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“No Tav” ai domiciliari a due passi dal campeggio “No Tav” – Quell’appello di Trump al “popolo delle armi” – “Vuoi arrivare legalmente? Vade retro” – Maria Elena Boschi e Marco Travaglio – Scale e scalate

Fatti e misfatti di agosto 2016

“No Tav” ai domiciliari a due passi dal campeggio “No Tav”

“Fulvio Tapparo – uno dei più noti attivisti “No Tav” in Valsusa – arrestato e incarcerato dopo la violenta azione del 21 giugno contro il cantiere di Chiomonte e gli scontri con la polizia – è stato ora trasferito, dal giudice per le indagini preliminari di Torino Luisa Farracane, ai domiciliari”.

Prassi ormai normale, quella dei domiciliari, forse perché nelle carceri non ci sono più posti. Ma la prassi, in questo caso, è diventata un assurdo nell’assurdo. Il luogo dove il noto attivista “No Tav” dovrà infatti scontare i domiciliari è una baracca, considerata sua dimora abituale e legittima, ma proprio a due passi dallo storico campeggio-presidio “No Tav” di Venaus. Il pericoloso “No Tav” Fulvio Tapparo insomma, fatto uscire di galera e addirittura riportato, con decisione di un giudice, accanto ai suoi compagni di violenza. Molto simile, dunque, ad un’assoluzione mascherata. Ma zitti tutti: le decisioni dei giudici, anche quelle così, non si devono commentare.

donald-trumpQuell’appello di Trump al “popolo delle armi”

“Il popolo del “Secondo emendamento” – l’ “ultima”, in ordine di tempo, del candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump – potrebbe fermare Hillary Clinton”.

Ma quale sarebbe il popolo del “Secondo emendamento” della Costituzione Usa? Quello al quale viene sancito come legittimo l’uso delle armi e, cioé, tutti i cittadini statunitensi.Che cosa ha voluto dire, allora, Donald Trump? Che, se tutti i “fans delle armi” votassero per lui, si fermerebbe la corsa verso la Casa Bianca di quella Hillary Clinton la quale vorrebbe rivedere, in qualche modo, il controverso “Secondo emendamento”? Oppure che uno o più “fans delle armi” potrebbero pensarci loro più sbrigativamente? Il candidato repubblicano Donald Trump – come noto – è un tipo molto “un po’ così”. Capace, alle volte, un po’ di tutto. Anche di non capire che cosa gli farebbe perdere preziosi voti.

“Vuoi arrivare legalmente? Vade retro”

“Undici religiosi cattolici dello Sri Lanka – invitati dall’arcivescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, e per i quali era stato garantito per iscritto che ogni spesa di vitto, alloggio e ritorno in patria sarebbe stata sostenuta dalla Diocesi – non hanno però ottenuto il visto dall’Ambasciata italiana a Colombo”.

Forse, considerato quanto continua ad accadere, gli undici religiosi cattolici hanno sbagliato a fare il loro passo secondo le norme: sarebbe stato sufficiente arrivare illegalmente, su un barcone, in una qualsiasi costa siciliana. Per poi proseguire in treno, come tanti altri immigrati clandestini, fino a Trieste.

Maria Elena Boschi e Marco Travaglio

“Il “Fatto quotidiano”, diretto da Marco Travaglio, pubblica oggi – in prima pagina – una vignetta di Mannelli in cui il Ministro Maria Elena Boschi è raffigurata seduta con un vestito corto che lascia scoperte le gambe. E, sopra, il titolo “Riforme. Cos(c)e serie””.

Satira? No: la satira, anche quella più cattiva, non oltrepassa mai certi limiti. La vignetta di Mannelli, oltre quei certi limiti, non può essere satira, ma è chiaramente un volgare schiaffo alla decenza non solo e non soprattutto politica. Si può essere certo in disaccordo con le idee del Ministro Maria Elena Boschi – e molti lo sono – ma questo non dà il diritto di attaccarla con grossolane trivialità. Il fatto, il “Fatto quotidiano”, è però che il direttore Marco Travaglio, quando qualcuno non gli va a genio, lo odia. Lo odia fino al punto di perdere la testa. Se ce l’ha davvero. Come ha sempre agito, per esempio, con Silvio Berlusconi. E come continuerà ad agire finché nessuno gli toglierà, come merita, il palcoscenico di un giornale o di una comparsata televisiva. Non rimarrebbe, comunque, disoccupato. Lo attenderebbe sicuramente, anche se non a cosce ma a braccia aperte, la raffinata redazione di quel “Vernacoliere” livorenese sotto la cui testata è scritto: “Mensile di satira, umorismo e mancanza di rispetto”. Manacanza di rispetto, ecco, quello in cui eccellerebbe Marco Travaglio.

Scale e scalate

“Rai3” televisivo – è la notizia – ha chiuso, anche, la pur seria e seguita trasmissione “Scala Mercalli””.

La sostituirà, magari, con la nuova trasmissione “Scalata Renzi”.


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