Nello spettacolo del Mondo, tra Eros e Thanatos
Valter Sambucini: Fotografare sogni e predizioni. Nuova personale dell’artista/fotografo alla Galleria Borgo Pio dall’11 al 15 novembre 2022Si potrà visitare una nuova personale dell’artista/fotografo Valter Sambucini alla Galleria Borgo Pio, nel cuore di Roma, in via degli Ombrellari 1/2/3 – dall’11 al 15 novembre 2022. Inaugurazione l’11 novembre dalle ore 17,00.
Per un breve cenno alle delle origini della Borgo Pio Art Gallery bisogna dire che è nata dalla comune passione per l’arte di quattro amici, Paolo Pardi ed Manuela Citti, due artisti con esperienza trentennale, Giovanna Canu laureata in Storia dell’arte e Tiziana d’Eufemia esperta di antiquariato e comunicazione – https://www.borgopioartgallery.com/
La loro vocazione è quella di promuovere qualsiasi tipo d’espressione d’arte che abbia concretezza e volontà di aggregazione di energie diverse, proponendosi quindi di ospitare mostre di pittura, scultura, di fotografia e complementi d’arredo, non trascurando la promozione di eventi letterari
Valter Sambucini, romano, usa la fotografia digitale come forma pittorica. Da giovanissimo è stato direttore responsabile della rivista Effeuno e consulente per l’automazione dei processi di post-produzione, di controllo della qualità e di stampa con i maggiori stabilimenti cinematografici italiani, quali: Cinecittà, Vittori, Telecolor.
Laureato in ingegneria elettronica nel 1980, ha avuto numerose esperienze lavorative nell’ambito della ricerca applicata. Negli anni ’90 è stato ricercatore all’ENEA, poi all’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) e si è occupato dalle prime applicazioni con i laser all’utilizzo di metodologie di telerilevamento. E’ autore o coautore di oltre cento pubblicazioni, tra articoli su riviste tecnico-scientifiche, contributi in Convegni nazionali ed internazionali mentre le sue foto sono state pubblicate su diverse riviste e quotidiani. Le sue ricerche fotografiche in senso antropologico sono state esposte in varie occasioni, per esempio a Lucca alla Comics & Games ed a Borgo a Mozzano in Garfagnana per la decennale Halloween Celebration. Ha partecipato con ricerche fotografiche al libro di poesie di Anna Bigoni Acqua dolce, acqua salata. Dove il Po incontra il mare (Robin 2020) ed al libro Città reali, città immaginarie di Carla Guidi (Robin 2019). Quest’ultima ricerca segnalata con un articolo nel terzo volume del saggio di Giorgio Di Genova Interventi ed erratiche esplorazioni sull’arte. La dialettica del mestiere di un critico (Gangemi editore 2021).
Oggi, in una società complessa e sempre più disarmonica, sta emergendo prepotente un desiderio di Bellezza, come rifugio dalle brutture del quotidiano, ma soprattutto come desiderio di informazione e punto di riferimento.
Cosa ci hanno insegnato questi ultimi anni, sostanzialmente di paura, sofferenza, senso di disagio, insicurezza? Forse ancora non lo sappiamo, ma sono scomparsi gli abituali riferimenti, qualsiasi essi fossero. Ricompare invece il Fantasma della Guerra in un mondo antropizzato come il nostro, dove sono aumentate esponenzialmente le infezioni pandemiche virali (zoonosi) che aggravano gli altri tragici problemi legati all’inquinamento, all’impoverimento della biodiversità sostituita dagli allevamenti intensivi e monoculture, all’impoverimento del suolo e lo scellerato sfruttamento intensivo di risorse ormai quasi esaurite. Mancava sapere dell’impressionante “Peso delle cose”.
Per tutti i nostalgici si consiglia la lettura dell’articolo di Telmo Pievani (Università di Padova) sul Corriere delle sera del 28 febbraio 2021, dal quale si può apprendere (con citazioni dall’autorevole rivista “Nature”) che la Biomassa, cioè la massa complessiva degli esseri viventi sulla terra, adesso pesa esattamente come la “massa antropogenetica” … Cioè proprio nel 2020, la somma degli oggetti costruiti dall’uomo ha eguagliato il peso di tutto il resto della vita messo insieme, mentre appena agli inizi del ‘900 le cose umane valevano appena il 3%.
Se la Bellezza sta solo nell’occhio di chi guarda, non ci salveremo. Invece è l’antica Dea che continua a guardarci, dallo spettacolo del Mondo, mentre noi la guardiamo in ogni riflesso d’acqua, chiara o scura, illuminata dal sole o dal chiarore della Luna, che rifletta la nostra impotenza, la nostra ombra, ma anche la nostra poesia … La ricerca visiva di Valter Sambucini, in un viaggio storico nella Valle dell’Aniene, risveglia un’intensa spiritualità dimenticata, fino dalla citazione della stessa Sibilla Tiburtina. Con la digitalizzazione delle immagini fotografiche raggiunge la poesia, passando attraverso i riflessi acquatici dello storico fiume e delle fontane delle Ville.
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