e a quelle inedite che provengono dai nuovi strumenti di comunicazione e connessione».
Roma, 20/03/2019 (I mandato) – (www.quirinale.it)
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